La parrocchia San Lorenzo di Mazara del Vallo, con un gruppo di 70 persone, dal 30 maggio al 2 giugno, parteciperà al Giubileo delle famiglie in programma a Roma. «Pregheremo e rifletteremo sul valore spirituale e comunitario della famiglia, ma anche sul suo ruolo insostituibile nella costruzione del bene comune – spiega il parroco don Giseppe Alcamo – è nella famiglia che si trasmettono la fede, la solidarietà, il senso di responsabilità, il rispetto per gli altri, la capacità di costruire relazioni durature ma anche la ricchezza economica, la protezione degli ecosistemi e delle tradizioni culturali».
A Roma il gruppo di pellegrini attraverserà la “Porta santa”: «chiederemo a Dio il dono del perdono dei peccati commessi, la grazia di dare alla nostra vita un rinnovato orientamento, ma anche, di benedire le nostre famiglie e di dare loro tutto quello di cui hanno bisogno per essere delle “chiese domestiche”», aggiunge don Alcamo.
Il pellegrinaggio inizierà venerdì 30 maggio da San Lorenzo Fuori le mura, dove si trova il corpo del martire a cui è dedicata la parrocchia mazarese. Poi il gruppo si sposterà dove San Paolo ha subìto il suo martirio: «come Paolo vogliamo essere autentici testimoni di Gesù Cristo e affermare con la nostra vita che in nessun altro c’è salvezza», dice don Alcamo. Sabato 31 maggio tappa alla Basilica Santa Maria Maggiore per pregare sulla tomba di Papa Francesco. Nel pomeriggio la Scala Santa e poi tappa a San Giovanni in Laterano, la Cattedrale di Roma. Domenica 1° giugno a San Pietro con Papa Leone XIV.
Cosa è la Porta Santa? «È un luogo simbolico, che normalmente la Chiesa apre ogni venticinque anni, per invitare i cristiani a passare dal peccato alla Grazia. In realtà, possiamo dire che è il “Varco salvifico” che Cristo, con la sua incarnazione, morte e risurrezione, ha aperto per tutta l’umanità e di cui la Chiesa ha piena consapevolezza, per vivere da riconciliati con Dio e con il prossimo», dice don Alcamo. Che aggiunge: «Cristo è la “Porta Santa” che il Padre ha aperto dentro l’umanità, per aiutare tutti a vivere nell’amore con Lui e tra di noi.
Cristo è la “Porta Santa” che dobbiamo attraversare per dare alla nostra vita una qualità che abbia il sapore della santità. Cristo è la “Porta Santa” che dobbiamo attraversare per accogliere il dono dell’amore del Padre che sana le ferite e dona pace e serenità alla nostra vita. Cristo è la “Porta Santa” che dobbiamo attraversare per trovare le vie giuste per ricostruire le nostre relazioni fraterne».
Fonte: Diocesi