Mazara, esplosivo in quel “cunicolo” della casbah? E se l’Isis…

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
25 Marzo 2015 16:32
Mazara, esplosivo in quel “cunicolo” della casbah? E se l’Isis…

E’ notizia delle ultime ore quella relativa allo smantellamento di una cellula dell’Isis attiva in Italia. Infatti a conclusione delle indagini la sezione Antiterrorismo della polizia ha sgominato un gruppo dedito al reclutamento di aspiranti terroristi dello stato islamico e al loro addestramento tra i miliziani del califfato.

Sono tre le ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dall’autorità giudiziaria di Brescia. Gli arresti sono stati eseguiti tra l’Albania e la provincia di Torino, ma non solo. Infatti, in queste ore la polizia sta eseguendo perquisizioni in Lombardia, Piemonte e Toscana a carico di presunti simpatizzanti dell’organizzazione terroristica che sta seminando il terrore in Africa settentrionale così come in Europa.

L’operazione –così come annunciata- sembra riguardare soltanto il nord Italia ma ovvio pensare che lo stato d’allerta e l’attività della Digos sia stata avviata anche nel sud Italia, in quelle realtà dove è forte la presenza di immigrati di religione musulmana. Naturale pensare quindi che anche a Mazara del Vallo siano già operanti da tempo i servizi segreti volti all’individuazione fra i cittadini di origine maghrebina e slava di eventuali personaggi legati con lo Stato Islamico (ribadiamo, a scanso di equivoci, che la religione islamica non c’entra niente con il terrorismo, i recenti fatti di Tunisi hanno dimostrato come la popolazione musulmana abbia preso le distanze dall’attacco terroristico al Museo del Bardo dove hanno perso la vita 24 persone di diversa nazionalità).

Chissà che nelle vie della casbah mazarese, dove si registra da anni la pacifica convivenza fra le diverse culture e religione, non sia passato qualche personaggio legato al terrorismo o qualche aspirante foreign fighter pronto per andare a combattere al fianco dell’esercito del califfo Abu Bakr al Baghdadi oppure pronto ad entrare in azione nel territorio a seguito di un preciso ordine.

Non è neanche da escludersi la possibilità che nel territorio mazarese, ed in particolare all’interno dei vicoli della casbah (vedi foto n.2), in qualche abitazione abbandonata e mai ristrutturata dopo il terremoto del 1981, siano state o siano celate armi, munizioni o perfino degli esplosivi. Non vogliamo certo creare allarmismo ma certamente alzare l’attenzione su una questione che finora, forse volutamente, non è stata sollevata per non creare “pruvulazzo” -come si dice dalle nostre parti. (forse mantenere un pò di microcriminalità risulterebbe "funzionale" a tale fine?).

Nel pomeriggio dello scorso 13 marzo all’interno di un’abitazione inabitata di una casa al civico 24 di via abate Calia, strada che da piazza Regina porta nel cuore della casbah, è stato scoperto un cunicolo di un circa 2 metri di diametro e profondo circa 7 metri che terminava in uno spazio di circa 3 metri quadri. Sul posto intervennero la Polizia, altre forze dell’ordine e vigili del fuoco che con la propria attrezzatura esplorò il cunicolo fino alla fine.

Nella zona vi fu molto movimento con la presenza di specialisti della Polizia all’interno dell’abitazione dove il proprietario nelle prime ore del pomeriggio era entrato per un sopralluogo insieme ad un amico e si era accorto che in una stanza, celata da un pannello, vi era la grande buca-ingresso del cunicolo; in un'altra stanza vi era la terra prelevata per la scavazione (forse il rumore degli scavi si confondeva con quelli dei lavori della vicinissima piazza Regina?). Forse gli ignoti entravano da un'apertura dal retro dell'abitazione, in quanto la porta principale non porta segni di scasso, altro particolare inquietante.

Ad ogni modo questo dimostra che la casbah mazarese sia un perfetto nascondiglio per attività illegali e clandestine, per nascondere qualcuno, oppure chissà dell’esplosivo magari rinvenuto dalle forze dell’ordine intervenute quel pomeriggio… Purtroppo, come spesso accade in casi del genere, non sapremo mai come stanno effettivamente le cose visto che non vi è stata nessuna comunicazione ufficiale in merito. Sappiano solo che al momento l’abitazione in questione rimane sotto sequestro da parte della sezione investigativa della Polizia (vedi foto n.1).

Francesco Mezzapelle

25-03-2015 17,30

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