Mazara, due cittadini aggrediti da una “baby gang” nei pressi della struttura fatiscente di via Probo-Verga

L’area è divenuta sempre più ritrovo di spacciatori e tossici. I disagi sollevati dai residenti rimasti inascoltati

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
19 Gennaio 2024 08:49
Mazara, due cittadini aggrediti da una “baby gang” nei pressi della struttura fatiscente di via Probo-Verga

Un cittadino mazarese ci ha scritto segnalando un fatto increscioso avvenuto ieri pomeriggio nel centro urbano di Mazara del Vallo. Ecco quanto ci ha raccontato: “Alle ore 16 in via Mario Probo di fronte la piscina abbandonata, io e mia moglie siamo stati aggrediti da un gruppo di 6 o 7 persone, si trovavano sulla veranda al primo piano, della costruzione (vedi foto con cerchio rosso) hanno tirato due pietre di cemento (vedi foto), staccate dalla parete. Cercando di colpire sia me che mia moglie, la prima pietra ha sfiorato mia moglie e la seconda mi ha colpito la gamba. Quando ho gridato che cosa stavano facendo, e che sarei entrato per prenderli, sono fuggiti dal lato ferrovia, alle spalle della costruzione. Ho chiamato il 112 per fare intervenire le forze dell’ordine, i carabinieri sono arrivati dopo un 15 minuti, ma i ragazzi si erano già dileguati”.

L’aggressione subita dal cittadino ci riporta a parlare nuovamente (l’abbiamo fatto più volte in questi ultimi 10 anni, l’ultima volta il 20 settembre del 2022) della struttura fatiscente di via Probo e Verga che doveva divenire un grande centro sportivo con una piscina olimpionica. Oggi invece la struttura di via Probo, davanti la via Verga (arteria della via Castelvetrano) si trova in grande stato di degrado e ritrovo quasi quotidiano di spacciatori e tossicodipendenti con grandi disagi vissuti dai residenti.

Un edificio ormai fatiscente, in stato di forte degrado ed abbandono, invasa da folta vegetazione selvaggia. Questo è quanto risalta agli occhi di chi osserva la grande struttura sportiva che ormai da quasi 40 anni risulta mai completata. I residenti della zona, soprattutto quanti abitano nelle case adiacenti alla struttura, ormai sono stanchi di convivere con questa situazione che di giorno in giorno diventa sempre più pericolosa per la propria salute ed incolumità; nessuno si azzarda più a far uscire i propri figli a giocare per strada nell’area antistante la stessa struttura.

Oggi si assiste ad un “panorama” indescrivibile: quei locali, che dovevano essere adibiti a centro sportivo con due piscine e sala congresso, sono spesso luoghi di ritrovo e di un frenetico via vai di spacciatori e tossicodipendenti; soprattutto nelle ore serali ove davanti la struttura si assiepano giovani, e non solo, di ogni età probabilmente in attesa di comprare qualche dose; per non parlare che l’edificio al suo interno è diventato, probabilmente per i rifiuti all’interno abbandonati da cittadini incivili, ricettacolo di topi spesso visibili all’'esterno della stessa struttura.

Alcuni residenti della zona ci hanno riferito di essersi rivolti più volte alle forze dell’ordine. Sarebbe stata firmata qualche anno fa anche una petizione consegnata alla Polizia Municipale per la richiesta di una pulizia e bonifica dell’area che risulta di proprietà privata, a quella richiesta dopo qualche mese, anche grazie alle nostre “pressioni”, è seguita una pulizia relativa soltanto alla parte della recinzione anteriore.

La storia della struttura di via Probo-via Verga è quasi quarantennale, e già in passato ce ne siamo occupati. I lavori per la realizzazione di un centro sportivo iniziarono nel 1983 dopo che l’allora società proprietaria mazarese, la Coop. Arl “Vacanze Azzurre”, ricevette la concessione edilizia dal Comune. I lavori furono interrotti nel 1985, a quanto pare per mancanza di fondi. L’intera area, circa 4.500 mq, era stata ceduta ad un’altra società, sempre formata da imprenditori mazaresi, società che qualche anno dopo fallisce.

Così i lavori non furono completati. La struttura (2000 mq al coperto) e l’area ivi compresa (vi sarebbe anche un grandissimo parcheggio) fu così requisito dal tribunale di Marsala e messo all’asta. Nel 2007 , tramite vendita senza incanto, sarebbe stato acquistato da una cordata di imprenditori mazaresi. Si sperava pertanto che la struttura, con dovuti lavori di manutentivi, potesse essere completata dotando così la Città di una grande piscina e centro sportivo nel centro urbano. Invece così non è stato.

Da allora niente si è mosso e così la struttura è letteralmente caduta in uno stato di grave abbandono e fatiscenza con tutte le conseguenze che abbiamo descritto. Circa una decina di anni fa qualche amministratore della Città avrebbe provato ad interloquire con i nuovi proprietari per il recupero, completamento e messa in funzione della stessa struttura; probabilmente non ricevettero rassicurazioni per la gestione (immaginiamo qualche forma di sgravio fiscali e/o anche la garanzia di una convenzione pluriennale con un contributo annuo permettendo così anche di agevolare il costo dell’entrata ai cittadini) valutando così improduttivo l’eventuale grosso investimento.

D’altronde sia la precedente Amministrazione comunale che quella attuale sono state più interessate ad allestire una piscina comunale ex novo in periferia, prima si parlava di volerne realizzare una all’interno del campo olimpionico provinciale di tiro a volo di contrada Castelluzzo. L’attuale Amministrazione, ed in particolare il vice sindaco e assessore allo sport e Politiche Sociali ha lavorato invece affinchè il suo cavallo di battaglia elettorale, la realizzazione di una piscina comunale, potesse concretizzarsi all’interno dell’area del palazzetto dello sport di contrada Affacciata.

Pertanto ad oggi le speranze di vedere sorgere un centro sportivo nel centro della Città si sono ridotte al lumicino. Persiste però il grosso problema del degrado sociale e ambientale determinato dalla struttura di via Probo- via Verga per il quale il Comune non può far finta di nulla dovendo garantire la salvaguardia della salute e, in sinergia con le forze dell’ordine, l’incolumità dei cittadini residenti. Seguiremo, come d’altronde già fatto qualche anno fa, la questione.

Francesco Mezzapelle 

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