“…Me spiego: da li conti che se fannoseconno le statistiche d'adessorisurta che te tocca un pollo all' anno:
e, se nun entra ne le spese tue,
t'entra ne la statistica lo stessoperche' c'e' un antro che ne magna due”.(Trilussa)
Lo scorso 25 giugno ho letto sul Giornale di Sicilia di una relazione di BankItalia circa il volume dei depositi presso banche ed uffici Postali di noi mazaresi.
Da questo dato emerge un'analisi sul reddito medio pro-capite della Città: esso è, pari a poco più di 19mila euro annui!
Il dato è di quelli che lascia interdetti ed impone molteplici riflessioni. Quando Trilussa scrisse “La statistica”, essa come scienza non era ancora una scienza esatta poiché mancava la possibilità di poter incrociare i dati necessari che oggi la rendono una scienza esatta: carte di credito, sistemi di raccolta punti, dati sui consumi e via dicendo.
A qualcuno potrà sembrare strano ma gli algoritmi odierni tengono conto anche conto di chi il pollo di Trilussa non lo mangia come del resto viene tenuto conto anche dei conti correnti di esercizio delle imprese poiché non credo esistano imprenditori così imbecilli da tesaurizzare i loro fondi!A questo punto non rimane altro da pensare che siamo una comunità composta maggiormente da formichine e dedita al risparmio.
Può darsi ma se la disoccupazione è così alta come dicono e che la crisi ha colpito tutti come la peste manzoniana, da dove arrivano tutti questi soldi?
Considerato che la nostra marineria è in coma quasi irreversibile e che le imprese di un certo rilievo si contano sulle dita di una mano, che economia sommersa abbiamo a Mazara?
Indubbiamente dovrà essere un tipo di economia “atipica” che sfugge a qualsiasi controllo. O quasi.A voi l'ardua sentenza.
Corrado Sansone
29-06-2015 11,20
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