Mazara, da domani il primo week-end del Festival "Le Vie dei Tesori"

Dai mosaici romani San Nicolò alle “case” della Diocesi. Passeggiate e yoga fra i vicoli della casbah

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
13 Settembre 2024 19:37
Mazara, da domani il primo week-end del Festival

La diciottesima edizione del festival "Le vie dei Tesori" inizia domani con le prime dieci città di settembre. Tornano gli amatissimi weekend nel segno della scoperta del patrimonio spesso nascosto, anima di un progetto che vive della narrazione collettiva, della voglia di riappropriazione dei cittadini, della partecipazione di centinaia di giovani. Nei tre weekend dal 14 al 29 settembre tocca ad Alcamo, Bagheria, Caltanissetta, Corleone, Enna, Mazara del Vallo, Messina, Termini Imerese, Trapani e la new entry Leonforte. I programmi sono ricchissimi e tutti online (potete scorrerli qui).  

Mazara del Vallo è una città da leggere con attenzione, perdendosi tra i suoi vicoli, le architetture normanne, le abitudini e i rituali che intrecciano i popoli. Questa è la quarta edizione, curata sul territorio dalla Pro Loco e da Liliana Ingenito, e si deve per forza partire dagli splendidi mosaici di San Nicolò Regale che, dopo un primo restauro, sono tornati a essere visitabili; la chiesa normanna, quasi una Cuba (inserita anche nel neonato circuito di Italia Romanica con i monumenti di Sardegna, Piemonte e Lombardia), e la Regale Abbazia di Santa Maria dell’Alto (o delle Giummarre) che secondo la tradizione, parrebbe risalire al 1085.

Ma Mazara (qui il programma completo) riaccoglie nel programma anche le “case” della Diocesi e apriranno spazi di solito fruibili solo dai religiosi e dagli studiosi: dal palazzo Vescovile, sede del vescovo che ha un ponte coperto che lo collega alla Cattedrale; al Seminario dei Chierici con i suoi tesori, la biblioteca che custodisce un Fondo antico con tomi pubblicati tra il 1660 e il 1850; il Museo Diocesano, con la splendida croce processionale della chiesa madre di Salemi, datata 1386, e una collezione di reliquiari, tra cui quello di Santa Rosalia.

Da aggiungere il secentesco Collegio dei Gesuiti, simbolo del potere della Compagnia di Gesù. Si ritorna nell’affezionata (del festival) Casa Lombardo trasformata in atelier d’artista dalla famiglia che la abita; ma si scopre anche il Teatro Garibaldi, piccolo gioiello nel centro storico, voluto fermamente dai mazaresi e costruito dai maestri d’ascia.

Le chiese sono tre, una più bella dell’altra: dalla tardo barocca San Calcedonio che sarà una vera sorpresa anche per i cittadini perché è sempre chiusa e visitarla è un’occasione; a San Francesco nata in stile arabo-normanno, che divenne convento francescano, caserma dei carabinieri, poi carcere femminile, fino al 1970 quando fu abbandonata: è stata restaurata da tre d’anni; e a San Michele Arcangelo, la chiesa del Monastero delle Benedettine, un tesoro barocco inaspettato, con uno stupendo pavimento di maiolica cosparso di fiori splendenti. E non si deve assolutamente perdere la riserva di Lago Preola, gestita dal Wwf, il regno delle testuggini palustri e dei tarabusini.

Esperienze e passeggiate. Tra le esperienze si potrà gustare un aperitivo al tramonto in barca verso Capo Feto; seguire la vendemmia a Baglio Aimone, seguire una session di power yoga nella casbah araba (vedi foto dal sito Le vie dei Tesori) o assaggiare un vero tè alla menta che in Tunisia è simbolo di amicizia. Due le passeggiate: si potrà scoprire la famosa kasbah di Mazara di notte e si seguiranno gli storici attraverso l’antica città murata. 

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