Un edificio apparentemente fatiscente, in stato di degrado ed abbandono, invasa da folta vegetazione selvaggia e con presenza di eternit. Questo è quanto risalta agli occhi di chi osserva la grande struttura sportiva che si trova fra la via Mario Probo e la via Giovanni Verga (arteria della via Castelvetrano) che ormai da più di 30 anni risulta incompleta.
I residenti della zona, soprattutto quanti abitano nelle case adiacenti alla struttura, ormai sono stanchi di vedere quel panorama ad ogni ora, lasciando stare che quei locali, che dovevano essere adibiti a centro sportivo con due piscine e sala congresso, sono spesso luoghi di ritrovo di tossicodipendenti, nonché ricettacolo di topi ed insetti. (vedi foto 1,2,3 da noi scattate dall'esterno della struttura).
I lavori per la realizzazione della struttura iniziarono nel 1983 dopo che l’allora società proprietaria mazarese, la Coop. Arl “Vacanze Azzurre”, ricevette la concessione edilizia dal Comune. I lavori furono interrotti nel 1985, a quanto pare per mancanza di fondi. L’intera area, circa 4.500 mq, era stata ceduta ad un’altra società, sempre formata da imprenditori mazaresi, società che qualche anno dopo fallisce. Così i lavori non furono completati.
La struttura (2000 mq al coperto) e l’area ivi compresa (vi sarebbe anche un grandissimo parcheggio) fu così requisito dal tribunale di Marsala e messo all’asta. Nel 2007 , tramite vendita senza incanto, fu acquistato da una cordata di mazaresi. Secondo alcune informazioni la società si chiamerebbe Fiseo Srl ed il suo rappresentante legale sarebbe l’ing. Salvatore Caradonna.
Ci siamo recati presso lo studio dello stesso professionista mazarese per avere alcune informazioni in merito alla possibilità di finire la struttura che seppur privata potrebbe essere davvero importante per una Città non dotata (al contrario di altre città viciniore) di piscina comunale, o su almeno l’eliminazione del degrado che la caratterizza. L’ing. Caradonna molto gentilmente ci ha detto di non potere rilasciare nessuna dichiarazione in merito o qualche altra informazione in aggiunta a quelle da noi già possedute.
Sempre secondo alcune indiscrezioni, abbiamo saputo che il Comune, nel 2010-2011, la prima Amministrazione Cristaldi si era interessata, probabilmente attraverso l’allora assessore allo Sport Pietro Ingargiola alla eventuale collaborazione con i proprietari (che sarebbero ben disposti a completare anche oggi la struttura e renderla operativa qualora ricevessero rassicurazioni per la gestione della stessa). A quanto pare l’interessamento dell’Amministrazione comunale svanì nel nulla.
Sappiamo, anche attraverso le cronache politiche, che l’Amministrazione Cristaldi bis (cioè quella formata dopo l’elezioni del 2014) già da qualche anno sta pensando di allestire una piscina comunale. Della questione se ne è occupato il vice sindaco, nonché assessore ai Lavori Pubblici Silvano Bonanno il quale prima, nel gennaio 2014 attraverso una nota stampa, dichiarò la possibilità di creare una piscina comunale coperta all’interno del campo olimpionico provinciale di tiro a volo di contrada Castelluzzo; Bonanno scrisse che la struttura sarebbe stata realizzata grazie al Coni di Roma che aveva già dichiarato il progetto (curato dal dirigente del settore tecnico provinciale ing. Antonino Candela con la collaborazione dell’ufficio tecnico comunale) ammissibile per un importo di circa 3 milioni di euro.
Di recente invece lo stesso Bonanno, con nota diramata il 19 febbraio scorso, annuncio che personale tecnico del Comune era al lavoro per approntare il progetto esecutivo, riprendendo un progetto già munito di tutti i pareri (forse quello di Candela?). “La realizzazione dell’opera -dichiarò Boannno- è già prevista nel piano triennale delle opere pubbliche, ma adesso abbiamo anche individuato l’area dove dovrà essere realizzata la piscina: all’interno del complesso sportivo di contrada Affacciata ed in particolare nello spazio comunale dinanzi all’area dove sorgono i campi da tennis e che confina con le vie Rosario Ballatore e Baden.
Prevediamo un investimento da 2 milioni 500 mila euro per realizzare una piscina coperta all’interno di un immobile a due piani che ospiti sia una vasca da 12,50 metri per 25 metri, sia una piccola vasca per fisioterapia ed acquagym. Il progetto prevede inoltre la realizzazione di un’area fitness con annessi servizi ed una sala bar. Siamo al lavoro per scegliere tra le diverse opzioni l'opportuna fonte di finanziamento”. Bonanno probabilmente si riferiva al “fondo Jessica”, cioè la possibilità da parte di enti locali, di ricevere prestiti senza interessi.
Quindi non è un finanziamento.
Fatto sta che ancora in Città manca una piscina pubblica. Allora –ci chiediamo- perché non cogliere l’opportunità di vederne realizzata una proprio nel centro della Città (con tutti i servizi annessi), cioè quella di via Probo-Verga, grazie all’opera di imprenditori? Magari il Comune potrebbe incentivare in qualche forma gli stessi garantendo sgravi fiscali oppure anche la garanzia di una convenzione pluriennale con un contributo annuo permettendo così anche di agevolare il costo dell’entrata ai cittadini.
Ricordiamo che nella vicina Marsala, la piscina comunale, ormai esistente da alcuni anni, sta riaprendo i battenti dopo lavori di ristrutturazione. La sua gestione è stata affidata all'Associazione Temporanea di Imprese composta dalla capofila Blu Water, Aquasport e Italica, con sede a Roma. Per la prima volta in assoluto, si è previsto la compartecipazione della Ditta alle spese di gestione (luce e gas) della struttura, con un conseguente risparmio per il Comune di oltre 100 mila euro. La ditta aggiudicataria ha offerto un rialzo del 28,50 % sul canone annuo di 6 mila euro previsto dal capitolato speciale d'appalto, e curerà la gestione della struttura comunale per 5 anni.
L'assegnazione all'Impresa romana scaturisce anche dalla valutazione dell'offerta tecnica che accompagnava quella economica. Come detto, la Blu Water comparteciperà alle spese per energia elettrica e gas per il 56% dei costi della Piscina (nel capitolato si richiedeva almeno il 50%). Inoltre, ridurrà del 32% le agevolazioni tariffarie per determinate categorie sociali (era indicato il 10% come misura minima di ribasso). Infine, altro elemento oggetto di valutazione era l'esperienza maturata nel settore: il capitolato ne richiedeva un minimo di tre anni; la ditta aggiudicataria ha dichiarato un'esperienza di oltre dieci anni.
Francesco Mezzapelle
08-04-2016 14,30
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