Mazara, allontanare i cani dall’Oasi di Capo Feto? L’Enpa replica all’Ass. “Pro Capo Feto” scrivendo alla Regione, Comune e all’Asp Trapani

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
18 Marzo 2021 18:05
Mazara, allontanare i cani dall’Oasi di Capo Feto? L’Enpa replica all’Ass. “Pro Capo Feto” scrivendo alla Regione, Comune e all’Asp Trapani

Riceviamo e pubblichiamo una nota della sezione di Mazara del Vallo dell’Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA) in merito ad un richiesta, avanzata nei giorni scorsi da parte dall’ Associazione Ambientalista “Pro Capo Feto”, di allontanamento dei cani dalla zona (vie On. F. Restivo e via F.lli Rosselli) nei pressi dell’Oasi naturalistica di Capo Feto” (sotto la responsabililità del Servizio “Aree Protette” del Libero Consorzio Comunale di Trapani). La nota riportante delle osservazioni in merito alla suddetta questione, firmata da Loredana Zummo, presidente della sezione mazarese dell’ENPA, è stata inviata aII'Assessorato regionale all'Ambiente, all'Assessorato regionale al Randagismo, al sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci, all’assessore comunale al Benessere degli Animali, Alessandro Norrito, al  Comando Vigili Urbani Mazara del Vallo, al Dipartimento Veterinario Asp Trapani, al Direttore Asp veterinaria Mazara del Vallo, alla responsabile Rifugio Sanitario Mazara del Vallo, arch.

Tatiana Perzia,  alla stessa Associazione “Pro Capo Feto” e a tutte le Associazioni Protezionistiche Italiane. Ecco il testo della nota: “La sottoscritta Loredana Zummo, nella qualità di Presidente della Sezione E.N.P.A. ( Ente Nazionale Protezione Animali) di Mazara del Vallo, Premesso di essere stata informata di una denuncia presentata dall'" Associazione Ambientalista pro capofeto" dove si chiedeva l'allontanamento prima di tre cani e successivamente di altri cinque, regolarmente reimmessi sul territorio dall'Amministrazione Comunale dopo essere stati microchippati, vaccinati, sterilizzati e valutati per la loro indole non aggressiva, in ottemperanza alla legge regionale 15/2000 dove è consentita la reimmissione dei cani sul territorio, dei quali siamo tutor da oltre due anni, perché trovasi nei pressi di un'oasi di interesse faunistico, ma comunque più che sufficientemente lontani dal disturbare la fauna selvatica e la loro nidificazione, visto che le vie in oggetto, Via On: F Restivo e Via F.lli Rosselli rientrano nell'Oasi ma comunque urbanizzate; che alla scrivente veniva chiesto verbalmente l'allontanamento di questi cani; che tanto nel primo che nel secondo caso, venivano addotte ragioni attinenti la tutela e la salvaguardia della fauna selvatica asseritamente messa in pericolo dalla presenza dei cani; che solo per evitare complicazioni e malcontenti, senza comunque condividere le ragioni esposte, anzi, ritenendole infondate ed inesistenti, si provvedeva allo spostamento parziale e  temporaneo di alcuni cani.

Tanto premesso, pregio a specificare che le suddette ragioni di pericolo della salvaguardia dell' avifauna, appaiono infondate alla luce anche della circostanza che lo stesso comune di Mazara del Vallo nell'ottobre 2018 autorizzava, dietro apposita richiesta, l'installazione di un distributore di croccantini in zona Capofeto. Sempre l'Amministrazione Comunale provvedeva a immettere nella suddetta zona diversi cani poi venuti meno per svariate cause. Appare altresì ovvio dedurre, che la zona dell'Oasi dove nidificano uccelli di varie specie è distante diversi chilometri da dove i cani stazionano e non raggiungibili dagli stessi che vengono quotidianamente monitorati, sfamati e curati.

L'Associazione pro Capofeto, nella persona del presidente Anna Quinci e del vice presidente Vincenzo Sciabica, non hanno prodotto nella loro denuncia, prove tangibili o documentate che i cani in questione hanno provocato danni alla fauna selvatica, senza neanche considerare la massiccia presenza di cacciatori di frodo, di volpi e altri mammiferi selvatici. Non si comprende altresì, come la tutela da parte degli ambientalisti, possa estendersi ad una zona (via On F. Restivo e via F.lli Rosselli) fortemente urbanizzata.

Per tali ragioni si precisa che non si può acconsentire a quanto richiesto, in assenza di validi giuridici presupposti, anche alla luce dei disagi e del disorientamento che i cani subirebbero, poiché oramai da svariati anni ambientati e ben assestati nel territorio e che se spostati verrebbe a mancare il loro benessere. Sempre nella qualità di garante della tutela dei cani si osserva come appaia opinabile definire "Oasi" una zona che ictu oculi si presenta come una discarica a cielo aperto e dove insistono rifiuti tossici anch'essi pericolosi per l'avifauna.

E' bene precisare che l'Associazione che rappresento e della quale sono presidente per la sezione di Mazara del Vallo non esiterà, ove la suddetta situazione prenderà risvolti pregiudizievoli per i nostri protetti a tutelarsi nelle opportune sedi giuridiche e non”. Come redazione di Primapagina seguiremo con molta attenzione la vicenda dei cani (vedi in foto collage di copertina) che sostano nei pressi di Capo Feto. Vogliamo però sottolineare come la stessa Associazione “Pro Capofeto” sia intervenuta più volte sull’Oasi di “Capo Feto” segnalando presunte problematiche; vedi anche l’accusa nei mesi scorsi di mancato rispetto (senza nessun riscontro concreto) della stessa area da parte un gruppo di kiters che la frequenta da anni e la ripulisce periodicamente preservandola dagli avventori dell’ultima ora.

Non vorremmo che queste accuse siano strumentali ai fini di una possibile richiesta di gestione della stessa Oasi; d’altronde lo stesso “modus operandi” era stata perseguito fino a pochi anni fa (prima del silenzio degli ultimi due anni, salvo ricevere di recente “garanzie” alla Regione) con la cosiddetta “Colmata B” (ritenuta dagli stessi ambientalisti quasi una laguna naturale) luogo ove invece andranno, così come da progetto, depositati i fanghi prelevati dai prossimi lavori di dragaggio del porto canale.

Ci interroghiamo pertanto come già avvenuto altre volte: se alcuni ambientalisti, sia della prima che dell’ultima ora, hanno a cuore le sorti delle oasi naturali (già riconosciute come ad esempio Capo Feto) e della cosiddetta “laguna di Tonnarella” perchè,  innanzitutto, non organizzano, sporcandosi le mani in prima persona, delle giornate di pulizia di quei luoghi piuttosto che lanciare accuse a destra e a manca? Siamo di fronte ad un film già visto… Francesco Mezzapelle

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza