In occasione della festa del 25 aprile nella giornata di ieri, per ricordare l’anniversario della Liberazione dai nazifascisti ha esposto, sul balcone di casa che si trova nel lungomare di Mazara del Vallo la vecchia bandiera del Partito Comunista Italiano. Poco dopo, però, un vigile urbano ha bloccato la moglie che si trovava fuori di casa ed ha chiesto l’autocertificazione trattenendola ed invitando la donna a presentarsi in caserma, insieme al marito per chiarimenti. Una convocazione che sarebbe legata non alle motivazioni che hanno indotto la moglie ad uscire di casa ma proprio alla esposizione della bandiera sul balcone.
E’ successo ieri ad al professore Pasquale Amabili. “Ero sceso in strada con mia figlia per un giro in bici approfittando della splendida giornata di sole. Siamo stati fermati dalla polizia per un controllo. Ho spiegato che ero in giro con la bimba non distante da casa. Così dopo una piccola sosta abbiamo proseguito nella nostra passeggiata – dice Pasquale Amabili – Mia moglie invece è stata bloccata da un agente della polizia municipale che gli ha contestato l’esposizione dal balcone della bandiera del Pci”.
Secondo l’agente di polizia municipale era stata violata una norma. “Una legge che non ricordava – aggiunge l’insegnante – Intanto ha preso l’autocertificazione con i dati e il numero di cellulare e ha detto che ci saremmo dovuti presentare in caserma e dovevamo togliere la bandiera dal balcone. Ho esposto tutto al sindaco di Mazara del Vallo per segnalare il comportamento grave del vigile urbano che ha fotografato anche il mio balcone oltre che prendere i dati della mia famiglia”.
Dall’amministrazione comunale si tende a ridimensionare quanto accaduto. “Noi non abbiamo convocato nessuno. Forse c’è stato un fraintendimento con l’agente di polizia municipale – afferma il comandante della polizia municipale di Mazara del Vallo Salvatore Coppolino – Ovviamente la bandiera del partito comunista può essere esposta e non c’è alcuna norma che lo vieta. Spero che questo polverone e queste polemiche possano finire quanto prima”. (Fonte BlogSicilia)