Ultime della sera: L'emozione della "Cala"

Un pezzo di storia della nostra città ieri sera al Collegio dei Gesuiti

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
06 Settembre 2021 18:56
Ultime della sera: L'emozione della

Mazara del Vallo, terra di pescatori, da sempre primo porto peschereccio d'Italia che da molti anni è avvolto da un lento declino che sta portando sempre più alla riduzione della flotta peschereccia. Tanti i motivi, come il finanziamento da parte dell'Europa per la demolizione dei pescherecci, o le leggi sempre più stringenti sul pescato e sul territorio di pesca, oppure il rischio di essere sequestrati, mitragliati o uccisi dai libici. Quest'ultimo da più di 50 anni è uno dei problemi più grandi che affligge la marineria mazarese che pesca il suo Gambero Rosso principalmente nelle acque internazionali antistanti la Libia ma che ribadiamo essere internazionali e non libiche.

Questo è il tema principale che due figli della nostra terra, il giornalista Peppe Ciulla e la scrittrice Catia Catania hanno deciso di raccontare nel loro libro “La Cala” cento giorni nelle prigioni libiche edito da Bompiani e che si riferisce, come specificato nel titolo, ai 108 giorni di prigionia nelle carceri libiche vissuto da 18 nostri pescatori di Mazara del Vallo.

Ieri sera in anteprima nazionale proprio a Mazara è stato presentato il libro insieme ai due autori moderati dal giornalista Luca Telese, dove sono emersi degli aspetti della vicenda molto intriganti e particolari. Non è stata una semplice presentazione dove si ascolta chi parla e tutto è fine a se stesso ma ieri sera oltre alle orecchie funzionavano altre parti del corpo: gli occhi, il cervello ed il cuore. Attraverso le parole di Peppe e Catia tutti sono riusciti ad intercalarsi dentro il racconto come se fossero presenti nei luoghi dei fatti; negli occhi di tutti si leggeva un'emozione indescrivibile e riflesse negli occhi ognuno si immaginava le storie raccontate come la pellicola di un film.

L'abilità degli scrittori è stata molto grande perché Peppe Ciulla è riuscito a descrivere la parte più cronistica, come un bravo giornalista sa fare, mentre Catia Catania ha descritto la parte emotiva, che solo una mamma può fare. Il romanzo è per l'appunto basato sul racconto di mamma Rosetta che tutti conosciamo, e sul racconto del figlio Pietro rapito dalle milizie libiche.

Insomma, non ci sono molte parole per descrivere la magia della serata, ma neanche per descrivere il libro.

Per chi come me ha vissuto 108 giorni su 108 insieme alle famiglie dei pescatori rapiti, vedere la sintesi di questi giorni in un libro è stata un'emozione pazzesca piena soprattutto di grande phatos perché ricordiamo che il libro non è una cronistoria del rapimento, ma è scritto con uno stile romanzato facendo sì che tutto non venga raccontato con la freddezza di un cronista, ma con il cuore e l'emozione che solo un essere umano possiede.

Il consiglio è solo uno, leggere il libro, sia per chi ha vissuto il sequestro da vicino sia per chi non conosce molto bene la storia; sì, perché questa non è altro che una pagina di “Storia” di Mazara del Vallo.

Complimenti a Catia e Peppe per lo stupendo lavoro che sono riusciti a realizzare.

La nostra città deve andare fiera delle proprie arti, della propria cultura, della propria tradizione e del proprio cibo ma soprattutto deve andare fiera dei nostri pescatori.

di Roberto MARRONE

La rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.

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