A volte credo che nella mia città esista una scuola di pensiero “particolare” tendente se non a giustificare del tutto ma quanto meno a concedere circostanze attenuanti su tutto. Giusto ieri leggevo che la P.M. ha sequestrato un ingente quantitativo di pesce mal conservato, esposto a terra ed al sole e quindi in fase di scongelamento. Rari i commenti di plauso ma in compenso numerosi quelli strampalati. Un paio insinuavano che il prodotto sequestrato venisse poi spartito tra i Vigili Urbani e qualche altro ipocritamente coperto da peloso senso di humana pietas che esortava a darlo ai bisognosi o alla mensa della Caritas tanto se si intossicano almeno lo sono a pancia piena...altra forma di razzismo quindi.
Ma non sta qui l'aspetto peggiore dei commenti che poi non fanno altro che riflettere l'andazzo generale del “pensiero comune”. Nel caso sopra citato come nel furto, dall'andare in giro senza assicurazione e via dicendo spunta sempre l'alibi della disoccupazione. “Ma se la gente non lavora come fa?” Ovvio no? Se uno non lavora per campare la famiglia è “costretto” a rubare o a vendere porcherie in via di decomposizione! E non si fermano qui le giustificazioni. Si assolve pure quel maledetto genitore che non ha i soldi per acquistare un seggiolino per il suo pargolo e quindi gira tenendoselo in braccio davanti lo sterzo a rischio in caso di tamponamento di trovarselo spalmato come la Nutella sul cruscotto! Di casi da commentare ce ne sarebbero centinaia ognuno con la sua brava circostanza attenuante.
Anche lo stupro non ne è esentato perché per qualcuno a volte può essere determinato dal fatto che nesuna intende darglierla. Corrado Sansone
