Le origini della città di Mazara: la conquista musulmana

Nel 827 una flotta araba diede inizio alla conquista dell'isola proprio da Capo Granitola

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
03 Marzo 2024 17:48
Le origini della città di Mazara: la conquista musulmana

Tra il VII e il VIII secolo d.C., la Sicilia era sotto il dominio bizantino, caratterizzato da latifondismo, ristagno economico e oppressione fiscale. Fu in questo contesto che le incursioni piratesche musulmane si trasformarono in una vera e propria invasione. Nel 827 una flotta araba diede inizio alla conquista dell'isola proprio da Capo Granitola a poche miglia da Mazara. La resistenza bizantina fu vana e nel 902, con la caduta di Taormina, l'intera Sicilia era sotto il controllo musulmano. L'avvento dei musulmani in Sicilia inaugurò un periodo di rinascita economica e culturale.

L'agricoltura prosperò grazie all'introduzione di nuove colture e tecniche irrigatorie. La città di Mazara divenne un importante centro commerciale, favorito dalla sua posizione strategica sul Mediterraneo e perché era anche la città più vicina al luogo di origine dei nuovi dominatori. La crescita economica portò a un notevole sviluppo urbanistico di Mazara. La città si dotò di mura, fortezze e moschee. La popolazione crebbe considerevolmente, raggiungendo addirittura i 30.000 abitanti intorno al X-XI secolo.

Grazie alla sua importanza economica e strategica, Mazara divenne la città più importante della Sicilia occidentale e capoluogo del Vallo, un distretto che comprendeva tutta la parte occidentale dell'isola. Infatti, la Sicilia in quel periodo era divisa in tre circoscrizioni: Val di Mazara, Val di Noto e Val Demone. Mazara fu anche un centro di cultura islamica soprattutto sotto il governo di Ibn Mankut. Qui nacquero e operarono letterati, teologi e giuristi del calibro di Abu Alì Assam, Abu Abd Allah ed il celebre giurista Imam eh Mazari, autore di un “Compendio di diritto malakita”.

Riguardo alle testimonianze archeologiche di questo periodo storico nel libro “Conoscere Mazara” di Antonino Sammartano si leggono le seguenti parole: “Purtroppo non sono rimaste tracce dell'architettura del periodo musulmano, ma, stando alle testimonianze letterarie, Mazara venne dotata di «mura alte e spesse>> (Edrisi), di una fortezza che sorgeva nello stesso sito dove poi i Normanni edificheranno un castello, di una torre quadrata eretta su un'altura poco distante dalla città, dove poi in epoca normanna sarà edificata la chiesa di Santa Maria delle Giummare, e di un'altra grande fortezza che sorgeva nel cuore della città, di cui l'umanista mazarese Gian Giacomo Adria, ancora nel XVI secolo, attestava di aver visto le rovine.

Assieme alle opere di fortificazione, sorsero certamente anche delle moschee, di cui una, secondo la tradizione, nello stesso luogo dove poi sarà eretta la Chiesa di San Nicola, e un'altra (la Moschea Grande) in prossimità o nello stesso sito della Cattedrale normanna, se diversi cronisti mazaresi attestano concordemente di un minareto che per parecchio tempo funse da campanile della Cattedrale. Tutte queste costruzioni si armonizzavano in una struttura urbanistica che realizzava un modello insediativo tipico della cultura islamica, caratterizzato da un intricato tessuto viario ramificantesi in cortili e vicoli ciechi, ancora oggi riscontrabile, nonostante le trasformazioni avvenute, in alcune parti del centro storico.” In quest’ultima parte l’autore si riferisce al quartiere della Casbah meta di tanti turisti che rimangono affascinati anche dai colori e dallo stile arabeggiante delle abitazioni.

Tra queste ricordiamo la famosissima porta blu costruita, non tanto tempo fa, da un cittadino di origini tunisine. Ritornando alla storia, nel XI secolo l'unità politica musulmana in Sicilia si sgretolò, indebolendo l'isola e favorendo la conquista normanna, iniziata nel 1061. Di questo ne approfondiremo nel prossimo articolo.

Caterina Mezzapelle

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