La Regione approva il fermo biologico 2013: una misura vetusta ed inadeguata

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
03 Agosto 2013 07:07
La Regione approva il fermo biologico 2013: una misura vetusta ed inadeguata

Con il Decreto Assessoriale n. 134/GAB. del 30 luglio 2013, a firma dell'Assessore regionale alle Risorse Agricole ed Alimentari, Dario Cartabellotta, anche per quest'anno è stato fissato il periodo d'interruzione temporanea obbligatoria delle attività di pesca per le

navi da pesca iscritte nei compartimenti marittimi della Sicilia e che effettuano i sistemi a strascico e volante.

Dopo vari incontri e riunioni fra il Direttore Generale del Dipartimento regionale della Pesca e le Associazioni di Categoria isolane, e dopo aver discusso presso il Consiglio regionale della Pesca, organo consultivo presieduto dallo stesso Assessore alla Pesca, sono state fissate le date ed i pescherecci siciliani dovranno fermarsi, con divieto assoluto di pesca, per trenta giorni consecutivi dal 1 ottobre al 30 ottobre, ad eccezione di quelli abilitati esclusivamente alla pesca oltre le 20 miglia e ad eccezione della marineria di Lampedusa. I primi dovranno iniziare il fermo di trenta giorni fra il 6 ed il 24 agosto, i secondi dovranno fermarsi dall'1 al 30 settembre.

A Mazara del Vallo dunque i pescherecci, tranne qualche piccola imbarcazione che effettua la pesca costiera entro le venti miglia, si fermeranno per trenta giorni e dovranno scegliere il giorno in cui iniziare a fermarsi fra il 6 ed il 24 del mese di agosto.Secondo l'Associazione armatoriale "Federazione Imprese Pesca Mediterranea" di Mazara del Vallo, aderente a Coldiretti, tale fermo pesca è un fermo temporaneo, e non costituisce sicuramente un "fermo biologico".

Infatti un periodo d'interruzione obbligatoria delle attività di pesca, per dirsi autenticamente biologico dovrebbe svolgersi fra marzo ed aprile, per la pesca del gambero, e fra settembre ed ottobre per la pesca della triglia.Oggi si nutrono forti dubbi sulla reale capacità di diminuzione dello sforzo di pesca di questo fermo pesca 2013, anche perché nello stesso periodo in cui i pescherecci siciliani interrompono le attività di pesca, altre marinerie, come quelle dei Paesi extra-europei, continuano a pescare nel Canale di Sicilia.

Tale fermo, che si svolge nel periodo in cui i lavoratori generalmente vanno in ferie, è soltanto un palliativo, un sostegno sociale, compatibile con il riposo estivo della manodopera peschereccia mazarese.

Vale la pena di ricordare che l'istituto del "fermo biologico" nasce negli Anni Ottanta quando le zone di pesca cominciavano a risentire i primi sentori del forte sfruttamento, essendo la marineria di Mazara divisa in associazioni (associazione armatori,capitani e marinai),l'associazione dei capitani ha sentito il bisogno di lanciare l'idea che le zone di pesca del Mar Mediterraneo avevano bisogno del famoso fermo -per salvaguardare le zone di pesca il principio fondamentale è quello di non pescarci- e si è creato il fermo biologico.

Quei famosi quarantacinque giorni di fermo diventarono una legge recepita dal governo regionale; negli Anni Ottanta infatti la Regione poteva legiferare autonomamente in materia di pesca, in maniera indipendente dalla Comunità europea. In quegli anni, dall'86 fino al '97, la regione siciliana ai suoi pescherecci ha fatto effettuare un fermo biologico obbligatorio, con un adeguato finanziamento atto a soddisfare gli armatori e i marittimi. E La politica a quei tempi era veramente sensibile alle sollecitazioni che venivano dal settore.

Col tempo il fermo biologico assunse le forme dell'assistenzialismo e le zone di pesca, a causa dell'espansionismo peschereccio degli altri Paesi del Mediterraneo, non hanno più sostenuto lo sforzo di pesca della marineria di Mazara del Vallo, con tutte le conseguenze che oggi sono sotto gli occhi di tutti. E' inutile dire che oggi questo fermo biologico rimane inadeguato ed è necessario che venga cambiato e rimodulato in virtù delle mutate condizione ambientali e socio-economiche nel nostro Bacino del Mediterraneo.

Vincenzo De Santi

03-08-2013

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