La prescrizione azzera le accuse nel processo per truffa allo Stato nella costruzione di un albergo a Selinunte. La Procura chiede il “non luogo a procedere”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
16 Settembre 2015 20:26
La prescrizione azzera le accuse nel processo per truffa allo Stato nella costruzione di un albergo a Selinunte. La Procura chiede il “non luogo a procedere”

"Non luogo a procedere per prescrizione dei reati”. E’ questa la richiesta della Procura nelle ultime battute del processo sulla vicenda della presunta truffa ai danni dello Stato (commessa, secondo l’accusa, attraverso i meccanismi della legge 488 del 1992) nella realizzazione del “Selinunte Beach Hotel”.

Imputati sono i castelvetranesi Giovanni Cascio, di 68 anni, Girolamo Grande, di 61, Eugenio Brillo, di 64, Mario Aldo Brillo, di 60, e Giacomo Fundarò, di 70, e i marsalesi Antonino Titone, di 57, Salvatore Ciaramidaro, di 61, e Girolamo Bartolomeo Castiglione, di 53.

A ideare e a mettere in atto la truffa, secondo Guardia di finanza e Procura, sarebbero stati Cascio, amministratore della Seven Turist, Grande, amministratore della Grande Immobiliare (con Eugenio Brillo) e della Costruzioni immobiliari, Amedeo Brillo, direttore dei lavori della Seven Turist, e Fundarò, amministratore della A.S. Costruzioni. La sentenza dovrebbe essere emessa il prossimo 9 novembre.

Alla sbarra imprenditori, commercianti e artigiani fornitori di beni e prestazioni d’opera che avrebbero emesso quelle “false fatture” necessarie per incassare gli “indebiti” finanziamenti. Contestati, a vario titolo, anche i reati di false dichiarazioni ed evasione fiscale. I finanziamenti concessi furono di oltre due milioni e mezzo di euro. La struttura alberghiera, prima sequestrata e poi dissequestrata, è tutt’ora in funzione.

P.A.

16/09/2015

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