Mazara, al pari di altre città, ha subito una trasformazione rapida del suo tessuto economico che per alcuni anni ha dato l’illusione di un benessere diffuso e alla portata di tutti.La crisi valoriale, accompagnata e seguita da quella economica, ha determinato una lacerazione delle reti sociali e della frequentazione. Le famiglie hanno ormai una scarsa capacità di tutelare i loro componenti e di assistere le persone anziane, sempre più sole e fragili.La diminuzione degli esercizi commerciali di vicinato, l’abbandono di alcune aree territoriali e la mancanza di adeguate attenzioni della pubblica amministrazione verso i nostri quartieri hanno consentito il concentramento di soggetti e di comportamenti devianti.È caduto il senso di appartenenza e si è attivato un processo di de-identificazione.Aree degradate, sporcizia, trascuratezza sociale e ambientale, inefficaci azioni di contrasto all’illegalità hanno alimentano nella gente la percezione del rischio e della paura.Il problema è complesso e non si risolve soltanto con una maggiore repressione, fra l’altro obiettivo anche difficile da perseguire, considerato la carenza di organici e di mezzi in dotazione alle forze dell’ordine.È certo, comunque, che non possiamo rassegnarci a vivere con la paura.
Nemmeno possiamo pensare di blindare le nostre case. Ormai le grate in tutti gli usci, più che difenderci dagli attacchi esterni, ci costringono a vivere come prigionieri. Né è possibile pensare che il problema della sicurezza possa essere delegato alla libera iniziativa dei cittadini.La sicurezza richiede l’azione integrata di uomini e strumenti.Bisogna attivare la partecipazione e il dialogo, per rafforzare i legami tra cittadini e Istituzioni.È necessario sviluppare un rapporto di collaborazione con le associazioni, i commercianti, le imprese, il volontariato, gli studiosi, le organizzazioni di rappresentanza, per capire quello che succede nel territorio, per individuare i motivi per cui la gente ha paura, per decidere quali attività e con quali modalità si possono mettere in campo per ricostruire la fiducia.La presenza delle Forze dell’Ordine sul territorio deve essere più evidente; bisogna aumentare i presidi decentrati e la presenza di unità mobili, rinnovare e potenziare gli apparati audio e video, estendere l’orario di presenza della Polizia Locale, coordinare il lavoro delle Polizia Locali con i Carabinieri e la Polizia di Stato, sottoscrivere convenzioni con i Comuni limitrofi.Ma queste misure, seppure necessarie, non sono sufficienti se non vengono accompagnate da un clima di vigilanza consapevole, di dialogo, di collaborazione, di distensione e di accoglienza.Questo clima si può costruire solo attraverso l’apporto delle altre politiche per la città e per i cittadini.È necessario passare dalla paura degli altri al piacere di vivere insieme la città.
L’Amministrazione comunale deve garantire i diritti fondamentali e la crescita del senso di responsabilità dei cittadini. Il benessere dipende anche dalla qualità delle relazioni con le persone che ci circondano, da quanto ci sentiamo realizzati, riconosciuti e profondamente accettati. E questa idea lega profondamente il diritto individuale al benessere con il principio della responsabilità verso gli altri.
Mazara deve essere curata, alimentando il senso di appartenenza di tutti i cittadini e la loro partecipazione alla progettazione e realizzazione di adeguati servizi culturali, sportivi, ricreativi, per costruire nuovi luoghi e nuovi momenti di socialità.I mazaresi hanno diritto a uno sviluppo urbanistico ordinato e alla tutela dell’ambiente urbano e rurale, attraverso una pianificazione e una gestione urbana che possa ottenere l’equilibrio tra l’urbanistica e l’ambiente.La Cgil propone la progettazione partecipata e il bilancio partecipato come condizioni ineludibili per coinvolgere i cittadini che utilizzano le strutture, gli spazi, le strade, i giardini che devono essere realizzati o riqualificati.E’ necessario ascoltare i cittadini, i giovani, gli anziani, le famiglie e tenere conto delle loro esigenze.Una città è sicura se offre opportunità! Per questo è urgente adottare misure per favorire l’occupazione e lo sviluppo socio-economico, individuare risorse a sostegno delle piccola e media imprenditoria, garantire la trasparenza e la correttezza degli atti amministrativi.
La CGIL chiede al Sindaco di organizzare una conferenza di servizio sulla sicurezza nella nostra città, con la consapevolezza che laddove si creano occasioni di confronto e di approfondimento tra le varie istituzioni e le forze sociali diminuiscono le attività illegali.La CGIl chiede, inoltre, al Presidente del Consiglio comunale di convocare una riunione straordinaria del Consiglio comunale per coinvolgere i cittadini alla costruzione di una serie di iniziative per contrastare la criminalità.La CGIL propone la “istituzionalizzazione” di un tavolo di coordinamento permanente sulla sicurezza, a livello comunale, per analizzare le caratteristiche del nostro territorio, i suoi punti di forza e di debolezza, e progettare azioni riferite alla specificità del nostro contesto territoriale e ambientale, rilanciare la partecipazione dei cittadini alla vita del territorio, creare benessere sociale, affrontare le cause del degrado.
Comunicato stampa
06/03/2016
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