Il Polo Tecnologico Integrato di Castelvetrano: tanti bei soldoni spesi e un’opera incompleta

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
24 Ottobre 2015 15:17
Il Polo Tecnologico Integrato di Castelvetrano: tanti bei soldoni spesi e un’opera incompleta

Il Polo Tecnologico Integrato di Castelvetrano era il “fiore all’occhiello della Belice Ambiente”, così dicevano Truglio – Macaddino – Pompeo – Bonanno, ma in realtà oggi per responsabilità loro, ci troviamo con tanti bei soldoni spesi e con un’opera incompleta e forse ormai inutile da completare.

IL FATTOIl Polo Tecnologico Integrato per la raccolta, la selezione, il trattamento e la valorizzazione delle frazioni provenienti da raccolte differenziate è stato concepito per garantire completezza al ciclo della raccolta differenziata stessa, trattando e valorizzando i rifiuti conferiti dall’intero ambito territoriale TP2 e anche da ambiti attigui.L’impianto è stato concepito con un unico cofinanziamento derivante da fondi comunitari per € 7.667.558,48; come ormai è da decine di anni usuale in Italia e in modo parossistico in Sicilia, il costo dell’investimento e’ lievitato fino a € 10.657.267,92 in conseguenza della revisione dei prezzi e degli aggiornamenti progettuali.La sua realizzazione è stata suddivisa in tre stralci funzionali che riflettono i processi necessari alla valorizzazione della raccolta differenziata:1) Impianto di compostaggio per il trattamento della frazione umida2) Impianto di selezione e valorizzazione della frazione secca3) Opere di completamento.Gli stralci relativi all’impianto di compostaggio e all’impianto di selezione sono stati poi suddivisi in due lotti, il primo relativo ai lavori edili ed il secondo relativo agli impianti.

I lavori edili sono stati affidati attraverso gare pubbliche espletate dall’UREGA di Trapani mentre le gare riguardanti la fornitura degli impianti, mezzi e attrezzature sono stati affidati dalla stessa Belice Ambiente.Allo stato attuale è stato completato il solo impianto di compostaggio, mentre le altre strutture sono rimaste incomplete per mancanza dei fondi da integrare, che l’Amministratore Unico Avv. Truglio si era impegnato ad appostare nel bilancio di esercizio 2008 e successivi, per un importo pari a € 2.959.587,66.Il mancato cofinanziamento da parte della Belice Ambiente e i pignoramenti da parte delle ditte creditrici per il recupero dei loro crediti hanno comportato:- L’interruzione dei lavori dell’impianto di selezione e valorizzazione e di tutte le opere di completamento;- La disimputazione di € 4.821.400,41 per il completamento del Polo Tecnologico Integrato dal PO FERS Sicilia 2007/13;- Lo storno della somma residua di € 2.064.838,34;- La restituzione da parte della Belice Ambiente in liquidazione delle somme già percepite per € 2.386.592,07, all’Assessorato Regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità.Come fiore all’occhiello (frase che spesso ha coperto nefandezze di cui vergognarsi) non c’e’ male.

L’operazione si è trasformata in un danno economico per la comunità tutta che avrebbe invece potuto trarre considerevoli risparmi sui tributi. Quello che dobbiamo pretendere da chi viene pagato per amministrare il nostro denaro, in questo caso i sindaci dei comuni d’ambito, e’ ciò che è mancato in questa indecorosa vicenda, ovvero l’esercizio dei controlli rigorosi previsti dal cosiddetto “controllo analogo”. Se poi si scopre che qualcuno ha danneggiato con le sue scelte errate o con le sue incompetenze inammissibili i cittadini, si deve procedere senza se e senza ma a intraprendere una azione di responsabilità nei riguardi del funzionario o dell’amministratore coinvolto.

In questo caso, ci chiediamo, e’ stata intrapresa l’azione di responsabilità nei riguardi dell’Avv. Truglio? Se non è accaduto, consideriamo inderogabile che ne sia data adeguata spiegazione. In assenza, facciamo notare che analoga azione potrebbe essere avviata verso tutti i sindaci che hanno partecipato alla gestione dell’Ato.IL CONTRIBUTO DELLE ISTITUZIONI1. Tutto ebbe inizio il 30 gennaio 2009 con la posa della prima pietra nel primo dei tre lotti, alla presenza del presidente dell’Agenzia Regionale dei Rifiuti Felice Crosta, del direttore della stessa agenzia ing.

Salvatore Raciti, degli 11 sindaci e dell’Amministratore Unico Avv. Francesco Truglio. Non si comprende quale sia stato il ruolo rivestito dall’Agenzia Regionale Rifiuti oltre a quello, nobile, di elargire stipendi da capogiro. E’ noto che il presidente Crosta è stato il dirigente più pagato dalla regione siciliana e, come se non bastasse, e’ andato in pensione percependo solo la modesta cifra di € 500.000 annui. Avete letto bene: CINQUECENTOMILA EURO. Il direttore dell’Osservatorio sui Rifiuti ing.

Raciti, grande sponsor della virtuosità della Belice Ambiente all’interno dell’Agenzia Regionale, avrebbe dovuto occuparsi del servizio Ispettorato e Vigilanza Enti preposti alla gestione degli ambiti territoriali ottimali, dell’incentivazione alla riduzione dei rifiuti e al recupero di materie e di energia, del servizio “qualità e politiche tariffarie – vigilanza e osservanza norme – tutela dei consumatori”. Non ce ne siamo accorti. Distratti noi o distratto lui?.

Alla luce dei risultati catastrofici raggiunti in Sicilia dagli ATO, non ci resta che bocciare l’operato di questa Agenzia Regionale Rifiuti che si è occupata di tutto, persino di gestire i fondi europei del POR, tranne che dell’espletamento delle proprie funzioni.2. Il 9 aprile 2010 venne inaugurato l’impianto di compostaggio, presenti al taglio del nastro il presidente della regione Raffaele Lombardo, l’ex sindaco di Castelvetrano Pompeo, l’ex sindaco di Gibellina Avv.

Bonanno, l’Amministratore Unico Avv. Truglio e il vescovo Mogavero. LNell’occasione il presidente Lombardo ha esordito così: “Non è possibile penalizzare ATO virtuosi come questi; Belice Ambiente è sulla buona strada nella raccolta differenziata, sistemi avviati, impianti in funzione. L’esperienza di questa società, che di fatto è virtuosa, non potrà certamente essere cancellata”. Mentre il presidente dell’Assemblea Intercomunale di controllo e sindaco di Castelvetrano Gianni Pompeo si è così pronunciato: “Oggi è l’ennesimo risultato di un fronte comune di sindaci che ha creduto in questa gestione dei rifiuti sul territorio”.CONSIDERAZIONI FINALI E CONCLUSIONI1) Non si comprendono le ragioni del frazionamento dell’importo in cinque lotti, previsto già nel decreto di finanziamento dell’opera con fondi P.O.R.

da parte dell’Agenzia Regionale Rifiuti.In considerazione di ciò, le spese tecniche che originariamente erano di € 505.000,00 sono state anch’esse divise a più tecnici incaricati, speriamo legittimamente, della progettazione in forma fiduciaria, senza cioè ricorrere a gare di evidenza pubblica.Fra questi tecnici figura l’attuale dirigente dell’Agenzia Regionale Rifiuti ing. Domenico Michelon, soggetto attuatore del commissario delegato.

Tutto nella legalità, ma come la mettiamo con la deontologia professionale e con l’etica di un servitore dello stato?2) In conseguenza del finanziamento frazionato, anche le gare sono state svolte per lotti;3) L’originario decreto di finanziamento prevedeva la divisione in tre lotti e in una fase successiva, ci risulta su consiglio del progettista ing. Michelon, i primi due lotti sono stati ulteriormente suddivisi in due gare, una per opere edili e l’altra per fornitura.Alla gara per gli appalti milionari delle forniture, gestiti dalla stessa Belice Ambiente, ha partecipato una sola ditta con ribassi d’asta irrisori dello 0,02% o 0,15%.

Strano che nel bando non fosse previsto il rifacimento della gara qualora avesse partecipato un solo soggetto!4) I decreti ingiuntivi e i pignoramenti conseguenti al mancato pagamento dei fornitori, hanno sottratto addirittura i fondi che servivano per pagare i dipendenti, come hanno di recente appreso sulla loro pelle i lavoratori della Belice Ambiente, a cui è stata sospesa l’erogazione degli stipendi per i mancati pagamenti del comune di Mazara, con il pretesto che un’impresa esecutrice dei lavori del Polo Tecnologico aveva effettuato un pignoramento per € 2.500.000 la comune stesso.Tutti i sindaci hanno condiviso questo percorso, orgogliosi della realizzazione dell’opera, almeno sino all’inaugurazione dell’impianto di compostaggio; ma dopo è calato il silenzio e nessun sindaco, nessun sindacalista hanno più parlato del Polo Tecnologico.

Possibile che si siano tanto distratti da non vedere il baratro in cui Belice Ambiente e con essa i comuni dell’Ato sono già precipitati, con conseguenze che possono travolgere le casse comunali?Infatti i sindaci avrebbero dovuto integrare il finanziamento ricevuto, con fondi propri per € 2.989.709,45. Ciò non è accaduto e conseguentemente non solo è stato revocato il finanziamento, ma pende sui comuni la richiesta di restituzione delle somme già erogate.

E’ davvero possibile accettare supinamente questi esempi di malgoverno e soggiacere nel contempo ad una tassazione vergognosamente elevata, anche in funzione degli scarsi e spesso inadeguati servizi offerti?Nel fitto mistero delle reticenze e della possibilità di ulteriori incalcolabili danni, resta ancora più misterioso il silenzio delle istituzioni e del sindaco del comune di Mazara del Vallo, socio al 33,33% della Belice Ambiente.

Comunicato Stampa

24/10/2015

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