Il Consiglio comunale di Mazara del Vallo, nella seduta di ieri sera, ha portato una modifica al “Regolamento comunale per la disciplina dell’utilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata facenti parte del patrimonio indispensabile del comune di Mazara del Vallo” che era stato già deliberato dal Consiglio comunale lo scorso 31 marzo. Su proposta dell’assessore comunale al Patrimonio, Giacomo Mauro è stata portata una modifica all’art.8 comma 6 cassando la parte relativa alla presenza di un delegato nella Prefettura nella Commissione che dovrà stabilire i criteri e l’assegnazione dei beni; questa sarà composta da almeno i tre dirigenti del I, II e III settore comunale.
Adesso necessita la redazione, al più presto, del bando per l'assegnazione dei beni confiscati alla mafia nel territorio mazarese. Sono 65 (più tre mantenuti al patrimonio dello Stato), dei quali soltanto 25 risulterebbero assegnati per fini sociali o adibiti ad uffici comunali, fra questi vedi ad esempio l’immobile multipiano all’incrocio fra le vie E. Sansone e Favara Scurto (assegnato interamente all’Avis) e quello di via Giotto, denominato “Palazzo della Legalità” che ospita il settore delle Politiche Sociali e diverse associazioni di volontariato.
Sempre nel quartiere Trasmazaro, in via G. Bessarione, da circa un decennio un bene confiscato alla mafia è divenuto sede della Polizia Municipale. Altro immobile multipiano in via E. Sansone, grazie a fondi del “P.O.N. Sicurezza” del Ministero degli Interni, è da pochi anni sede del locale Commissariato di Pubblica sicurezza. Restano una quarantina di beni non ancora assegnati; l’ultimo bando per l’assegnazione di beni da parte del Comune è avvenuto nel 2017. Molti dei beni, abitazioni e terreni, sono ancora da assegnare.
Molti di loro ad oggi purtroppo si trovano in stato di degrado, e, a causa di mancanza controllo e monitoraggio, soggetti ad attività predatoria da parte di ignoti e pertanto anche danneggiati; dal Comune sono state evidenziate difficoltà economiche per la loro sistemazione. Chi ha controllato in questi anni l’effettivo utilizzo sociale dei beni confiscati alla mafia nel territorio mazarese? Se questi beni non più utilizzabili si rischia di fare anche un “favore” al proprietario originario di essi.
Torniamo a ribadire, ancora una volta, se questi beni non assegnati e/o non utilizzati per come si deve allora sarebbe meglio un loro ritorno allo Stato. La microcriminalità organizzata si combatte con iniziative concrete: l’approvazione del suddetto Regolamento e l’assegnazione di un bene rappresentano l’inizio di un percorso, subito dopo bisogna verificare come vengono utilizzati effettivamente questi beni. Vedi ad esempio il caso da noi più volte citato dell’immobile, in pieno centro storico, al civico 8 di Cortile Pozzo Regina, ufficialmente assegnato dalla precedente Amministrazione alla “Pro loco” che davanti al suo ingresso (vedi foto di copertina)dovrebbero riportare una targhetta ad hoc che testimoni l’esistenza di un presidio di legalità.
Bisognerebbe anche migliorare le modalità per rendere facilmente accessibile sul sito comunale l’elenco dei beni confiscati sul territorio mazarese ed una descrizione più dettagliata della tipologia del bene e del loro utilizzo.
Ritornando alla seduta di ieri sera, il Consiglio comunale ha precedentemente dato il via libera allo Studio del Centro Storico (vedi link: https://www.primapaginamazara.it/mazara-via-libera-definitivo-allo-studio-del-centro-storico).
Successivamente il Consiglio comunale ha approvato il “Regolamento comunale per la stipula dei patti di gemellaggio” ed infine ha approvato quattro mozioni: Individuazione aree di pertinenza istituti scolastici ed attrezzature sportive, trasferimento Liceo Artistico, Mazara Città Inclusiva e problematica per chiusura Ponte sul fiume Arena, vicenda ampiamente affrontata anche nell'ora dedicata ad interrogazioni ed interpellanze.
Francesco Mezzapelle