Guardiani del territorio, proposta per la salvaguardia della Diga Trinità e del Comprensorio Irriguo Delia-Nivolelli

La crisi della Diga Trinità: "Due anni di allarmi ignorati, ecco il tragico epilogo"

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
20 Gennaio 2025 17:53
Guardiani del territorio, proposta per la salvaguardia della Diga Trinità e del Comprensorio Irriguo Delia-Nivolelli

L'Associazione "I Guardiani del Territorio" denuncia con forza il gravissimo epilogo della crisi della Diga Trinità, culminato nella decisione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di metterla fuori esercizio. Una scelta che rappresenta non solo una pesante sconfitta per il territorio, ma anche la conferma drammatica di quanto l'associazione aveva previsto e denunciato già da due anni. Fin dal 2022, "I Guardiani del Territorio" hanno lanciato ripetuti allarmi sulla situazione critica della diga, sottolineando l'urgenza di interventi strutturali e gestionali per evitare il collasso del sistema.

A dicembre 2024, l'associazione ha elaborato un documento risolutivo, dettagliando con precisione le problematiche e le soluzioni sostenibili per salvare l'invaso. Tale documento, consegnato a tutte le istituzioni competenti, ha ricevuto apprezzamenti dai tecnici ministeriali e generato speranze di un'azione concreta. Eppure, oggi ci troviamo davanti a una realtà desolante. La Direzione Generale per le Dighe e le Infrastrutture Idriche del MIT, con il provvedimento UTD-PA n. 657 del 14 gennaio 2025, ha decretato la messa fuori esercizio della Diga Trinità, imponendo la progressiva riduzione dei livelli idrici e lasciando migliaia di cittadini, agricoltori e operatori economici in balia di una crisi idrica senza precedenti.

Un fallimento annunciato "L'epilogo della Diga Trinità non è solo un disastro tecnico, ma anche una sconfitta politica e amministrativa. Il nostro territorio paga oggi il prezzo di anni di immobilismo e negligenza istituzionale," dichiara il Presidente dell'associazione. "Da due anni chiediamo interventi immediati e strutturali, ma le nostre denunce sono state ignorate. Ora ci troviamo a dover fronteggiare una crisi idrica di proporzioni enormi, che penalizza gravemente il tessuto economico e sociale della nostra comunità.

"Il documento ignorato. Il documento elaborato da "I Guardiani del Territorio" – allegato nuovamente al presente comunicato –analizzava in dettaglio le cause della crisi e proponeva soluzioni tecniche e gestionali per il pieno recupero della diga. Nonostante il riconoscimento dei tecnici ministeriali, le istituzioni hanno scelto la via più semplice, ma anche più dannosa: dismettere l'invaso. Le conseguenze della decisione La messa fuori esercizio della diga porterà inevitabilmente a:Gravi ripercussioni sull'agricoltura, già in crisi per la mancanza di risorse idriche.

Aumenti dei costi per i cittadini e gli operatori economici locali. Un peggioramento della qualità della vita per migliaia di persone. L'impegno dell'associazione "I Guardiani del Territorio" non si fermeranno. Continueremo a lottare per il nostro territorio e a pretendere che le istituzioni si assumano le proprie responsabilità. Questo non è il momento di abbandonare la battaglia, ma di rilanciarla con maggiore forza e determinazione. Alleghiamo al comunicato stampa il documento elaborato dall'associazione a dicembre 2024, con l'auspicio che questa volta venga letto, analizzato e utilizzato per avviare un serio piano di rilancio della diga Associazione“ (in allegato documento).

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