Gli studenti dell’I.C. “Lombardo Radice Pappalardo” e il loro impegno per “Creare un mondo a colori”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
14 Giugno 2019 07:26
Gli studenti dell’I.C. “Lombardo Radice Pappalardo”  e il loro impegno per “Creare un mondo a colori”

Nei giorni scorsi  l’I.C. “Lombardo Radice Pappalardo” ha preso parte – insieme all’I.C. “Capuana Pardo”, al 2° Circolo Didattico “R. Settimo” e all’I.S.S.I.T.P. “G.B. Ferrigno” di Castelvetrano – alla manifestazione conclusiva del progetto “Creare un mondo a colori”, promosso nell’A.S. 2018/19 dal Club per l’UNESCO di Castelvetrano Selinunte, in collaborazione con il consorzio Pandorathon - Polo di Sviluppo Turistico Integrato e il Lions Club di Castelvetrano.

L’iniziativa, inserita nel programma UNESCO di Educazione alla Sostenibilità e ispirata alla “Agenda 2030”, si è prefissa l’obiettivo di mostrare agli studenti che “Intraprendere un cammino di sviluppo sostenibile richiede una profonda trasformazione del modo in cui pensiamo e agiamo”, come si legge in apertura del manuale “Educazione agli Obiettivi per lo sviluppo sostenibile”. Per la Scuola secondaria di primo grado, si sono particolarmente distinti, con un lavoro condotto nell’arco dell’intero triennio di studi, gli alunni della classe 3a D        del Plesso “V.

Pappalardo”. Già nel corso dell’A.S. 2016/17, i giovani allievi avevano partecipato al progetto didattico “La voce del Mare”, promosso congiuntamente dall’I.C. “Lombardo Radice Pappalardo” e dall’I.I.S.S. “Cipolla-Pantaleo-Gentile” di Castelvetrano: un percorso trasversale finalizzato a promuovere in verticale lacontinuità tra i diversi ordini di scuola, favorendo la maturazione di competenze chiave indispensabili agli studenti anche in vista dell’orientamento formativo.

Nel Sistema delle Piazze di Castelvetrano, gli allievi della classe 3a D hanno raccontato la loro esperienza, riferendo su quanto appreso grazie al progetto da loro elaborato sull’ambiente marino e sull’inquinamento che mette a repentaglio un ecosistema altrimenti perfetto.

I ragazzi hanno riferito dell’esperienza fatta presso il piccolo ambulatorio di Favignana che si occupa di curare le tartarughe Caretta Caretta, spesso infortunate o destinate a morire dopo aver ingerito residui di plastica o di altri materiali nocivi. In occasione dell’uscita didattica svolta a Favignana, le guide di Mare Vivo avevano infatti portato all’attenzione dei piccoli discenti la situazione attuale delle tartarughe marine nel bacino del Mediterraneo e, nella stessa giornata, mostrato loro l’antica tonnara di Favignana, divenuta da pochi anni museo.

A conclusione del progetto, gli studenti hanno realizzato un tonno e una tartaruga, utilizzando materiali di riciclo, come cartone, plastica e altri rifiuti che causano, in modo prevalente, la morte degli appartenenti a queste due importanti specie marine. Dal palco del Sistema delle Piazze, i giovanissimi allievi hanno così voluto lanciare un messaggio fondamentale, facendo toccare con mano ai presenti che la plastica differenziata può essere una preziosissima risorsa, mentre in nessun caso può accettarsi che l’abbandono indiscriminato di rifiuti divenga arma di distruzione per l’ambiente e di morte per gli esseri viventi.

comunicato stampa

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