Oltre duemila persone hanno partecipato ieri sera alla fiaccolata in memoria delle vittime della violenza a Palermo organizzata dopo l'omicidio di Paolo Taormina avvenuto nella notte fra sabato e domenica in via Spinuzza nei pressi della . Alla manifestazione hanno partecipato la madre di Paolo, Fabiola Galioto, e la sorella Sofia, entrambi in lacrime. Le persone hanno sfilato per gridando “Basta violenza" fino al Teatro Massimo con in mano candele o telefonini accesi. fino alla zona della movida di Palermo a pochi passi dal Teatro Massimo conosciuta come Champagneria”.
Tra i manifestanti anche il sindaco Roberto Lagalla che ha dichiarato il lutto cittadino. Alla fiaccolata, oltre ai familiari di altre vittime della violenza come i giovani uccisi a Monreale nell'aprile scorso, hanno partecipato anche il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, l'assessore Anello e il capogruppo di "Lavoriamo per Palermo" Chinnici. Il sindaco, quando il lungo corteo è arrivato al Teatro Massimo, ha parlato alcuni minuti con la madre di Paolo. Anche davanti al pub della vittima "O scruscio" per tutta la serata centinaia di persone hanno manifestato solidarietà alla famiglia Taormina sostando davanti al locale e portando fiori. Nel frattempo sempre nella giornata di ieri i carabinieri del comando provinciale di Palermo hanno eseguito il provvedimento di fermo, emesso dalla Procura, nei confronti di Gaetano Maranzano, accusato dell'assassinio di Paolo Taormina, Maranzano era stato portato in caserma ieri mattina per essere interrogato. La perquisizione domiciliare eseguita a casa dell'indagato ha portato alla scoperta di una pistola semiautomatica calibro 9 illegalmente detenuta. Il giovane ha ammesso di avere ucciso Taormina.
Interrogato dai pm alla presenza dell'avvocato Luca Monteleone che lo difende insieme all'avvocata Rosanna Vella, il ragazzo ha detto di aver avuto una discussione con la vittima che era intervenuta per sedare una rissa a cui, però Maranzano non avrebbe partecipato. Taormina gli si sarebbe avvicinato per chiedergli di convincere gli altri ad allontanarsi, ne sarebbe nata una discussione poi degenerata e il 28enne avrebbe impugnato una pistola e fatto fuoco. Tra i due in passato ci sarebbero state tensioni per alcuni sfottò che Taormina aveva fatto alla compagna di Maranzano.
Sulla pistola l'indagato ha detto di portarla con sè sempre perchè Palermo è una città violenta.
Fonte Ansa