IL TÈ ALLE CINQUE con Fabio Accardo Palumbo

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
16 Febbraio 2015 08:12
IL TÈ ALLE CINQUE con Fabio Accardo Palumbo

Oggi L’ Arrotino e L’Ombrellaio prende il tè con Fabio Accardo Palumbo, artista mazarese, insegnante di discipline pittoriche che ha tenuto il corso di disegno e pittura presso la nostra associazione. Fabio, che tipo di tè gradisci?

Tè alla menta, grazie. Chi è Fabio Accardo Palumbo

, descriviti in poche parole.

Uno “smemorato” alla ricerca delle proprie origini. Cosa ti ha spinto a studiare le belle arti?

L’esigenza di esprimere il mio mondo interiore e di superare i momenti di solitudine vissuti fin dalla prima infanzia. Attraverso la pittura cerco di svelare la bellezza che ci circonda e di cui spesso non siamo consapevoli o semplicemente “raccontare” a modo mio le cose che mi circondano e di cui faccio esperienza.

Che tipo di pittura fai? Ti ispiri ad una corrente artistica in particolare?

La mia ricerca è molto eclettica, il mio primo ispiratore è stato il grande Vincent Van Gogh di cui mi affascinava il gusto per il colore e il suo inconfondibile segno pittorico. Inoltre Marc Chagall per la sua visione poetica che rappresenta un mondo a cavallo tra realtà e sogno. Anche Henri Matisse e Paul Klee hanno costituito e costituiscono tutt’ora un punto di riferimento nei momenti di crisi creativa in quanto la loro ricerca affonda le proprie radici nell’essenza della natura e delle sue forme archetipiche. Entrambi sviluppano ognuno col suo linguaggio una capacità di sintesi che rivela in parte la sostanza segreta delle cose.

Secondo te che grado di attenzione c’è nella nostra città verso l’arte e la cultura? Abbiamo smarrito il senso della bellezza, la realtà cittadina in cui viviamo rispecchia questo senso di abbandono, siamo orfani di bellezza e bisognerebbe prendersi cura delle cose. La cosa pubblica, ciò che è fuori dal nostro giardino, sembra non appartenerci. Nella nostra realtà locale è sempre mancata la capacità di progettazione a medio e a lungo termine. Un punto di partenza per migliorare la crescita culturale della città dovrebbe essere la rieducazione, a tutti i livelli, di una nuova coscienza ecologica.

L’arte e la cultura non possono prescindere da questo. Se avessi la bacchetta magica doterei tutti i cittadini di occhiali speciali attraverso i quali poter vedere la propria città così come potrebbe essere se davvero avessimo amore per essa. Dalla realtà al sogno e poi assieme, con l’impegno di tutti, trasformare questo sogno in realtà. Questa utopia va abbracciata senza indugi!

Hai un tuo luogo-simbolo della città di Mazara del Vallo?

Il lungomare e il porto canale. Il mare è sempre in movimento, è sempre diverso e può rispecchiare la varietà dei nostri stati d’animo, e in qualche modo li influenza. Il porto canale con le sue barche, ha rappresentato e rappresenta la capacità di affrontare il pericolo attraverso il sacrificio dei nostri marinai, purtroppo a volte estremo. La barca nel “periglioso” mare, metaforicamente, rappresenta il viaggio della vita che ognuno di noi compie ogni giorno.

Raccontaci una delle tue opere preferite.

Una delle mie opere preferite è “Ritratto di vecchia” compiuto quando avevo 16 anni. Pur essendo un lavoro scolastico mi piace perché nel viso di questa donna anziana, nelle sue rughe, ho percepito subito un enorme ricchezza, una variegata complessità di esperienze ed è stato naturale per me renderle omaggio restituendo così universalmente un dono simbolico al grande valore che dovrebbe avere il tempo della terza età.

Secondo te anche chi non ha un particolare talento innato verso le arti figurative può comunque raggiungere dei risultati soddisfacenti ?

Indubbiamente chi ha avuto sin da piccolo curiosità e interesse verso il mondo del disegno e della pittura come mezzo di espressione di se stesso, è avvantaggiato rispetto a chi comincia da adulto. Però è pur vero che tutti possono imparare a disegnare bene ottenendo risultati artistici apprezzabili seguendo un giusto metodo. Saper disegnare infatti non è il frutto di una capacità innata ma il risultato del saper osservare le cose con uno sguardo più attento. La nota insegnante d’arte americana Betty Edwards in “Disegnare con la parte destra del cervello” ci dimostra che nell’arco di tre mesi circa chiunque sia interessato a sviluppare queste abilità è in grado di farlo raggiungendo ottimi risultati. Anch’io ho adottato questo metodo con i miei allievi e vi assicuro che funziona!

Fabio, ti ringraziamo per la tua disponibilità e ci vediamo presto presso la nostra associazione in via Santa Teresa 5 a Mazara del Vallo per il tuo secondo corso di disegno e pittura.

www.arrotinoeombrellaio.it 06/01/2016

 

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