A seguito della chiusura del ponte sul fiume Arena, con provvedimento dello scorso 9 settembre da parte del Libero Consorzio comunale di Trapani, e della necessaria manutenzione straordinaria dello stesso ponte i cui lavori appaltati alla “Metalwood srl” di Niscemi (terza in graduatoria dopo la rinuncia delle prime due) dovrebbero iniziare entro 15 giorni dopo la firma del contratto con l’ex Provincia e sbrigate alcune questioni tecniche con il Comune di Mazara del Vallo, il Comitato di quartiere “Boccarena- Gilletto” ha avviato una raccolta firme per una petizione popolare da inviare al Prefetto di Trapani, e per conoscenza al Commissario straordinario del Libero Consorzio di Trapani e al Sindaco di Mazara del Vallo. (In foto il ponte sul fiume Arena chiuso dal 9 settembre).
Ecco quanto si legge nel testo della petizione che è stata già firmata da numerosi residenti dello stesso quartiere a partire dal presidente del Comitato Antonino Burgio:
“Ill.mo Sig. Prefetto di Trapani , nel nostro quartiere “ Bocca Arena – Gilletto” risiedono 700 famiglie. Più di 2000 persone che nel periodo estivo diventano ben più di 4000 abitanti . Una grande fetta della nostra comunità mazarese purtroppo costretta ancora oggi a vivere in condizione precarie e con molti disagi , come sempre avviene senza i necessari servizi civili a cui tutti dovrebbero avere diritto. Stiamo parlando della rete fognante completamente mancante nonostante il quartiere abbia ai suoi margini il depuratore ; stiamo parlando di una rete idrica che manca in quasi tutte le strade abitate , nonostante nel quartiere insista uno degli acquedotti di Mazara; stiamo parlando di una pubblica illuminazione limitata solamente a pochissimi tratti.
Una condizione che certamente non sta dentro ai parametri del vivere civile, e che la dice lunga sullo stato di abbandono che tutte le istituzioni hanno esercitato nei nostri confronti . Ed a niente nei decenni passati sono servite le nostre lamentele e le nostre richieste , sempre fatte civilmente.
Adesso ci rivolgiamo a Lei, sig. Prefetto , perché il vaso è colmo , e non siamo più sicuri di potere garantire forme di proteste civili e democratiche quali quelle fino ad ora fatte.
La chiusura inaspettata e repentina per pericolo di crollo, del ponte sul fiume Delia o Arena (unico collegamento in sicurezza del quartiere con la città) ordinato dagli organismi tecnici ed amministrativi del Libero Consorzio di Trapani ha aggravato ancora di più il disagio della nostra comunità e l’isolamento del quartiere. Il percorso alternativo individuato, aldilà della sua lunghezza , è estremamente pericoloso per i nostri figli e per tutti noi ; nonostante tutte le buone intenzioni della P.A.
della nostra Città, rimarrà tale , perché non può essere considerata sicura una strada/via di fuga che si immette nella statale 115 in un tratto in cui c’è una pericolosissima curva e la visibilità è ridotta; una strada infestata da gruppi di cinghiali venuti fuori dalla vicina riserva che sere fa hanno messo in pericolo alcuni ragazzi con le motorette ; una strada che ha delle pericolosissime strozzature in corrispondenza di curve e del passaggio a livello con barriere. La nostra comunità dovrebbe utilizzare tale pericolosissimo percorso alternativo (certamente non si può parlare di via di fuga in sicurezza), per tutto il periodo in cui il Libero Consorzio di Trapani farà eseguire alla ditta assegnataria i lavori di manutenzione del ponte che , si dice , dovrebbero durare circa un anno.
Quel Libero Consorzio di Trapani che sulla mancata manutenzione del Ponte e sui ritardi nella realizzazione del progetto e quindi sui lavori, ha colpevoli ritardi e continua ad essere latitante rispetto ai propri compiti. Quel Libero Consorzio Di Trapani che ha approvato un progetto che prevede la chiusura del Ponte per tutta la esecuzione dei lavori e che nello stesso tempo , non prevede anche la realizzazione accanto di un ponte provvisorio per garantire il piccolo transito.
Ill.mo Sig. Prefetto abbiamo ragioni abbondanti per ritenere che, nonostante le rassicurazioni e il cronoprogramma dei lavori che prevede 8 mesi per la realizzazione (gia c’e stato un rinvio nella consegna alla impresa aggiudicataria), il nostro disagio , il nostro isolamento , durerà molto di più di quello previsto. Temiamo già quello che succederà (ovviamente speriamo di no ).
- La informiamo del fatto che questa impresa a cui sono stati consegnati i lavori di recente è la terza nella graduatoria del Bando che il Libero Consorzio di Trapani ha fatto per assegnare i lavori . Questo a nostro avviso significa che le prime si sono rifiutate o perché non convinte da un progetto che potrebbe essere oggi lacunoso o non remunerativo nei prezzi;
- Questa impresa a cui i lavori sono stati consegnati non li inizierà ed anzi inizierà tutta una serie di vertenze e di lamentele che dilateranno i tempi di realizzazione del progetto.
E nel frattempo il ponte rimarrà chiuso ben oltre i tempi previsti
Ma anche se tutto andasse per il verso giusto, noi non saremo in grado per un anno (questo all’incirca è il tempo previsto) di sopportare il grande disagio di un percorso alternativo così pericoloso .
Questo e’ il motivo per cui con questa nostra lettera accompagnata da alcune firme raccolte nel quartiere. Le chiediamo, per quanto di Sua competenza, di volere sollecitare le istituzioni a cui compete la responsabilità, il Genio Militare che in simili occasioni è intervenuto in altri posti, perché si possa realizzare un ponte provvisorio accanto a quello chiuso che permetta a tutti noi un transito in assoluta sicurezza .
Una cosa è certa. Le nostre donne, i nostri figli, noi tutti che siamo costretti per andare in città a percorrere questo tragitto pericolosissimo, non siamo disposti ad accettare gli incidenti che potrebbero verificarsi; oltre al disagio non siamo disponibili a mettere a repentaglio la vita dei nostri figli che vanno a scuola con le biciclette o le motorette, che si ritirano la notte, o di chi lavorando fa turni notturni, dei disabili che si muovono con piccoli mezzi propri .
Con la raccolta delle sottostanti firme facciamo appello quindi alla Sua Autorità Sig. Prefetto perché si faccia carico dei nostri disagi e dei nostri bisogni. Nello stesso tempo siamo disponibili a partecipare con nostra delegazione ai tavoli tecnici e alle riunioni che il Libero Consorzio di Trapani, il Comune di Mazara, o Lei stesso sig. Prefetto dovesse indire per la soluzione del problema”.