Dipendenti della Belice Ambiente nella disperazione per mancati pagamenti. Raccolta rifiuti ferma.

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
09 Dicembre 2013 12:22
Dipendenti della Belice Ambiente nella disperazione per mancati pagamenti. Raccolta rifiuti ferma.

Sono in sciopero i dipendenti della Belice Ambiente e pertanto la raccolta rifiuti è bloccata. I circa 300 dipendenti vivono una situazione drammatica in quanto non hanno riscosso lo stipendio dei mesi di luglio,

agosto e settembre cioè gli ultimi tre mesi della gestione del liquidatore Nicola Lisma; lo stipendio di ottobre e novembre sono stati pagati dalla nuova gestione straordinaria del commissario regionale Silvia Coscienza.

Nonostante le promesse infatti non sono arrivate le somme promesse dagli 11 sindaci soci dell'Ato nella riunione in Prefettura avvenuta nei giorni scorsi perché richiesta con urgenza dalla stessa dott.ssa Coscienza. Sembra che lo stesso commissario abbia più volte telefonato agli 11 sindaci dell'ambito per versare quanto dovuto ma fino ad ora i sindaci, a parte qualcuno, hanno fatto orecchie da mercante.

Una situazione, quindi, insostenibile e che creerà problemi di ordine igienico-sanitario a causa della probabile interruzione della raccolta dei rifiuti. Ieri mattina i lavoratori della Belice Ambiente hanno incrociato le braccia e si sono riuniti, portando anche i mezzi di raccolta, vuoti, presso l'autoparco comunale di contrada Affacciata (vedi foto).

Lo sciopero che si protrarrà almeno fino a domani, è stato deciso dai sindacati. Giorgio Macaddino, responsabile della Uil, e che si trovava stamani insieme ai dipendenti, ha detto: "sono purtroppo ben noti i motivi dello sciopero. Vi è stata una grossa anticipazione di somme, alcuni milioni di euro, da parte della Regione siciliana ai comuni di Partanna, Campobello di Mazara e Petrosino. Queste somme sarebbero bastevoli per far fronte ai pagamenti arretrati ai dipendenti ed anche ai fornitori.

La criticità che fa scaturire questa protesta deriva dal fatto che Lisma è disposto a liquidare le competenze solo ai fornitori. Noi come sindacati –ha detto Macaddino- riteniamo invece, ancorchè previsto dalla legge, che bisogna liquidare le competenze arretrate dei lavoratori per rasserenare gli animi di circa 300 nuclei familiari. Per questa procedura ha svolto un lavoro di alta diplomazia ed amministrazione il prefetto di Trapani, sua eccellenza Leopoldo Falco. Confidiamo infine che la cabina di regia dei liquidatori delle Ato siciliane guidata dalla dott.ssa Rosanna Conti possa determinare tale obiettivo".

Sulle somme arrivate dalla Regione ai tre Comuni, Nicola Lisma, ha replicato: "le somme sono riferibili ad una prima trance: Campobello circa 1.300.000 euro, Partanna circa 300.000 euro e Petrosino circa 250.000 euro (complessivamente le somme da erogare entro 4 anni ammonteranno 5 milioni di euro circa). Queste somme però risultano vincolate per legge però al pagamento dei debiti fino alla data del 31 luglio 2012 e pertanto non si possono pagare gli stipendi che i fornitori successivi a quella data. I Comuni avevano 10 giorni di tempo per versare le somme alle casse della Belice Ambiente ed invece, a parte Petrosino che li ha ricevuto forse solo adesso, se le sono trattenute. Se la Regione ci autorizza a fare i pagamenti allora provvederò immediatamente".

Al di là delle polemiche, resta però a dir poco drammatica la situazione dei lavoratori, ormai disperati e pronti alla serrata a tempo indeterminato. Abbiamo sentito alcuni di loro.

Giuseppe Cipolla: "ho a casa una bimba di un anno e mezzo alla quale non posso comprare le scarpette invernali, ho la bolletta luce ormai scaduta da mesi, l'oro impegnato. Se non fosse ancora per un aiuto di mia madre e mia suocera sarei già in mezzo alla strada. Hanno distrutto la nostra dignità di lavoratori e di uomini".

Franco Accardi: "ho dovuto demolire perfino la mia auto. Un mio collega ha impegnato per 200 euro il motorino del figlio". Michele Sossio: "ho un figlio malato di leucemia che sta facendo la terapia all'ospedale "Cervello". Purtroppo non ho i soldi per fare benzina e recarmi a Palermo per stargli accanto".

Un altro caso è quello dell'operatore ecologico, Vito Giacalone, impegnato quotidianamente nello spazzamento a mano del centro storico: "sono stato assunto due anni fa. Ho vinto la causa per passare a tempo indeterminato. La Belice Ambiente si è però opposta a questa sentenza ed alcuni miei colleghi hanno perso la causa successiva, quindi anche io rischio di essere licenziato. Sono un invalido, se perdo il lavoro e stavolta tornerò si in strada ma a chiedere l'elemosina. Eppure qualche mese fa ricevemmo, io ed un altro collega, i complimenti del sindaco Cristaldi per la pulizia del centro storico a seguito della segnalazione di alcuni turisti"

09-12-2013 13,10

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