Di terremoto si muore… Ma i Piani di Emergenza sono conosciuti?

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
26 Agosto 2016 07:28
Di terremoto si muore… Ma i Piani di Emergenza sono conosciuti?

Di terremoto si muore. Ma si muore anche d’infarto, di tumore, cadendo dal marciapiedi, lasciando in macchina i bambini d’estate, investiti dalle macchine sulle strisce, punti da insetti, contagiati dalla meningite, di indigestione ecc… Qual è la differenza?

E’ che in tutte le altri morti si può fare prevenzione, nelle morti da terremoto no. I terremoti non si prevedono, facciamocene una ragione, non ci riesce nemmeno il mago Otelma..!!

E’ vergognoso sentire i soliti soloni parlare della mancata prevenzione riguardo ai danni da terremoto, e sono tanti e blasonati, basta leggere i giornali. L’Italia è il paese dei centri storici che sono quasi tutti abitati, provate a dire alle persone che debbono andar via dalle loro case per fare prevenzione..!! Ma poi, prevenzione de che? (come direbbero a Roma). Ad esempio fare lavori di consolidamento a base di cemento snaturando così la bellezza del nostro territorio, oppure buttare giù tutto e ricostruire distruggendo le meravigliose tracce del nostro passato che trasmettono ancora oggi i segni di una bellezza perduta? Piuttosto ci si potrebbe interrogare come mai cadano anche gli edifici costruiti con tecniche antisismiche, come la scuola inaugurata da appena due anni in uno dei due paesi distrutti (a proposito, per chi non lo sapesse, il Colosseo (72 d.c.) è ancora in piedi..).

Quello che bisogna evitare è che sulle spoglie dei nostri morti ci si arricchisca. Chi ha dimenticato quei due lestofanti al telefono, durante il terremoto dell’Aquila, che ridevano perché sarebbero arrivati i soldi della ricostruzione tramite appalti facili e pilotati? Ecco, il primo passo da fare sarebbe quello di affidare al magistrato Anti Corruzione la gestione dei fondi per la ricostruzione, dargli la possibilità di controllare a chi, dove vanno e soprattutto come vengono spesi i soldi stanziati.

Semmai quello che manca è la preparazione, chiamatela anche formazione, dei residenti in aree a rischio (quasi tutta l’Italia mi pare) sul come comportarsi in caso di sisma o altra calamità naturale. Usiamo i pochi fondi disponibili per questo tipo di prevenzione. Educhiamo la gente a rimanere in vita, anche perché costa troppo farsi male (alla Sanità pubblica) e costa troppo anche morire (alle nostre tasche, viste le tariffe dei cimiteri).In questi casi si parla sempre dei giapponesi che sanno cosa fare quando la terra comincia a tremare. E’ vero, ma loro cominciano ad imparare queste cose già dai primi anni delle scuole.

Quante sono le scuole in Italia che fanno esercitazioni per emergenze varie? E quante persone conoscono i Piani di Emergenza della Protezione Civile che tutti i Comuni sono obbligati ad avere? Qualcuno mi può dire se conosce il punto di ritrovo sicuro più vicino alla propria abitazione? O se conosce le procedure da rispettare durante questi eventi?

Credo che il buon senso debba essere vincente a tutti i costi, i sindaci informino, tramite la Protezione Civile, i cittadini sui comportamenti da tenere e i cittadini, in caso di terremoto, comincino a non ostacolare e a pregare affinché la macchina dei soccorsi non si inceppi, perché la maggior parte dei morti si hanno quando i soccorsi non funzionano. Apro un’ultima parentesi riguardo a questo, i Vigili del Fuoco, gli operatori del soccorso che vorremmo vedere in caso di incidenti di qualsiasi tipo, che sanno dove mettere le mani, che scavano con le loro mani e che con le loro mani strappano alla morte le persone da sotto le macerie, siamo sicuri che in Italia siano in numero sufficiente? Terremoti a parte mi pare che non bastino nemmeno per spegnere gli incendi estivi. Basterebbe un provvedimento del Consiglio dei Ministri per raddoppiarne il numero… ma questo forse è un altro sogno di un altro giorno..!!!

Riccardo La Rosa

26-08-2016 9,15

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