“Detti e stradetti”, modi di dire mazaresi: “Agneddu e sucu e finiu lu vattiu”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
17 Marzo 2021 15:30
“Detti e stradetti”, modi di dire mazaresi: “Agneddu e sucu e finiu lu vattiu”

Inauguriamo oggi un'ulteriore rubrica presente nel nostro giornale che ricordiamo essere un giornale alla portata di tutti, senza finzioni e falsi racconti ma volto a raccontare in pieno il proprio territorio. La cultura è una cosa fondamentale nella vita di ogni persona ed ancor di più lo è il proprio territorio, dove si è nati, si è cresciuti, si è vissuti. La nostra città ancora una volta si dimostra essere una citta piena di valori aggiunti che fanno unico il nostro territorio ed è per questo che inauguriamo la rubrica “Detti e stradetti”, modi di dire mazaresi. Ovviamente il titolo si presenta già da solo; la rubrica non farà altro che parlare dei modi di dire, dei detti in siciliano (mazarese) che vengono usati nella nostra città soprattutto dai piu anziani.

Noi non abbiamo fatto altro che raccoglierli e di volta in volta ve li proporremo insieme alla spiegazione. Il primo detto che vogliamo proporvi è una delle espressioni più famose nata dal nostro territorio ma che è conosciuta quasi in tutta la nazione. “Agneddu e sucu e finiu lu vattiu!”. La sua traduzione in italiano è molto semplice e significa: “Agnello e sugo ed è finito il battesimo”. Tutto nasce da un popolo che si può dire essere il fondatore di Mazara del Vallo ovvero i Normanni.

Era infatti tradizione della cultura normanna battezzare i bambini ma soprattutto fare dei lunghissimi pranzi in ricorrenza di tale occasione. Per i battesimi dei pargoli di corte, era infatti una vera e propria usanza e più il banchetto era ricco più prosperosa doveva essere la vita del bimbo. Questi lunghi pranzi però si concludevano sempre con una prelibatezza tipica ovvero “l'agnello al sugo” che doveva essere macellato rigorosamente dal padre o dal primogenito (nel caso in cui il battezzato era il secondo genito). Ed ecco che da questa usanza nasce il detto “agneddu e sucu e finiu lu vattiu” proprio come modo di dire che rappresenta la fine di una lunga cosa.

Una lunga festa, una qualsiasi cosa che ha visto persone radunate insieme, riunioni di famiglia, di lavoro, scampagnate...insomma ogni volta che finisce qualcosa per concludere si dice “Agneddu e sucu e finiu lu vattiu”. Diciamo che qualsiasi detto, modo di dire non è fine a se stesso ma ha una sua storia alle spalle che racconta tante vicende intriganti. Ancora una volta abbiamo visto come la cultura ci dimostra di avere delle radici molto profonde.

Roberto Marrone

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