“De incivilitate mazariensis”, giare di ceramica come portacenere

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
05 Settembre 2015 10:50
“De incivilitate mazariensis”, giare di ceramica come portacenere

Continuiamo la nostra rubrica, già inaugurata da circa un anno, relativa a pratiche incivili di alcuni strati della popolazione mazarese, strati presenti trasversalmente alle diverse fasce d'età, dagli adolescenti agli anziani.Purtroppo notiamo da qualche tempo che alcuni arredi urbani, quali soprattutto le giare in ceramica che sono collocate in diverse parti della città vengono utilizzate come portacenere, in generale come cestini rifiuti.

Il caso più eclatante è stato da noi notato nel centralissimo in Corso Umberto I, vedi una giara in ceramica che risulta stracolma di mozziconi di sigaretta (foto n. 1 e 2). Uno spettacolo indecente!

Molti sono i cittadini che si lamentano delle mancanze delle istituzioni soprattutto in campo ambientale ma nel concreto accade che spesso i primi ad alimentare questo stato di cose siano gli stessi cittadini con alcuni comportamenti davvero riprovevoli.Un'immagine che si commenta da se. Ci domandiamo: forse fra questi incivili anche genitori che danno istruzioni ai lorio figli in materia di educazione ambientale?

E pur vero che vi è una norma dell'articolo 14 del "Collegato ambientale" alla nuova Legge di Stabilità che stabilisce che i vari comuni dovranno predisporre nelle strade, nei parchi pubblici e nei luoghi di alta aggregazione sociale, appositi contenitori dove poter gettare gomme e sigarette. E anche gli stessi produttori dovranno sensibilizzare i consumatori circa i danni ambientali per il loro abbandono. Il ddl stabilisce che la metà dei proventi derivanti dalla riscossione delle multe dovrà essere convogliato in un Fondo istituito presso il ministero dell'Ambiente. L'altro 50% servirà ai comuni per lanciare campagne di informazione e sensibilizzazione e per la pulizia del sistema fognario urbano.

Il problema dell'inquinamento da 'cicche' è dunque reale e finora è stato ingiustamente trascurato. I mozziconi di sigaretta, gettati via dagli 1,5 miliardi di fumatori nel mondo, sono tanto inquinanti e pericolosi per l’ambiente e per la salute quanto i rifiuti industriali. Purtroppo, a giudicare soltanto dalla quantità che vediamo dispersa nelle nostre strade, sembrano essere molto rari quei fumatori che si preoccupano di gettare la cicca della sigaretta nei cestini (ma non nelle giare di ceramica). C’è addirittura chi non si fa scrupoli a gettarla nel mare: nel Mediterraneo, per esempio, rappresentano il 40% dei rifiuti (il 9,5% sono bottiglie di plastica, l’8,5% sacchetti di plastica, il 7,6% lattine di alluminio).

Uno studio di Enea e Ausl di Bologna mette in evidenza il potenziale inquinante delle cicche di sigarette sul territorio italiano. La valutazione si basa sul numero di fumatori (13 milioni), il numero medio di sigarette fumate da ciascuno (15 sigarette al giorno), i quantitativi di alcuni agenti chimici presenti in ogni cicca e il numero complessivo di cicche immesse in ambiente ogni anno (72 miliardi di cicche/anno).Tenuto conto del potere filtrante dell’acetato di cellulosa (di cui è composto il filtro) la ricerca valuta che il carico nocivo immesso nell'ambiente è pari a 324 tonnellate di nicotina, 1872 milioni di Bq (Becquerel, l'unità di misura delle sostanze radioattive) di polonio-210, 1800 tonnellate di composti organici volatili, 21,6 tonnellate di gas tossici, 1440 tonnellate di catrame e condensato, 12240 tonnellate di acetato di cellulosa.

Riciclare i mozziconi. Quanto alle possibilità di riciclo dei mozziconi, le soluzioni in campo sono diverse. In Italia, Carmine Ciro Lombardi, ricercatore Enea, propone di adoperare le cicche di sigaretta come biomassa da cui ricavare calore ed energia. Inoltre, l’acetato di cellulosa dei filtri opportunamente rigenerato può essere riutilizzato per produrre pannelli termo-fonoassorbenti per l’edilizia.

Francesco Mezzapelle

05-09-2015 12,45

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