Danno fuoco a rifiuti nella Riserva delle Saline: arrestati due coniugi

Sequestrata l'area trasformata in discarica. I ringraziamenti del WWF

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
30 Settembre 2025 11:27
Danno fuoco a rifiuti nella Riserva delle Saline: arrestati due coniugi

La Capitaneria di Porto di Trapani ha inferto un duro colpo al degrado ambientale, arrestando in flagrante due coniugi di Trapani mentre incendiavano rifiuti speciali all'interno della Riserva Naturale Orientata delle Saline di Trapani e Paceco. L'area, situata accanto al fiume Lenzi Baiata e confinante con il sito protetto gestito dal WWF, era stata trasformata in una vera e propria discarica abusiva. I responsabili, già noti alle forze dell'ordine per precedenti specifici, sono stati posti agli arresti domiciliari. L'intera zona è stata immediatamente sottoposta a sequestro.

L'azione della Guardia Costiera è stata accolta con profonda gratitudine dalla direzione della Riserva. Silvana Piacentino, Direttrice dell'area protetta, ha espresso un sentito ringraziamento, sottolineando la costante sinergia con la Capitaneria di Porto e la Procura di Trapani.

"L'intervento assume un significato ancora più forte," ha dichiarato la Direttrice, come si legge nel sito web del WWF, "se si considera che il luogo dell'illecito si trova a ridosso delle vasche di produzione del prezioso sale marino." Questo episodio, infatti, evidenzia la fragilità del confine tra illegalità e la salvaguardia di un ecosistema unico che unisce natura, biodiversità e le tradizioni millenarie della produzione artigianale del sale. Piacentino ha ricordato che, dal 2023, sono stati effettuati ben 11 arresti e condanne nell'area per reati legati a smaltimento, combustione e traffico illecito di rifiuti.

Nonostante l'impegno costante delle forze dell'ordine, il fenomeno dell'abuso persiste. "Siamo alle solite: chi brucia continua a bruciare," ha concluso amaramente la direttrice, identificando la radice del problema in una questione culturale: l'incapacità di comprendere il danno arrecato alla comunità e, in alcuni casi, la volontà di fare business sullo sfruttamento illecito dell'ambiente.

Comunicato stampa

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