E’ il tempo delle analisi, ma sarà anche il tempo delle assunzioni di responsabilità e dei cambiamenti? Questi sono gli interrogativi che i democratici mazaresi si pongono in vista dell’assemblea, aperta a tutti gli iscritti e simpatizzanti, del Pd che si terrà domani sera, mercoledì 28 marzo, alle ore 21 all'Auditorium Caruso, in via Bagno, per “discutere -così vi è scritto nell’invito- l'esito delle elezioni Politiche 2018 e fare alcune riflessioni sui possibili scenari nazionali”.
Anche se non viene scritto si fa riferimento alla vera e propria debacle del Pd nazionale ma che ovviamente è maturata a causa dei deludenti risultati elettorali nei diversi collegi e nelle città, e Mazara del Vallo non può certamente, visti i risultati, essere considerata un’eccezione.
Bisogna infatti ricordare che in città il Pd alle recenti Politiche è risultato il terzo partito, dietro al distanziatissimo M5S e a Forza Italia. La lista del Pd ha raccolto soltanto il 9,14% (2.139 voti), la percentuale più bassa nel resto della Provincia dove la lista del Pd ha raccolto, calcolando la media, l’11,93%. Considerato che a Mazara è stata candidata alla Camera il segretario cittadino, Teresa Diadema (in foto di copertina in un incontro elettorale presso lo stesso Auditorium "Caruso"), il risultato è stato deludente, lo era già stato alle recenti Regionali con i 1.500 voti mazaresi per l’assessore uscente Baldo Gucciardi.
Il Partito Democratico mazarese ha perso strada facendo molti pezzi e ciò si è visto con il crollo di consensi nonostante siano state “staccate” più di 300 nuove tessere alla vigilia del congresso cittadino che ha determinato la attuale segreteria. Non è bastata la sovente presenza del delfino in Sicilia di Matteo Renzi, l’ex sottosegretario Davide Faraone ritenuto dagli oppositori interni il principale responsabile della disfatta Dem in Sicilia e che una volta eletto al Senato, fortemente voluto dal “giglio magico” capolista in Sicilia occidentale, non si è più fatto vedere nella direzione regionale del Pd dove si sono registrate le dimissioni del segretario Fausto Raciti e l’imminente avvio di una fase di reggenza del Pd siciliano.
Le segreterie "renziane" hanno adottato lo stesso modus operandi della gestione Renzi del partito: candidature decise ai piani alti e non condivise con la base, poca apertura ai circoli e agli iscritti, direttivi mai convocati per mesi, così come le assemblee, segreterie convocate pochissimo negli ultimi due anni e sempre per discutere di cose di pochissima rilevanza (convocazioni formali) mentre le decisioni di peso politico o gli incontri con i rappresentanti istituzionali del partito sono avvenute in altre sedi e in presenza di terze persone che spesso non facenti parti della stessa segreteria o del partito.
Ma ciò non riguarda ovviamente solo il Pd mazarese, vedi ad esempio la recente vicenda del Pd di Marsala (città amministrata dall’ex segretario cittadino) con le dimissioni del segretario, l’ex deputato regionale Antonella Milazzo; anche ad Erice c'è subbuglio, Valentina Villabuona, insieme a una consigliera comunale del Pd, hanno chiesto le dimissioni del segretario cittadino
La necessità dell’avvio di un dibattito interno nel Pd mazarese (ma ovviamente esteso a tutti gli iscritti e simpatizzanti) è stata evidenziata dalle recenti dimissioni dei due vicesegretari comunali Catia Catania e Fabio Di Natale. Nelle loro note di dimissioni Catania e di Natale hanno fatto trasparire una certa insofferenza per un partito gestito da un'oligarchia di potere, in barba ai ruoli, alla democrazia, allo statuto del Pd, agli organismi eletti e agli iscritti che vorrebbero partecipare.
Le due contemporanee dimissioni sarebbero la cartina tornasole di un malcoltento che serpeggerebbe, probabilmente ormai da qualche anno, all’interno del Pd cittadino che, nonostante ne sia stata sempre propagandata l’unità, appare diviso e lacerato internamente dalla presenza di diverse correnti e anime; anche in consiglio comunale il Pd non ha più un gruppo, da una parte vi sono Giacomo Mauro e Pasquale Safina, dall’altra Francesco Di Liberti espressione della segreteria cittadina.
Chissà che queste dimissioni di Catania e Di Natale (entrambi in foto n.2) non siano apripista per altre fuoriuscite dalla segreteria cittadina e prese di distanza dall’attuale gruppo di maggioranza che gestisce il Pd mazarese. Probabilmente, vista anche la nuova fase con le relative dimissioni dei segretari a livello nazionale e regionale, si aprirà una crisi che potrebbe portare ad un nuovo congresso cittadino per la nomina di un nuovo direttivo del Pd di Mazara del Vallo.
Pertanto risulterebbe ovvio in condizioni normali l’avvio di una nuova fase di dibattito circa la biennale gestione (dal febbraio 2016) della segreteria locale, dichiaratamente renziana, che peraltro non si riunisce ufficialmente da mesi. Ricordiamo che alle scorse Politiche, quelle del 2013, il Pd a Mazara raccolse il circa il 14% dei voti, poi nel 2014 l’exploit per le Europee (il massimo consenso per il renzismo) ma da lì in poi anche a livello locale il Pd ha subito una caduta libera.
Bisognerà anche vedere se all’assemblea del Pd mazarese di domani sera parteciperà il segretario provinciale Marco Campagna il cui rapporto con l’attuale segreteria mazarese è apparso raffredato dalle scorse elezioni Regionali quando si registrò una fuga in avanti, poi rientrata, con la candidatura dell’attuale segretario comunale Diadema che avrebbe potuto sfavorire l’elezione all’Ars dell’ex assessore regionale Baldo Gucciardi.
Ma al di là degli scenari nazionali e regionali da analizzare vi sono anche degli equilibri interni al Pd mazarese che dovranno essere verificati anche in vista delle prossime scadenze elettorali. Pensiamo alla possibilità che a novembre si ritorni a votare per la Provincia e alle elezioni Ammnistrative della primavera del 2019. Circolano insistenti le voci, anche attraverso corridoi istituzionali, che l’entourage a capo oggi del Pd mazarese potrebbe sostenere la candidatura alla Presidenza della Provincia di Trapani dell’attuale sindaco Nicola Cristaldi; il favore verrebbe ricambiato dall’entourage di Cristaldi che potrebbe appoggiare un esponente del Pd cittadino, si fa il nome del già sindaco Giorgio Macaddino, come candidato sindaco.
Non vi è nessuna conferma, certo però fa riflettere il fatto che in questi ultimi anni il Pd mazarese, a parte qualche intervento in Consiglio comunale dei consiglieri, non sia intervenuto ufficialmente, come dovrebbe fare un partito all’opposizione, in merito ad alcune scelte operate dall’attuale Amministrazione mazarese.
Francesco Mezzapelle
27-03-2018 10,00
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