Cittadini di tutte le età hanno ballato il rock ‘n roll dei “Marilù” grazie al Circolo Velico Mazara Joshua ed al Cult Wine Bar

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
10 Maggio 2014 11:16
Cittadini di tutte le età hanno ballato il rock ‘n roll dei “Marilù” grazie al Circolo Velico Mazara Joshua ed al Cult Wine Bar

Quello di ieri sera presso il Cult Wine Bar sarà certamente ricordato come uno dei live più esaltanti avvenuti in città. Circa un centinaio le persone hanno assistito all'esibizione dei Marilù, una delle più importanti band del panorama italiano della musica rockabilly.

I Marilù reduci della lunga tournee che li ha visti impegnati in diverse città del nord Italia, hanno presentato il loro ultimo album "Cinderella Rock" (questo, come il primo album "Soltanto un Twist", prodotto dalla Muddy Waters Records), un autentico viaggio con tracce intitolate a nomi femminili, ciò a conferma della loro infaticabile ricerca di una immaginaria "Marilù", una sorta di musa ispiratrice dei loro ritmi rock n' roll tipici degli anni '50 e '60.

Così in numerosi hanno resistito soltanto un paio di brani prima di scatenarsi ballando il rock 'n roll, quello alla vecchia maniera, quello del trio di ragazzi di Caltanissetta (vedi foto 1) composto da Marco Gioè, voce e chitarrista, da Andrea Amico, contrabbassista, e Salvatore Montante, batterista.

Marco Gioè ha cantato in italiano ed in inglese, altrnando brani propri della band ed altri noti brani dei vari mostri sacri della musica rock 'n roll, surf e twist; una miscela esplosiva che ha mandato in visibilio il numeroso pubblico del Cult Wine Bar (vedi foto 2) che ha ballato divertendosi in maniera sana, una bella atmosfera alla quale ha fatto da cornice anche la danza di qualche eccentrico personaggio; anche questo fa spettacolo.

Una grande partecipazione che ha visto il trio rockabilly stabilire progressivamente grande feeling con il pubblico che ha voluto contribuire acquistando i cd dei due album finora prodotti dalla band che ha più volte ringraziato nel corso del live sia Paolo Ferrante, gestore del Cult Wine Bar, che Giovanni Calandrino, presidente del Circolo Velico Mazara Joshua per l'invito a Mazara del Vallo che non resterà certamente isolato in quanto la band ha davvero impressionato per la sua verve dimostrando a pieno la fama acquisita a livello nazionale, e non solo, ricordaimo far tutte la loro esibizione alla "Notte delle stelle" in occasione del Festival Internazionale del Cinema di Berlino.

La serata è stata organizzata insieme appunto dal Cult Wine Bar e dal Circolo Velico Mazara Joshua e con il supporto della nostra redazione giornalistica (Foto 3: da dx Marco Gioè, Salvo Montante, Andrea Amico, Paolo Ferrante, Giovanni Calandrino e Francesco Mezzapelle).

L'evento ha rappresentato l'occasione per far conoscere ai cittadini la prossima inaugurazione della scuola di vela nel Golfo San Nicola-Sottano (sulla Sp 38 che collega Mazara del Vallo a Torretta Granitola). Nella struttura, gestita dal Circolo Velico, verranno espletate diverse attività di formazione e sportive quali: corsi di vela per bambini e ragazzi; corsi di velaterapia per soggetti diversamente abili; corsi di formazione per i soci; eventi del Circolo Velico Mazara Joshua (che sorto nel 2001 vanta diverse partecipazioni e vittorie in manifestazioni veliche nazionali ed internazionali); attività ludico-ricreative volte a sensibilizzare l'opinione pubblica sulla salvaguardia e rispetto dell'ambiente. La struttura sarà realizzata secondo i principi della ecosostenibilità, a zero impatto ambientale.

La serata ha dimostrato ancora una volta che fare musica dal vivo all'aperto si può e si deve (importante che la musica cessi, come avvenuto ieri sera, prima delle ore 2, così come stabilito da un'ordinanza che deve essere rispettata da tutti gli esercizi del centro storico) in una città che più volte dalle Amministrazioni che si sono succedute in questi anni è stata definita "a vocazione turistica"; il richiamo per i visitatori non può certamente soltanto consistere nella visita del centro storico (con diverse strade chiuse ed edifici pericolanti) e nei musei (pochi e non gestiti attraverso un servizio integrato a livello informativo e logistico), le chiese (quasi sempre chiuse), o peggio ancora nelle spiagge dove, a parte i lidi già esistenti, si registrano diverse problematiche "ambientali".

Francesco Mezzapelle

10-05.2014 13,00

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