Il deputato regionale Stefano Pellegrino potrebbe essere rinviato a giudizio per corruzione elettorale in concorso. Questa la richiesta della Procura della Repubblica di Palermo per il deputato marsalese marsalese che mesi scorsi fu coinvolto nell’indagine“Mafia Bet”, ricevendo un avviso di garanzia . Nella stessa indagine finirono in manette per associazione mafiosa, estorsione e corruzione elettorale gli imprenditori campobellesi Salvatore “Mario” Giorgi, e Calogero John Luppino, zio e nipote, nonché Francesco Catalanotto di Castelvetrano, gestore di un centro scommesse a Campobello.
All'on. Pellegrino, comunque, non è stata contestata l'aggravante mafiosa. L’indagine è stata coordinata dal procuratore aggiunto della Dda di Palermo Paolo Guido e dai sostituti Gianluca De Leo e Francesca Dessì. La prima udienza preliminare davanti al Gup di Palermo Filippo Lo Presti è stata fissata per il 4 novembre. Secondo l’accusa, Giorgi e Luppino alle ultime competizioni regionali avrebbero procurato voti a Pellegrino distribuendo a famiglie poco abbienti pacchi di generi alimentari.
“Non posso che ribadire la mia innocenza in relazione a qualsiasi fatto di corruzione elettorale. Ho affrontato la campagna elettorale con la massima correttezza e con scrupolosa osservanza delle norme elettorali e delle regole etiche. Del resto, è stata già la stessa Accusa a ritenermi estraneo ad ogni contesto di criminalità organizzata. Chi mi conosce sa che mai avrei potuto intrattenere rapporti meno che leciti per ragioni elettorali, né, tantomeno, che avrei potuto vendere la mia stima e il mio decoro per due buste di spesa.
La mia storia deontologica, etica e familiare mi rende assolutamente sereno e certo circa la conclusione favorevole del procedimento a mio carico. Peraltro, i quarant’anni di stimata ed apprezzata professione di avvocato mi consentono di respingere ogni illazione e di sopportare la gratuita gogna mediatica cui giornalismo di bassa lega cerca di sottopormi, per ragioni che, come ribadito in altre occasioni, onestamente mi sfuggono”. Cosi in una nota il deputato di Forza Italia al Parlamento Siciliano, on.
Stefano Pellegrino. "Dall’esame degli atti depositati dalla stessa Accusa - aggiungono inoltre i Legali - riteniamo provata l’assoluta estraneità del nostro Assistito rispetto al fatto contestatogli. Provvederemo a depositare al GIP di Palermo memoria difensiva con la quale chiederemo che non si faccia luogo al rinvio a giudizio richiesto dal PM".A difendere il parlamentare regionale marsalese sono gli avvocati Luigi Pipitone e Gabriele Pellegrino. Il rinvio a giudizio è stato, inoltre, chiesto anche per Giorgio Gaspare Luppino, Maria Tocco, , Antonino Cucuzza, Paola Maggio, Calogero Pizzolato, Gaudenzia Zito, tutti di Campobello di Mazara, Vito Balsamo di Salemi, Antonino Tumbiolo di Mazara del Vallo, e Giuseppe Di Stefano di Salaparuta.