Il gup di Palermo ha condannato a 14 anni di carcere Andrea Bonafede, il geometra di Campobello di Mazara che ha prestato l’identità a Matteo Messina Denaro. Bonafede era imputato di associazione mafiosa e concorso in falso.
L’accusa era rappresentata dai pm Gianluca De Leo e Piero Padova. Oggi la Procura, in un separato processo, ha chiesto la condanna a 15 anni per la cugina del geometra, Laura Bonafede, amante storica del capomafia.
Il ruolo di Bonafede, nipote dello storico boss Leonardo Bonafede, è emerso nel corso delle indagini che hanno portato alla cattura del padrino. I carabinieri del Ros, che scoprirono che Messina Denaro era in cura per un cancro, accertarono che per le terapie usava l’identità del geometra di cui aveva falsificato i documenti.
Bonafede venne arrestato pochi giorni dopo la cattura del boss. E si accertò che sia l’ultimo appartamento in cui il capomafia viveva a Campobello, sia l’auto che usava per spostarsi erano stati comprati con i falsi documenti intestati all’imputato.
Nel corso delle indagini la posizione del geometra si è aggravata. Dagli elementi raccolti dai magistrati, infatti, è venuto fuori che Bonafede era a disposizione del capomafia da ben prima del suo arresto.
Ma non solo: la prima casa di Campobello di Mazara in cui Messina Denaro ha vissuto venne affittata a nome di Andrea Bonafede nel 2007. Con la sentenza di oggi salgono a cinque i personaggi vicini a Messina Denaro condannati.