Castelvetrano, nella nuova Giunta esce il Pd ed entra il gruppo di Lo Sciuto?

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
03 Febbraio 2015 16:50
Castelvetrano, nella nuova Giunta esce il Pd ed entra il gruppo di Lo Sciuto?

Tradito il patto di responsabilità civica del 2012 e un secco no all’ingresso di forze politiche di opposizione alla guida della Città. Si apre ufficialmente la crisi politica tra il primo cittadino della Città dei Templi e il Pd che ha sostenuto la cavalcata a palazzo Pignatelli del sindaco Errante nel 2012. È quanto emerge da

una nota ufficiale diramata dal Partito democratico di Castelvetrano. Il Pd non ha digerito l’azzeramento della giunta municipale da parte del sindaco Felice Errante. La presenza di nuovi partiti in consiglio comunale, nel frattempo costituitisi a seguito del cambio di assetto nella politica nazionale e regionale, ha determinato un riassetto degli equilibri.

Va ricordato che sconfiggendo Giovanni Lo Sciuto alle elezioni amministrative del 2012, Errante è stato eletto Sindaco della città selinuntina con l’apporto del Partito democratico. Oggi, Lo Sciuto, che nel frattempo è stato eletto all’Ars nelle fila del Partito dei Siciliani (Mpa) e recentemente transitato nel Ncd di Angelino Alfano, potrebbe rientrare con la sua compagine consiliare in giunta municipale, per guidare la Città. Lo Sciuto oggi è esponente di punta del Nuovo centro destra all’Ars, dicevamo, come del resto il sindaco Errante, e questa possibile convergenza sta stretta al Pd che ne prende le distanze.

Nella nota diffusa, il Pd sottolinea le ragioni di quello che considerano il tradimento del patto elettorale del 2012“Il Direttivo del Partito Democratico di Castelvetrano – si legge nella citata nota – preso atto della decisione del Sindaco Errante di azzeramento della giunta municipale e delle dichiarazioni ufficiali dallo stesso espresse, ritiene opportuno offrire alla cittadinanza i dovuti chiarimenti in merito”.

Secondo il Pd: “Il mutato assetto delle forze politiche presenti in Città, come rappresentate in Consiglio comunale, non può localmente influenzare o mutare l’assetto politico della coalizione vincente alle elezioni del maggio 2012, a seguito delle quali i cittadini elettori hanno scelto tra contrapposte posizioni e visioni di Città, programmazione di scelte e proposte di risoluzione dei problemi, donne e uomini chiamate a realizzarle, attribuendo il ruolo di governo alla coalizione a sostegno del Sindaco Errante”.

“In questi quasi tre anni di governo – è riportato nel richiamato documento – con senso di responsabilità e consapevoli del grave momento di crisi economica e sociale che l’intero Paese sta attraversando, il Partito Democratico non si è mai tirato indietro anche davanti alle scelte più difficili ma necessarie, portando avanti con la massima serietà l’impegno politico assunto con gli alleati”.

Dalla nota emerge con chiarezza il disappunto per la scelta del Sindaco Errante. “Da tali premesse – prosegue la nota – non può che discendere la contrarietà del Pd ad un governo della Città che coinvolga le forze politiche di opposizione, in un intento di gestione collegiale senza distinzione alcuna, rimanendo contrario ad ogni modifica della maggioranza nata dal patto di responsabilità civica sottoscritto alle elezioni amministrative di maggio 2012”.

“Questa scelta – conclude la nota del Pd di Castelvetrano – comporterebbe inevitabilmente tradire quel patto, tradire la scelta che coraggiosamente il Pd ha preso nell’appoggio del Sindaco Errante, tradire la scelta dei cittadini che ci hanno votato, rimarcando la propria indisponibilità a sostenere una modifica della progettualità nata dalle urne”.

Da questa presa di posizione del Partito democratico castelvetranese emerge un certo malumore locale tra i dirigenti del Pd che non trova esempio negli equilibri nazionali. Quello che c’è da chiedersi è: come mai a Roma il Pd governa la Penisola con l’alleato Ncd (Alfano ne è ministro degli Interni) ed a Castelvetrano non si trova un equilibrio intorno al nuovo scenario politico che vede i numeri afferenti al partito del sindaco aumentati in Consiglio comunale?

Ed ancora, i vertici regionali e nazionali del Pd sono a conoscenza della scelta della dirigenza locale di rompere il patto con il sindaco e quindi con l’alleato Ncd? La responsabilità politica del Pd in questo momento assume maggiore valore per l’impegno assunto non solo con i cittadini e gli elettori ma anche nel rafforzato quadro politico nazionale che sembra uscire fuori dopo l’elezione a Capo dello Stato del siciliano Sergio Mattarella.

Fonte: Giuseppe Messina www.siciliaonpress.com

N.B. Come redazione, chiedendo l'autorizzazione dell'autore dell'articolo, abbiamo cambiato il titolo originale 

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