“Si è appena conclusa la prima seduta della Commissione Affari Costituzionali in cui abbiamo iniziato l’iter per l’istituzione della commissione d’inchiesta parlamentare sulla scomparsa di Denise Pipitone. Tutti i gruppi parlamentari sono d’accordo sulla necessità di accelerare al massimo la discussione anche valutando la possibilità della commissione in sede legislativa. Il presidente farà le opportune verifiche e poi riconvocherà la commissione. Siamo partiti!” Questo il commento del deputato nazionale del Pd Alessia Morani che insieme al collega siciliano Carmelo Miceli avevano alcuni mesi fa avanzato la proposta (sottoscritta trasversalmente da altri trenta colleghi, molti M5S e FI) in commissione Affari Costituzionali alla Camera per l’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul caso di Denise Pipitone sequestrata, e scomparsa, il I settembre 2004 in via Domenico La Bruna a Mazara del vallo scomparsa della piccola avvenuta 17 anni fa a Mazara del Vallo.
Morani e Miceli, lo scorso maggio, avevano annunciato la proposta della Commissione di Inchiesta durante una conferenza stampa a Montecitorio a cui partecipò anche la mamma di Denise, Piera Maggio, che proprio pochi giorni fa su Facebook ha ribadito: “Vogliamo la vera verità, quella che per qualche ragione fatica ad emergere nonostante ci siano elementi importanti e incontrovertibili”.
Nella relazione della proposta, che la commissione Affari costituzionali dovrà mettere ai voti per farne partire l’attività di indagine, si sottolinea che “la sparizione di Denise nel 2004 mentre giocava vicino casa, appare ancora oggi avvolta da troppi misteri, segnata da gravi incongruenze, lambita da evidenze che portano a sospettare l’esistenza di più di un depistaggio, di un inquinamento di prove e di false testimonianze”.
Il caso della scomparsa dei Denise Pipitone, scrivono ancora i proponenti, “deve necessariamente trovare una soluzione e una verità, tanto più perché si inserisce in un contesto che vede circa 61.826 persone scomparse ancora da ritrovare in Italia, di cui circa 45.028 minori, sono numeri impressionanti”. La storia di Denise, “scomparsa quando aveva solo quattro anni, è ormai quasi simbolica – osservano i deputati – e non può più essere lasciata in balia di sensazionalismi, false piste, connivenze e opacità”. Tra le altre cose, la Commissione d’inchiesta alla Camera servirà ad esaminare il materiale relativo alla scomparsa della piccola raccolto a seguito delle inchieste effettuate dalle Forze dell’ordine e dalla magistratura e delle ricerche realizzate dai mezzi di comunicazione; e a verificare se ci siano stati “fatti, atti e condotte commissive e omissive che abbiano costituito o costituiscano ostacolo, ritardo o difficoltà per l’accertamento giurisdizionale”, anche causa di eventuali ritardi o inadempienze.
Sempre su Facebook, Piera Maggio, la scorsa settimana, ha pubblicato un post in cui ringrazia “dal profondo del cuore tutti coloro che si sono interessati alla Commissione d’inchiesta. Auspichiamo – ha scritto anche a nome del compagno e papà di Denise Pietro Pulizzi – che si faccia chiarezza su tutta la vicenda .La figlia di tutti gli Italiani. Denise Pipitone merita ‘Verità e Giustizia’”. (in foto copertina: Piera Maggio e Piero Pulizzi e la foto della loro piccola Denise).
La vicenda di Denise Pipitone è di fatto diventata oggetto di attenzione da parte del Parlamento italiano mentre si attendono le valutazioni dell’autorità giudiziaria, dalla Procura di Marsala, sull’eventuale prosieguo delle indagini. Il gip di Marsala Sara Quittino si è riservata di decidere sulla richiesta di archiviazione dell'inchiesta per la scomparsa di Denise Pipitone. La richiesta, alla quale si sono opposti i legali della famiglia di Denise, era stata avanzata dalla Procura di Marsala dopo che in primavera erano state riaperte le indagini riguardanti quattro persone: Anna Corona e Giuseppe Della Chiave, accusati del rapimento della piccola, e due coniugi romani, Antonella Allegrini e Paolo Erba, indagati per false informazioni al pubblico ministero.
Diciassette anni dopo la scomparsa di Denise Pipitone, al centro del dibattito sono tornate una serie di nuove intercettazioni, su cui i periti hanno fornito versioni differenti tra loro. Una in particolare, quella che riguarda proprio Anna Corona, madre di Jessica Pulizzi, la sorellastra di Denise già processata per sequestro di minore e assolta in tutti i gradi di giudizio. Lo scorso 25 maggio i carabinieri di Trapani avevano intercettato una frase di Anna Corona: “Lo vuoi sapere cu fu tanno? Io cu Giuseppe" ("Vuoi sapere chi è stato quella volta? Io con Giuseppe", ndr). Parole che secondo le parti i legali dei genitori di Denise potrebbero riferirsi al sequestro della piccola. Il "Giuseppe" di cui si parla non è stato ancora identificato. Sulla base di questi e altri elementi, le parti civili avevano chiesto la prosecuzione delle indagini preliminari sulla scomparsa di Denise.
Francesco Mezzapelle