Caro Gasolio, Federpesca: “necessaria proroga del credito d’imposta”

Imprese di pesca al collasso. Settimana cruciale per far fronte all’eccessivi aumenti a seguito della guerra in Ucraina

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
28 Giugno 2022 17:04
 Caro Gasolio, Federpesca: “necessaria proroga del credito d’imposta”

E’ una settimana fondamentale per il futuro della pesca italiana: nei prossimi giorni infatti si discuterà in Parlamento il "Decreto Aiuti" e le misure a sostegno di imprese e lavoratori. Tra queste la possibilità di prorogare al secondo trimestre del 2022 il credito d’imposta per le imprese di pesca già previsto per il primo trimestre. Uno strumento fondamentale per tentare di calmierare l’aumento esponenziale dei costi di gestione delle imprese di pesca dovuto al "caro gasolio" conseguente alla guerra in Ucraina.

Una situazione che ha portato molte imprese a fermarsi e che purtroppo non sembra migliorare ma anzi continua ad avere effetti devastanti. “Siamo molto preoccupati per la situazione congiunturale del settore e temiamo che con l’estate molte imprese saranno addirittura costrette a chiudere per sempre. Un’ipotesi che va assolutamente evitata e che necessita di nuovi strumenti di supporto” dichiara Federpesca – “in questi mesi il Governo ha messo in atto strumenti per il settore importanti che vanno assolutamente prorogati.

Il secondo trimestre del 2022 è stato perfino peggio del primo dal punto di vista dei costi: per questo è dirimente prorogare quello strumento e permettere alle imprese di compensare in parte quell’aumento dei costi in sede di dichiarazioni fiscali.” Una battaglia che Federpesca porta avanti da tempo e che non sembra per nulla scontata. “Ringraziamo tutti i gruppi parlamentari che hanno dimostrato grande sensibilità presentando e segnalando i nostri emendamenti e a quali chiediamo di continuare a sostenere questa esigenza.

Ora la palla passa al Ministero dell’economia. Un passaggio fondamentale che potrà garantire ossigeno alle imprese, garanzie ai lavoratori e prodotto fresco agli italiani. Se ciò non accadesse non immaginiamo cosa potrebbe accadere al settore…” conclude la Federazione Nazionale delle Imprese di Pesca.

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