​Cappella Ospedale Mazara: don Antonino Favata assunto presso l’ Asp di Trapani

Don Antonino sacerdote diocesano che, dal 2017, si spende senza riserve per gli ammalati e le loro famiglie.

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
02 Aprile 2022 09:38
​Cappella Ospedale Mazara: don Antonino Favata assunto presso l’ Asp di Trapani

La rilevanza pastorale della Cappellania dell’ospedale nella città di Mazara del Vallo è legata al carisma amabile, accogliente e coinvolgente di un sacerdote diocesano che, dal 2017 ad oggi, si spende senza riserve per gli ammalati e le loro famiglie, per tutto il personale sanitario e per l’intera città: il suo nome è don Antonino Favata, classe 1973.

Presbitero dal 16 dicembre 2000 per l’imposizione delle mani di mons. Emanuele Catarinicchia, ha esercitato il suo ministero dapprima in diverse parrocchie della diocesi per 9 anni, poi invece presso diverse strutture ospedaliere della Capitale e, dal 1º luglio 2017, a Mazara come assistente spirituale per ben 13 anni adesso.Don Antonino a Mazara inizia il suo servizio proprio in concomitanza della riapertura del presidio ospedaliero “Abele Ajello”, dopo 5 anni di chiusura e ristrutturazione: c’è una Cappellania da impiantare ed avviare.

Nominato da mons. Domenico Mogavero, comincia a muovere i primi passi con l’entusiasmo che lo caratterizza: egli è sempre presente e disponibile nei reparti tra il personale e gli ammalti, e, piano piano, comincia a raccogliere tante persone attorno alla Cappella dell’ospedale da formare, con diversi incontri, un folto gruppo di volontari che prestano il loro servizio sopratutto nei reparti. Tante altre persone cominciano anche a partecipare alle Messe feriali e festive in ospedale. Il gruppo dei volontari cresce, guidato amabilmente da don Antonino, e viene apprezzato per i tanti servizi che svolge con gioia all’interno del presidio: la fiera del libro, l’animazione delle Messe nei reparti in avvento e in quaresima, la preparazione del pensierino natalizio e pasquale donato ai pazienti e al personale, l’allestimento dell’altare di San Giuseppe e la distribuzione del pane benedetto per tutti, le rose donate a tutti per la festa di Santa Rita, la Via Crucis in quaresima, la festa di Gesù Misericordioso con il triduo e la festa cittadina, l’accoglienza per due giorni della venerata immagine della Madonna del Paradiso durante la festa di luglio e la peregrinatio presso tutti i pazienti, le catechesi per la preparazione alla Cresima del personale ospedaliero, le gite e i pellegrinaggi, e tanto altro ancora.

Tutti, con lui, riescono ad inserirsi nella vita della Cappellania e ad amare il servizio presso l’ospedale a beneficio dei pazienti. Don Antonino non fa mancare a nessuno la sua premura pastorale e al sua amicizia.Giovedì scorso, 31 marzo, tenendo conto di questa preziosa risorsa che è don Antonino, il Commissario Straordinario, dott. Paolo Zappalà, unitamente al Direttore Sanitario Aziendale, dott. Gioacchino Oddo, e al Direttore Amministrativo Aziendale, dott. Sergio Consagra, con la designazione del Vescovo della Diocesi, mons.

Domenico Mogavero, e del compiacimento del Sindaco, dott. Salvatore Quinci, del Presidente del Consiglio Comunale, rag. Vito Gancitano, si è concluso l’iter burocratico che ha permesso al nostro Cappellano, don Antonino Favata, di essere annoverato a tutti gli effetti tra i dipendenti dell'ASP di Trapani. Don Antonino si è conquistato sul campo tale riconoscimento: da incarico a tempo determinato è stato assunto di ruolo a tempo pieno ed indeterminato. Questo nuovo contratto di lavoro permette a don Antonino di essere inquadrato secondo il CCNL del comparto sanità e quindi avere tutta una serie di diritti e doveri che prima erano marginali e non effettivi.Don Antonino in questi 5 anni di servizio presso il Presidio Ospedaliero di Mazara si è sempre contraddistinto per la sua disponibilità, umiltà, bontà d'animo e soprattutto ha saputo risvegliare nei cuori degli ammalati ma anche in quelli dei dipendenti la voglia di appartenere e di essere parte viva della Chiesa.

Tutto il personale, i volontari e quanti lo conoscono, in questi giorni si stanno congratulando con il nostro “Don” poiché sentono il bisogno di averlo vicino come padre spirituale e i sopratutto i nostri pazienti hanno sempre apprezzato la sua bella presenza in mezzo a loro perché infonde serenità, da forza e fa sentire la presenza di Gesù Misericordioso che ama tutti.NOTA STAMPA 

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