Campobello, frequenti gli avvelenamenti di cani: nota del MSFT

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
07 Dicembre 2016 11:34
Campobello, frequenti gli avvelenamenti di cani: nota del MSFT

Il cane, miglior amico dell'uomo: fino a qualche tempo fa, lo era persino per definizione, tanto che questa semplice considerazione potesse assumere a pieno titolo i contorni da ultimo luogo comune. Il recente episodio, avvenuto a Campobello di Mazara sabato sera scorso, conferma che qualcosa sta cambiando nel rapporto tra l'uomo e l'animale:

e, infatti, il MSFT denuncia il fastidioso avvelenamento di alcuni cani presenti sul territorio cittadino da parte di ignoti, che hanno cercato con una "giustizia fai da te" di liberarsi degli animali, probabilmente provando fastidio per la loro presenza. Pare, infatti, che in alcune zone di Campobello di Mazara siano state gettate delle polpette di carne, "condite" col veleno per lumache, e che interessati da un principio di avvelenamento siano stati diversi cani di quartiere, compreso anche qualche cane di proprietà; Il Segretario Provinciale del MSFT Francesco Messina introduce un argomento che ritiene centrale per interpretare e risolvere il fenomeno del tanto discusso randagismo: la presenza degli Enti Protezionistici.

Fin quando ci saranno strutture private, gestite da gente che non ha mai avuto a che fare con gli animali e che non collaborano con gli enti protezionistici e coi Comuni - precisa - ci sarà sempre il randagismo. Del resto, il problema dei canili è stato oggetto di considerazione da tutta una normativa regionale, che dava già delle indicazioni in merito. I canili devono essere costruiti dai Comuni o dalle Associazioni e gestiti dai Comuni con le associazioni, senza avere più l'aspetto di un lager, con cucce in cemento, ma, come sostengono molti esperti e studiosi del fenomeno, quello di uno spazio, dove si possano accogliere fino a un massimo di 200 cani, a stabulazione libera, con recinti di terra in mezzo al verde, per esempio di 100 Mq per 5 cani, in modo che gli animali siano adottabili socievoli e vivano bene anche dentro un canile.

L'appello finale è quello di applicare le leggi vigenti. È bene che si sappia, che spesso i cani, che vengono recuperati, sono cuccioli, figli di cagne di proprietà. Allora, il problema è legato ai proprietari privati , che non sterilizzano i loro cani e che quando questi fanno le cucciolate, si sentono in diritto di scaricarli per strada, a danno della comunità intera, che deve mantenerli.

Comunicato stampa7/12/2016{fshare}

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza