«Il SS. Crocefisso di fra Umile da Petralia custodito nella chiesa Madre di Campobello è un’opera di grande pregio storico e artistico, ma anche un forte simbolo devozionale per la nostra città. Celebrare la ricorrenza della sua donazione, oggi, rappresenta infatti anche un momento di grande unione spirituale e di condivisione per la comunità campobellese».
Lo ha affermato il sindaco Giuseppe Castiglione, intervenendo, ieri, in apertura del convegno che si è tenuto nella Chiesa Madre, in occasione del 350esimo anniversario della donazione della preziosa opera lignea di fra Umile Da Petralia da parte del duca di Giuseppe II di Napoli Barresi.
L’iniziativa storico-culturale, promossa dall’arciprete don Nicola Patti con la collaborazione della Confraternita del SS. Crocefisso e con il patrocinio del Comune, si è tenuta subito dopo la messa ed ha visto una grande partecipazione di fedeli e di pubblico.
L’incontro è stato moderato da don Nicola. Sono intervenuti, inoltre, don Pietro Pisciotta, che ha relazionato sugli aspetti storici dell’evento della donazione; il prof. Salvatore Anselmo, che ha trattato invece degli aspetti artistici dell’opera attraverso una panoramica sulla produzione di fra Umile da Petralia e della sua “Scuola”; il prof. Giovanni Isgrò che ha relazionato su “Il teatro festivo nell’età barocca”; il prof. don Vito Impellizzeri che ha sviluppato il tema “Il Crocifisso è il Risorto” e, infine, il vicario generale della Diocesi di Mazara, don Vincenzo Greco, al quale sono state affidate le conclusioni.
Presenti alla conferenza anche il presidente del Consiglio comunale Simone Tumminello, l’assessore Vito Firreri, il consigliere Valentina Accardo e il maresciallo dei Carabinieri della locale stazione, Vincenzo Bonura.Le celebrazioni in onore del SS. Crocefisso, iniziate domenica scorsa con l’apertura della Porta della Misericordia, si concluderanno lunedì prossimo (23 maggio), alle ore 19, nella Chiesa Madre, dove, dopo la celebrazione eucaristica, si terrà un concerto di musica barocca eseguito da Laura Li Vigni (violino) e da Gabriele Di Pietra (liuto, arciliuto, tiorba e chitarra barocca).
Comunicato stampa
20/05/2016
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