Domenica 1 ottobre, in occasione di Blue Sea Land 2017, l’Expo dei Cluster del Mediterraneo dell’Africa e del Medioriente, presso l’Auditorium “Mario Caruso”,
si è svolto l’incontro a cura del Gruppo Mondadori intitolato: “Panorama del Mediterraneo, che aria tira!”. L’incontro è stato moderato da Giorgio Mulè, direttore del settimanale nazionale Panorama.
Un incontro volto ad approfondire le numerose tematiche relative al Mediterraneo, cerniera fra Europa e Africa, in uno scenario planetario, quello attuale, caratterizzato da progressivi cambiamenti geopolitici.Fra i partecipanti all’evento il Presidente della Venice International University, l’Ambasciatore Umberto Vattani, presente a tutte le edizioni di Blue Sea Land, che ha dichiarato: “Trovo straordinario lo sforzo di Panorama di rivolgere in profondità lo sguardo in un area geografica per approfondirne i tratti più interessanti.
In questi giorni a Mazara del Vallo sono presenti oltre 120.000 persone di cui molte provenienti dai territori diversi. A Mazara del Vallo c’è un nuovo modo di coltivare proficui rapporti di cooperazione con l’Africa e il Mediterraneo. Il Premio Cittadino Europeo 2017, che i marinai mazaresi hanno ricevuto nei giorni scorsi a Firenze, e la candidatura del Distretto della Pesca fra il gruppo dei “Giusti del Mediterraneo” per il Nobel per la Pace 2017, ne sono è la più chiara testimonianza”.Il Ministro Plenipotenziario della Libia, Mohamed A.H.
Elmaghur, alla domanda di Mulè circa l’attuale situazione in Libia ha così risposto: “La Libia è in un momento cruciale di passaggio ad una nuova stagione. Le istituzioni assenti anche a livello internazionale, hanno fatto si che in Libia oggi regni il caos. Ci sono moltissimi attori che hanno interessi particolari, hanno fatto si che la Libia a distanza di 7 anni dall’inizio della guerra civile non raggiunga la pace e la stabilità. Per quanto riguarda la soluzione del dialogo, consideriamo l'Italia fra i Paesi amici.
E' molto importante oggi creare questo processo di dialogo sotto l'egida delle Nazioni Unite. Oggi il nostro inviato presso l'Onu ha presentato una serie di progetti e una road map. Dopo l'approvazione della nuova Costituzione si proporrà l'opportunità del Paese di pensare alle elezioni politiche già dal 2018”.L’Ambasciatore tunisino in Italia, Moez Eddine Sinaoui, ha spiegato: “Stiamo cooperando con l'aiuto dei produttori siciliani per rafforzare l'identità commerciale tunisina.
Qui a Mazara c'è la più grande comunità tunisina in Italia. Non si può considerare il Mediterraneo la periferia del mondo occidentale. L'Africa è il Continente del futuro al quale l'Europa occorre che guardi come area di sviluppo e cooperazione attraverso i giusti partenariati e scambi di risorse la crescita dei nostri popoli”.Raimondo De Cardona Ambasciatore Italiano in Tunisia ha sottolineato: “La Tunisia è l’unico Paese, dopo le rivoluzioni arabe del 2011, che è riuscito ad imboccare la strada della democrazia.
Ha intrapreso una nuova sfida, sono caduti molti tabú sociali, come la disparità nell'eredità fra maschio e femmina. Il partito islamico non ha fatto opposizione a questa decisione a dimostrazione della modernità del modello tunisino. La Tunisia si conferma un Paese in grado di guardare avanti in un processo di modernizzazione con una crescita del 2% del turismo e del settore di produzione dei fosfati. Ma il Paese ha bisogno di riprendere il flusso di investimenti dall’estero che si erano fortemente ridotti.
Lavoriamo intensamente a tutti i livelli per risolvere i problemi relativi alla pesca, e con la massima attività diplomatica per venire incontro alle esigenze delle attività ittiche e agroalimentari delle due sponde del Mediterraneo”.L’Ambasciatore d’Italia a Malta, Giovanni Umberto De Vito: “C'è sempre più bisogno di dialogo fra la sponda sud e nord del Mediterraneo e per questo rivolgo i complimenti agli organizzatori di Blue Sea Land.
Malta è il centro del Mediterraneo e l'economia maltese va a gonfie vele. Malta è il Paese dell'Unione Europea in cui gli investimenti esteri crescono sempre più e ciò perchè Malta garantisce sicurezza agli altri Paesi del Mediterraneo. Durante la presidenza maltese dell'Unione Europea è stato approvato un piano d'azione che permetterà la ripresa del sistema degli investimento italiani”.Il responsabile Affari Economici dell'Ambasciata di Algeria, Dott.
Miloud Sayad: “esprimo la mia profonda gratitudine nei confronti di Giovanni Tumbiolo per aver invitato gli operatori dell'Algeria e avere scelto il nostro Paese come partner di questa edizione di Blue Sea Land. L'Italia e l'Algeria hanno in atto un importante cooperazione, condividiamo sicuramente delle basi culturali e geografiche, con l'Italia in particolare abbiamo molto in comune e siamo lieti di questa cooperazione. Nell'ultimo anno c'è stato un volume di affari di 9 miliardi di dollari con l'Italia, nostro principale partner.
Il governo che rappresento auspica inoltre di poter vedere questa cooperazione crescere ed estendersi in altri settori produttivi come la pesca e ci auguriamo di poter estendere la cooperazione in ambito agricolo e nel settore della trasformazione agro-alimentare che costituisce una priorità indiscussa. L'Algeria organizzerà la 7ma edizione di un importante evento dedicato all’acquacoltura che avrà luogo nella città di Oran dal 9 al 12 novembre 2017. Continueremo ad offrire il nostro supporto e insieme promuoveremo un partenariato economico che tenga in considerazione gli interessi maturi dei nostri paesi in particolare nel settore ittico”.
Giorgio Visetti, Ambasciatore Italiano in Oman, ha ribadito: “L'Italia, la Sicilia e il Distretto possono giocare un ruolo importante nel settore della pesca anche in Oman un sultanato antico e stabile”.Sono intervenuti: l’Ambasciatore italiano in Iraq Marco Carnelos, il Coordinatore per gli Affari Multilaterali nell’area euro-mediterranea e nel Golfo-MAECI, Enrico Granara, l’Ambasciatore del Regno del Marocco in Italia, Hassan Abouyoub, ed il Presidente del Distretto della Pesca e Crescita Blu.Ha concluso i lavori il Sottosegretario agli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale, On.
Vincenzo Amendola: “Il primo nemico del Mediterraneo –ha sottolineato- sono gli stereotipi. Chi riesce a mettere insieme la cultura, le merci, gli scambi riesce a fare qualcosa di concreto, queste sono le chiavi. Come Paese siamo la terza flotta del G20, sulle navi gira il 70% delle merci mondiali. Nel Mediterraneo passa il 25% dei flussi di petrolio e dell'energia. I nostri pescherecci, grazie all’impego della tecnologia, potrebbero offrire una svolta tecnologica ad altri Paesi”.
Comunicato stampa3/9/2017{fshare}