Ancora scarcerati fra i soggetti coinvolti nella recente operazione antimafia fra Mazara e Marsala

Sono tornati in libertà su decisione Tribunale del Riesame nove dei soggetti coinvolti nell'indagine

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
09 Gennaio 2025 08:37
Ancora scarcerati fra i soggetti coinvolti nella recente operazione antimafia fra Mazara e Marsala

Ancora altri due scarcerati dal Tribunale del Riesame fra i diciotto soggetti coinvolti nel blitz antimafia condotto dalla Dda tra Marsala e Mazara del Vallo lo scorso 16 dicembre. Gli ultimi due in ordine cronologico sono stati il 42enne mazarese Vito Ferrantello ed il 48enne marsalese Gaspare Tumbarello, entrambi erano finiti agli arresti domiciliari. A difendere il 48enne marsalese è l’avvocato Diego Tranchida, che ha dichiarato: “Tumbarello non doveva neppure essere arrestato, in quanto è persona offesa nel procedimento”.

Con quest’ultimo provvedimento del Riesame, sono ormai nove su diciotto le misure cautelari annullate su richiesta dei legali. Sono tornati in libertà tre dei sette che erano finiti in carcere: il 54enne mazarese Luigi Prenci, il 55enne marsalese Pietro Centonze e il 39enne mazarese Aurelio Anzelmo, tutti e tre sono tornati in libertà nei giorni scorsi. Tornati in libertà, sempre a seguito provvedimento del Tribunale del Riesame di Palermo a seguito richiesta da parte dei rispettivi legali, anche cinque dei dieci soggetti che erano stati sottoposti agli arresti domiciliari: il 27enne mazarese Giuseppe Prenci (figlio di Luigi) e il 61enne marsalese Antonino Giovanni Bilello, il 60enne marsalese Giancarlo Nicolò Angileri, e come suddetto Vitto Ferrantello e Gaspare Tumbarello.

Precedentemente il Tribunale del Riesame di Palermo aveva annullato l’ordinanza del Gip relativamente all’obbligo di dimora presso il comune di residenza per il 63enne Lorenzo Buscaino di Mazara del Vallo. Fra gli indagati rimangono invece in carcere i mazaresi Ignazio Di Vita (52 anni), Pietro Burzotta (65 anni), Alessandro Messina (42 anni) fratello del presunto “reggente” della “famiglia” mazarese Dario Messina, e il 49enne Domenico Centonze. L’indagine nella quale coinvolti i soggetti sopracitati aveva riscontrato l’esistenza di un penetrante potere di controllo economico del territorio, esercitato mediante la gestione mafiosa delle aree di pascolo e delle aste fallimentari; erano emersi alcuni nomi già noti, altri invece rappresentano una novità nel fitto intreccio delle attività malavitose nel territorio, in particolare quello di Mazara del Vallo.

Nel giro di pochi giorni però molti dei coinvolti sono tornati in libertà perché i giudici del Tribunale del Riesame di Palermo per loro non sussistono gravi indizi di colpevolezza. Quali saranno gli sviluppi della stessa inchiesta?

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