Birgi, interrogazione parlamentare di Europa Verde: “Il futuro è turismo e ambiente, non guerra”

Redazione Prima Pagina Mazara

Dopo una iniziativa di sensibilizzazione che ha visto impegnato il circolo Europa Verde di Marsala nell’esprimere la forte preoccupazione per il progetto di trasformare l’aeroporto di Trapani-Birgi in polo globale di addestramento dei caccia F-35, Antonella Ingianni, dirigente nazionale di Europa Verde, ha portato il tema all’attenzione dell’On. Bonelli e della On. Zanella che insieme ai deputati Fratoianni, Borrelli, Dori, Ghirra, Grimaldi, Mari, Piccolotti e Zaratti del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra hanno presentato in Parlamento un'interrogazione a risposta scritta (n. 4/05998) .

L’interrogazione, indirizzata ai Ministeri della Difesa, dell’Ambiente e Sicurezza Energetica e delle Infrastrutture e Trasporti, solleva interrogativi cruciali sugli impatti ambientali, economici e sociali dell’opera.L’interrogazione parlamentare chiede che vengano valutati gli impatti sul paesaggio e sulle aree naturali, chiede di conoscere la spesa complessiva prevista e l’incidenza del “polo di addestramento” sulla operatività dell’aeroporto civile Trapani Birgi «Vincenzo Florio.

In particolare, l’on. Zanella chiede al Governo «se non intenda rivedere la scelta di realizzare una nuova base militare a Trapani-Birgi, escludendo così qualsiasi impatto negativo per l’ambiente, evitando contemporaneamente di aggiungere ulteriori strutture militari in una zona che ne è già gravata e qualsiasi impatto negativo per le attività produttive e per il turismo sostenibile in area di alto valore naturalistico».«Si tratta di un passaggio fondamentale — sottolinea Antonella Ingianni — perché mette nero su bianco la preoccupazione condivisa da cittadini, associazioni e imprese turistiche: l’economia locale non può essere sacrificata a un progetto che contrasta con la vocazione del territorio e con la tutela delle aree naturali.

La provincia di Trapani ha costruito la propria identità su turismo, agricoltura di qualità e patrimonio naturale: trasformare Birgi in un polo militare significa snaturare questa vocazione e compromettere la sicurezza, la salute e l’immagine di un’intera area. La Sicilia deve essere un laboratorio di pace e sostenibilità, non un campo d’addestramento».

Comunicato stampa