Il mondo del Cinema, ma non solo, è in lutto: è morta la grande Claudia Cardinale. Si è spenta ieri, all'età di 87 anni, circondata dall'affetto dei figli a Nemours, vicino Parigi, dove risiedeva ormai stabilmente da qualche anno. Nata a Tunisi il 15 aprile 1938, figlia di siciliani che avevano trasferito oltre mare le loro piccole attività commerciali, la madre, Yolanda Greco, originaria di Trapani, e il padre, Francesco, la cui famiglia proveniva da Isola delle Femmine. Considerata una delle attrici più celebri del cinema italiano, ha vinto tre David di Donatello e i tre Nastri d'argento, oltre al Leone d'oro alla carriera conferitole alla Mostra del cinema di Venezia nel 1993 e il David, anch'esso alla carriera, del 1997, premi che, purtroppo, non dicono tutto della sua straordinaria carriera che la vide protagonista in oltre 150 film, diversi dei quali considerati autentiche pietre miliari della storia del cinema. Donna libera, impegnata nelle cause civili, dotata di autoironia divenendo la vera espressione dell'anti-diva così raccontava la sua esperienza nel cinema: "ho vissuto il mestiere del cinema, non per scappare dalla vita ma per viverla meglio di come ho vissuto la vita vera, se non altro con più sincerità e consapevolezza". Il suo esordio avvenne nel 1956 con un'apparizione ne "I giorni dell'amore" con la star egiziana Omar Sharif. L'anno dopo venne eletta reginetta di bellezza a un concorso promosso dall'agenzia di promozione del cinema italiano in Tunisia.
Successivamente frequentò la Scuola Nazionale di Cinema a dopo un viaggio premio alla Mostra di Venezia, lasciò tutto dopo tre mesi. Tornò a Tunisi ma si scoprì incinta dopo un drammatico stupro che tenne segreto a tutti. A salvarla dallo scandalo fu il produttore Franco Cristaldi che, al corrente del segreto, le offrì un contratto con la casa di produzione Vides e la riportò in Italia facendola debuttare ne "I soliti ignoti" di Mario Monicelli (1958) ove interpretò la siciliana Carmelina Nicosia. ll travolgente successo del film la impose su tutti i rotocalchi e, benché doppiata, si trovò a incarnare in pochi mesi una nuova generazione di bellezza divistica dopo la grande stagione delle "maggiorate" anni '50.
Girò piccoli e incisivi ruoli con molti dei migliori maestri del cinema, da Pietro Germi a Mauro Bolognini con "Il bell'Antonio" (1960), altro successo da protagonista nella pellicola "La ragazza con la valigia" (1960) di Valerio Zurlini. La svolta della sua carriera arrivò con il primo incontro con Visconti ("Rocco e i suoi fratelli"), da lì a poco la Cardinale divenne la diva del cinema italiano con "Il Gattopardo" di Luchino Visconti e "Fellini 8 1/2" di Federico Fellini, entrambi accolti da un trionfale successo al festival di Cannes nel 1963.
Della pellicola di Luchino Visconti resta quel famoso ballo di valzer, ormai storia del cinema, fra lei, Angelica, con Alain Delon nel ruolo di Tancredi; l'anno scorso ad agosto alla morte del divo francese la stessa Cardinale così scrisse: "ll ballo è finito. Tancredi è salito a ballare con le stelle... per sempre tua, Angelica". Anche lei, Claudia Cardinale adesso ballerà il valzer con le stelle. Importante anche la sua esperienza in produzioni internazionali ai tempi del suo matrimonio con Franco Cristaldi.
Nel suo periodo a Los Angeles partecipò a "La pantera rosa" in coppia con David Niven e Peter Sellers, poi recitò con John Wayne, Rita Hayworth, Burt Lancaster, Rock Hudson, uno dei suoi migliori amici. Tornò nuovamente in Italia dove l'attendeva Visconti ("Vaghe stelle dell'orsa"), dove illuminò "Il giorno della civetta" di Damiano Damiani e soprattutto dove Sergio Leone le offrì uno dei più riusciti caratteri femminili nella storia del western, la Gill di "C'era una volta il West" (1968); struggente il suo sguardo (vedi foto di copertina) sulle note della colonna sonora del grande Ennio Morricone.
Bellisssima la sua interpretazione al fianco del maestoso Alberto Sordi nel film "Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata" (1971) di Luigi Zampa. Ai primi anni '70 finì la sua difficile storia con Cristaldi iniziando la sua relazione con Pasquale Squitieri dalla nacque Claudia junior. Nel 1974 girò i "I guappi". Successivamente vestì i panni di Maria Maddalena nel "Gesù" di Zeffirelli (1977), incarnò la Napoli visionaria e realistica di Liliana Cavani ne "La pelle" (1981) e poi seguì Werner Herzog in "Fitzcarraldo" (1982).
Due anni dopo diede scandalo a fianco di Squitieri presentando a Venezia "Claretta" in cui offriva la sua passionale umanità alla figura controversa di Claretta Petacci, recitò nell' "Enrico IV" di Bellocchio e soprattutto fu la straziata e formidabile protagonista de "La Storia" di Luigi Comencini dal bestseller di Elsa Morante. Intraprese anche la carriera teatrale sostenendo anche nel cinema giovani autori e produzioni indipendenti. Forte anche il legame di Claudia Cardinale con la Sicilia, all'inizio degli anni '50 visse un periodo a Trapani dagli zii materni, fino alla sua ultima apparizione sul grande schermo nel docufilm “Siciliani d'Africa” di Marcello Bivona.
Tre Comuni siciliani, Isola delle Femmine, Favignana e Palma di Montechiaro le hanno assegnato la cittadinanza onoraria. A Mazara del Vallo nel 2010 (qui ho avuto l'onore di conoscerla personalmente) Claudia Cardinale, ambasciatrice di Buona Volontà dell'UNESCO, ricevette un importante premio "per il dialogo interculturale ed interreligioso" nell'ambito di una manifestazione cinematografica nella quale venne proiettato il cortometraggio "Un été a la Goulette" del regista tunisino Férid Boughedir (anche lui premiato) che ricostruì la vicenda della famiglia Cardinale ove l'attrice interpretava se stessa.
Francesco Mezzapelle