Acqua pubblica e potabile, "serve chiarezza dalle istituzioni locali"

Nota del Comitato Cittadino per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio di Mazara del Vallo

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
22 Febbraio 2022 18:42
Acqua pubblica e potabile,

Riceviamo e pubblichiamo una nota inviata da Silvana Mannone, responsabile del Comitato Cittadino per la Tutela delle Risorse Idriche e Ambientali del Territorio di Mazara del Vallo, la quale annuncia novità nella battaglia per l'acqua potabile e pubblica. Ecco il testo della nota:  

"Dopo l’assegnazione di 71 milioni a Siciliacque per la realizzazione di una condotta che porterebbe acqua a Mazara del Vallo, Petrosino e Marsala, e la recente notizia che anche a Marsala l’acqua è stata dichiarata non potabile a seguito di ordinanza sindacale, il Comitato avverte il rischio della privatizzazione e, ricordando il suo impegno per l’acqua, lungo più di venti anni e su più fronti, ne ripercorre le principali tappe e annuncia nuova battaglia.

"Acqua per tutti Acqua potabile Acqua pubblica. I tre fronti di una battaglia lunga 24 anni Non avremmo mai voluto una battaglia, la nostra voleva essere una azione, una collaborazione con sindaco e amministrazione, e tuttavia, dopo 24 anni, constatiamo tristemente che chi amministra si pone come controparte nei confronti del cittadino. È successo con le precedenti amministrazioni, succede con l’attuale. Eppure sindaco e amministratori sono stati eletti per agire a favore dei cittadini, sono stati delegati ad agire per il bene comune. Ma, se nel tempo abbiamo verificato che stanno dall’altra parte, siamo costretti, allora, a chiamare la nostra azione una battaglia. Definiamo, dunque, i fronti di questa battaglia per l’acqua: difesa della sua quantità, difesa della sua qualità, difesa della sua natura pubblica. Sul primo fronte vogliamo ricordare la contingenza sulla quale è nato spontaneamente questo Comitato. 

Era il 1998, a Mazara del Vallo si correva il pericolo dell’insediamento di una mega distilleria che avrebbe assorbito molta acqua, riducendone la disponibilità per la città. Si ottenne, allora, con una mobilitazione popolare, il rigetto, in consiglio comunale, del progetto presentato dalla ditta Bertolino. Sul secondo fronte, ricordiamo il caso in cui esplose il fenomeno della presenza di nitrati nell’acqua in distribuzione attraverso le condotte comunali. 

Era il 2007. Ancora una volta si ricorse alla mobilitazione popolare per richiedere provvedimenti risolutivi, sia nel breve che nel lungo periodo. Sono trascorsi, da allora,15 lunghi anni, durante i quali una azione di contrasto avrebbe portato, se non alla eliminazione del fenomeno, almeno alla sua mitigazione. L’amministrazione attuale ha ricercato delle soluzioni, oscillando e variandole, ma nessuna di quelle poi scelte, sia nel breve che medio termine, può ritenersi soddisfacente e, al momento, del tutto o correttamente realizzata. E veniamo al terzo fronte della battaglia, quello per l‘acqua pubblica. Qui, fu provvidenziale il collegamento con il Forum Italiano dei Moventi per l’Acqua.

Col supporto del Forum svegliammo i cittadini sul pericolo della privatizzazione e raccogliemmo le firme per ottenere il referendum sull’acqua pubblica e successivamente, quando fu indetto il referendum, per votare Sì all’acqua pubblica. Fu una battaglia entusiasmante, sfiancante, ma vittoriosa, per la quale il Comitato si impegnò come referente per la provincia di Trapani. I cittadini mazaresi contribuirono al successo del referendum che, superando ogni previsione, raccolse in tutta Italia ben 27 milioni di Sì all’acqua pubblica. 

Era il 2011. I governi nazionali che si sono succeduti nel tempo, fino ai nostri giorni, disattendendo la Costituzione che assegna la sovranità al popolo, hanno scandalosamente ignorato la volontà popolare, puntando così alla privatizzazione. E, oggi, l’attuale governo, presieduto da Draghi, assesta il colpo finale: nessun finanziamento, se non ci si assoggetta a grandi aziende. E’ cosi, per ritornare al piano locale, che Siciliacque ottiene un finanziamento di 71 milioni dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, per faglia inquinata. 

Siamo alla battaglia di questi giorni. E’ necessario focalizzare la questione dell’acqua pubblica, liberandola dalla interconnessione con quella dell’acqua inquinata da nitrati, interconnessione già messa in luce in documenti prodotti in precedenza e a cui si rimanda E’ necessario per un motivo ben preciso: la questione acqua pubblica va focalizzata per osservare la posizione del sindaco, nel merito. Ponendo in successione cronologica i suoi vari pronunciamenti, si può osservare come il sindaco cambi posizione nel tempo. In un primo momento si dichiara favorevole alla privatizzazione, successivamente si fa paladino dell’acqua pubblica. Se io amo il nero, non amo il bianco e appare strano e quantomeno discutibile, che un soggetto possa pronunciarsi oggi a favore del nero e domani a favore del bianco. 

Cosa ama il sindaco? Il nero o il bianco? Noi coltiviamo qualche dubbio, relativamente ai suoi gusti, non ci bastano le dichiarazioni di intenti e perché questi dubbi siano fugati del tutto chiediamo al sindaco di produrre incontrovertibili atti amministrativi, tali da garantire la gestione pubblica dell’acqua. In assenza, una certezza l’abbiamo: i cittadini mazaresi, già sensibili al problema dell’acqua, sapranno mobilitarsi per contagiare a macchia d’olio quanti ignorano i pericoli che si nascondono dietro la privatizzazione. E si sentiranno più forti, ora che questo comitato colloca la sua azione all’interno di uno spazio più grande per aver aderito al raggruppamento che prende il nome di Società della cura, raggruppamento che contiene al suo interno lo stesso Forum dei Italiano dei Movimenti per l’Acqua, nonché Attac e moltissime altre realtà impegnate da anni per il risanamento ambientale e sociale. Nell’azione locale, dunque, i cittadini mazaresi non si sentiranno soli, perché sono collegati a molte altre realtà in lotta per gli stessi obiettivi. Contro i governi che si muovono per ragioni economiche, ispirate dalle lobby non c’è altra soluzione che contrapporsi dal basso. I cittadini mazaresi, uniti, possono fare pressione sulla amministrazione affinché sia ascoltata la volontà popolare, in una azione che altro non è che la richiesta del rispetto della Costituzione, dove il cittadino è dichiarato sovrano. E dunque basta con questa privatizzazione dell’acqua! Basta con la quotazione in borsa dell’acqua! Basta con questo accaparramento del bene primario per eccellenza, per speculare su di esso con libertà di tassazione, se chi non può pagare muore!"

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