A Mazara un nuovo collegamento in fibra ottica. Per Interoute il futuro di internet passa per la Sicilia

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
22 Marzo 2015 11:24
A Mazara un nuovo collegamento in fibra ottica. Per Interoute il futuro di internet passa per la Sicilia

Email, social networks, video, foto, streaming, webinars. Il nostro mondo è sempre più affamato di dati. Le economie mondiali oggi non possono più fare a meno dei miliardi di byte

che viaggiano sempre più veloci attraverso le nuove autostrade invisibili: chilometri e chilometri di dorsali sottomarine in fibra ottica che ormai s’irradiano per tutto il pianeta e, sempre più capaci, “irreggimentano” ogni nostra attività, dal lavoro al tempo libero. Impensabile ormai la nostra vita senza fare i conti con il web, la rete, internet. La fame di dati non sembra conoscere la parola crisi.

Interoute è l'operatore proprietario della più grande piattaforma di servizi cloud in Europa. Per avere un’idea in termini numerici, qui si parla di oltre 68.000 km di fibra ottica, 12 Data Centres, 12 Virtual Data Centres e 31 collocation center, con collegamenti ad altri 195 data center di terze parti in tutta Europa. La sua piattaforma serve alle imprese internazionali, ai maggiori operatori europei - e oltre - delle telecomunicazioni, ai governi e alle università, che così possono far “girare” i loro servizi voce, video, computing e data service.Oggi l’operatore ICT, che vuole posizionarsi strategicamente come la porta migliore per entrare in Europa (con riguardo soprattutto al Sud del mondo e all’economie emergenti), annuncia di aver aggiunto una terza via di accesso alle proprie dorsali in fibra ottica che dal Sud Italia si irradiano verso l’Europa.

Una nuova tratta di 1,300 km circa di fibra che si aggiungono agli esistenti 7,000 in Italia. Il nuovo tratto collegherà Mazara del Vallo - dove Interoute è già presente con delle landing station proprietarie e che collegano diversi Paesi mediterranei - a Bari, passando per il sud della Sicilia, la Calabria jonica e la Basilicata, per poi proseguire verso Bari.

La nuova tratta - fanno sapere da Interoute - avrà una capacità trasmissiva di 8 Terabit per secondo (Tbit/s, un terabit corrisponde a 1000 gigabit), la massima oggi disponibile a livello commerciale, e su di essa l’operatore renderà disponibili servizi di connettività fino a 100 Gigabit/s. Ma ancora più significativo è il fatto che, grazie a questo nuovo collegamento, Interoute potrà offrire ai propri clienti, sia da Mazara del Vallo, sia da Bari, tre vie totalmente diversificate verso le maggiori città presenti sul proprio backbone (dorsale) paneuropeo. Questo non solo riduce la vulnerabilità e i rischi associati nell’avere un solo punto critico (single point of failure), ma permette di ridurre in misura significativa i tratti sottomarini offrendo approdi alternativi nel Sud Italia, invece di approdi molto più lontani, come ad esempio Marsiglia.

Che Mazara del Vallo, e in generale la Sicilia nel Mediterraneo, rivesta un’importanza fondamentale nel campo dei cavi a fibra ottica sottomarini, lo si può intuire da questa foto ( a dx). Mazara - dopo l’approdo di uno dei più importanti gasdotti d’Europa - è il cable landing point (CLP) più importante d'Italia. Qui approdano e da qui transitano le comunicazioni globali (dati, telefonate, e-mail, etc.) di ben 9 importanti cavi sottomarini, dall’Est all’Ovest del mondo e viceversa, attraverso ogni latitudine.

E a pensarlo non siamo solo noi, ma è soprattutto l’Amministratore Delegato di Interoute Italia, Simone Bonannini (nella foto in alto), che abbiamo avuto modo di sentire e a cui abbiamo rivolto alcune domande.“Con questo potenziamento delle proprie dorsali - ha commentato l’Ad - Interoute continua nel suo impegno di far diventare l’Italia, e nello specifico le regioni meridionali, il punto di approdo più importante d’Europa per tutti i cavi sottomarini che arrivano dall’Estremo e dal Medio Oriente, oltre che dall’Africa, valorizzando il ruolo naturale dell’Italia quale ponte nel Mediterraneo verso le economie emergenti di questi paesi”.

Mazara è uno dei cable landing point più importanti dell'intero Bacino. Qui atterra un’importante dorsale come il SeaMeWe-3, 39.000 km di fibra ottica che dall'Australia e dalla Corea del Sud, passando per il Sud-Est asiatico, l'India, i Paesi arabi, l'Africa, il Mediterraneo, arrivano nel Nord Europa fino in Germania. Ben nove cavi passano da Mazara. Adesso un nuovo tratto collegherà la città siciliana a Bari. Ci saranno dei ritorni dal punto di vista economico, non solo per l'Italia, ma concretamente anche per la città ospitante?

“Da sempre (già dal tempo delle rotte commerciali delle navi romane), la Sicilia ha un ruolo fondamentale per lo sviluppo economico del Mediterraneo e del Nord Africa. Ma negli ultimi 25 anni, l’assenza di una politica nazionale strategica nello sviluppo delle telecomunicazioni (lasciato a pochissimi soggetti privati) ha fortemente limitato il potenziale di attrazione di soggetti investitori in questa regione. Il risultato è stato che Mazara del Vallo e, più in generale, la Sicilia, sono state ridotte a punti di approdo per i cavi sottomarini solo per motivazioni tecniche, cioè per esigenze di rigenerazione del segnale, e non per cercare di intercettare il business che gira intorno ai dati che transitano su quei cavi.

Molto più lungimiranti sono stati i francesi, che a Marsiglia hanno creato un ecosistema ottimale per tutto l’indotto delle telecomunicazioni che include Data Centre, fornitori di contenuti, software house ecc., in grado di creare significative opportunità di lavoro. Non a caso Marsiglia è considerata la più importante porta di accesso all’Europa per i cavi sottomarini nel Mediterraneo”.

La Sicilia e Mazara hanno, o potrebbe averlo, un ruolo strategico nello scacchiere mediterraneo in virtù della posizione. In passato l'approdo di uno dei più importanti gasdotti ha portato fattivamente nessun o pochi benefici concreti alla città ospitante. Dei cavi dati che approdano a Mazara, negli anni recenti, si è sempre saputo poco, e non è stata fatta un adeguata comunicazione che mirasse ad informare il territorio sulle reali opportunità economiche per gli abitanti locali..

“Io personalmente, ma anche Interoute, sono convinto che in questo momento di forte transizione nei mercati emergenti di Africa, Medio Oriente e Asia, la Sicilia debba candidarsi - e ha i numeri per farlo - come il più importante exchange point di dati in Europa. La storia recente delle telecomunicazioni insegna che snodi storicamente primari quali Londra e Amsterdam sono stati scalzati da Francoforte che ha beneficiato del crollo del muro di Berlino e dell’apertura delle economie dell’Est Europa, geograficamente più vicine a Francoforte che ad altri punti di snodo. Oggi è la Sicilia la nuova frontiera e può, anzi deve, avvantaggiarsi della sua prossimità ai nuovi mercati”.

Quali opportunità potrebbero aprirsi per Mazara dalla presenza di una serie di cavi che hanno la capacità di trasmettere dati (e quindi economia) a velocità impensabili fino a qualche anno fa? E più in generale dalla presenza di un importante operatore come Interoute?

“Purtroppo va detto che complicazioni burocratiche italiane e anche siciliane spaventano molti potenziali investitori, soprattutto stranieri. Il nostro investimento dimostra che crediamo nella possibilità di sviluppo di questa regione e che ci impegniamo, negli ambiti di nostra competenza, a creare almeno parte delle condizioni infrastrutturali che possono contribuire a fare di Mazara e della Sicilia tutta il punto di approdo principale per i cavi nel bacino del Mediterraneo.

Interoute non può purtroppo occuparsi di far crescere l’indotto legato al mercato delle telecomunicazioni. Noi ovviamente impieghiamo aziende locali per la manutenzione dei nostri siti e quindi qualche posto di lavoro sicuramente lo abbiamo creato nel corso degli anni, ma per fare il salto serve una volontà e un fronte comune che includa la politica in primis e altri soggetti economici pronti ad investire sul territorio. Mentre oggi il traffico dall’Europa all’Africa è praticamente monodirezionale (dalla prima verso la seconda), ci aspettiamo l’esplosione del traffico internet in Africa nei prossimi anni e quindi una simmetricità negli scambi.

Questo significa che i fornitori di contenuti (i Google o i Facebook della situazione) avranno interesse ad avvicinarsi ai nuovi utenti con le loro infrastrutture. Dobbiamo essere pronti e presentare le nostre regioni meridionali come il posto ideale per localizzarsi”.

Vincenzo De Santi

22/03/15  12,00

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