Via Antonio la Licata. Ecco perché è sempre così sporca

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
11 Gennaio 2014 08:23
Via Antonio la Licata. Ecco perché è sempre così sporca

Cumuli di sacchi d'immondizia, scatoloni, buttati sparsi fra il marciapiede e la strada, un materasso squarciato, traboccante di vecchia lana in bellavista. Il tutto su uno sfondo di una casa diroccata e di un portone malandato murato con il legno. In un angolo del tufo malconcio,una targa in ceramica dell'era Cristaldi indica il nome della strada: via Antonio la Licata. (vedi foto)Una strada molto trafficata, sia a piedi che con i mezzi, che collega lo slargo di via

Dante Fiorentino (il cosiddetto "lu cozzu"), e più generale il popoloso quartiere "Makara", al centralissimo corso Vittorio Veneto. Alcuni mesi fa, la scorsa estate, la segnalazione sulla pagina di un social network, ripresa dai giornali locali, di una cittadina mazarese che risiede nella zona: "In via Antonio La Licata (a lu Cozzu). Ore 8.45 del mattino. I cumuli di spazzatura lasciati qui durante il weekend emanano una puzza che appesta l'aria. La spazzatura viene portata via due volte a settimana, ma la sporcizia attira anche i gabbiani che bucano i sacchetti e ne spargono il contenuto per strada. E poi ci sono anche i topi "grossi Come conigli".

Oggi via Antonio la Licata è ancora in queste condizioni. Sporca. Come d'altronde molte altre strade secondarie del pieno centro cittadino, periferiche solo perché poco trafficate rispetto ad un corso Vittorio Veneto, ma in realtà fittamente abitate da molti mazaresi, attraversate giornalmente dai tanti residenti che hanno bisogno o vogliono recarsi in "centro". C'è chi nel quartiere vi abita da anni ed ha sempre rispettato gli orari del servizio di raccolta "porta a porta".

Chi abita in via la Licata abita da pochi anni, ha dei bambini piccoli ed è ligio alle regole, ma mal sopporta che a rendere sporca quella strada (c'è anche uno studio medico nelle vicinanze) è certa gente, altrettanto residente, poco incline alle più elementari norme della civiltà, che depone ad ogni ora del giorno i sacchetti della spazzatura sul ciglio del marciapiede o, peggio, li tira anche da un'auto in movimento dentro i terreni disabitati, vuoti o pieni d'erba alta, circostanti. C'è chi fa anche la raccolta differenziata! Il lunedì, il mercoledì, giovedì e venerdì, o chi anche la differenziata la fa direttamente al centro di raccolta della Belice Ambiente, a pochi kilometri.

Ma anche chi di un materasso non sa proprio come sbarazzarsene (esiste un servizio per la raccolta dei rifiuti ingombranti) e pensa bene di parcheggiarlo proprio come si parcheggia una

macchina.

Pur fra mille difficoltà -i debiti, i pochi mezzi a disposizione, le insolvenze nei confronti dei dipendenti lasocietà di raccolta dei rifiuti Belice Ambiente riesce ad evitare che il quartiere, a causa della sporcizia diffusa e degli animali (randagi, ratti, gabbiani) che ivi bazzicano attirati dai miasmi, diventi una bomba ecologica. E, adesso che scriviamo, forse la strada sarà già stata ripulita. Ma è pure vero che, a detta di alcuni residenti, la strada in tre anni è stata vista spazzare solo due volte e non vengono utilizzati comesarebbe logico i mezzi lavaspazzastrade, se non nelle strade e piazze principali. Perché?

Le colpe in genere non stanno mai da una parte sola. E anche l' Amministrazione comunale ha le proprie pubbliche responsabilità se non riesce ad assicurare un efficiente controllo da parte delle forze municipali affinché vengano rispettate le regole del corretto conferimento dei rifiuti. Così come la non-civiltà di chi non conferisce correttamente i rifiuti è una delle principali cause della maggior parte degli scempi ecologici della città mazarese, in ogni quartiere, in ogni zona. E non c'è Belice Ambiente e Comune che tengano.

Vincenzo De Santi

11-01-2014 9,22

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