“Una punta di Sal”. Sindaco, vai dove ti porta il vento…

La situazione politico-amministrativa, l’opposizione (ormai maggioranza) e la questione “mozione di sfiducia”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
13 Novembre 2022 10:48
“Una punta di Sal”. Sindaco, vai dove ti porta il vento…

Il Sindaco è l'organo responsabile dell'Amministrazione del Comune ed è il rappresentante dell'Ente; infatti la sua elezione, che avviene in maniera diretta e viene conseguita con la maggioranza dei consensi, esprime la scelta della comunità e vede a lui attribuita direttamente dai cittadini la responsabilità dell'Amministrazione e, contestualmente, il riconoscimento di tutti i poteri conseguenti in forza dei quali egli è titolare della funzione di governo”.

E quando non ha più la maggioranza cosa accade? Succede, per esempio, che a Mazara, dove la situazione politica del Comune è come una barca in tempesta, il sindaco Salvatore Quinci non ha più la maggioranza uscita dalle urne del 2019 con il 31,5% del voto degli elettori. Cosa è successo? Questioni di natura politica o amministrativa o di poltrone? Certo che dopo l’azzeramento della giunta e la nomina di cinque assessori(in foto la presentazione della nuova Giunta Quinci lo scorso 16 settembre), anziché sette, i malumori tra i partiti e i rappresentanti di liste civiche, sono aumentati e sono sfociati nelle ultime sedute di Consiglio comunale dove sono state sottolineate le esigenze di una città dai molti problemi sia passati che presenti.

E così l’opposizione, che aveva ottenuto alle Amministrative 10 consiglieri, è diventata maggioranza, perché alcuni consiglieri sono passati all’opposizione. L’atto più importante da approvare, iscritto nell’ordine del giorno della seduta consiliare, era il Rendiconto della Gestione 2021 per il quale ai primi di agosto l’assessore regionale delle Autonomie locali e della Funzione Pubblica, Marco Zambuto, aveva nominato commissari ad acta in 16 Comuni del trapanese, compreso Mazara, nei quali il Bilancio Consuntivo dello scorso anno non era stato approvato alla scadenza di legge fissata per lo scorso 30 aprile. Pertanto la mancanza di numero legale in Consiglio ed in particolare di una maggioranza capace di garantire i numeri per votare l’atto proposto dalla Giunta rappresenta un dato politico molto significativo, nel caso in cui venisse presentata una mozione di sfiducia al Sindaco come da più parti viene richiesto.

Ad oggi l’opposizione è composta dalla rappresentanza di quasi tutti i partiti dell’attuale panorama politico italiano e da alcune liste civiche. In particolare da tre consiglieri del M5S, quattro di Prima l’Italia (Lega), da Giorgio Randazzo (Fratelli d’Italia), Giuseppe Bonanno (“Noi con l'Italia”) e Cesare Gilante (Forza Italia); a questi si aggiungono i tre consiglieri del Pd che hanno costituito il gruppo consiliare del Pd composto da Stefania Marascia, capogruppo, Gioacchino Emmola, vice, e dal segretario cittadino Giuseppe Palermo che ha fortemente criticato, prendendo le distanze, le scelte operate dal sindaco Quinci lo scorso 16 settembre con la composizione della sua terza Giunta.

Si ricorda che il Consiglio comunale è il massimo organo rappresentativo della comunità locale ed espressivo della domanda sociale. E’ l’organo di indirizzo di controllo politico-amministrativo dell’ente locale, espressivo della domanda sociale e interprete permanente della volontà popolare. In linea generale, mentre al Sindaco e alla Giunta (l’Esecutivo) spettano i poteri di amministrazione, al Consiglio comunale competono gli atti fondamentali di indirizzo, programmazione e pianificazione, di controllo e di verifica.

La funzione di indirizzo consiste nella partecipazione del Consiglio alla definizione dei fini politico-amministrativi dell’ente che, costituendo i criteri guida dell’azione politica e gestionale del Comune, di fatto vincolano il Sindaco, il Presidente, gli Assessori, i dirigenti e i responsabili dei servizi.La funzione di controllo si concretizza nel monitoraggio dell’attività degli organi politici e burocratici al fine di accertarne la congruità all’indirizzo politico-amministrativo dell’ente.

Gli atti fondamentali di competenza del Consiglio comunale riguardano: lo statuto e i regolamenti; i programmi, le relazioni previsionali e programmatiche, i piani finanziari, i programmi dei lavori pubblici, i bilanci annuali e pluriennali, il rendiconto, i piani territoriali urbanistici, le convenzioni con i Comuni, l’organizzazione degli uffici e dei servizi e la loro concessione, la partecipazione dell’ente locale alle società di capitale, l’istituzione e l’ordinamento dei tributi.

Tutto questo tanto per chiarire. Il Consiglio ora chiede le dimissioni del sindaco ma il primo cittadino non si dimetterà ed allora il Consiglio potrebbe utilizzare una mozione di sfiducia che deve essere votata per appello nominale dalla maggioranza assoluta dei componenti il Consiglio. La mozione di sfiducia deve essere motivata e sottoscritta da almeno due quinti dei consiglieri assegnati, nel caso di Mazara da almeno 10 consiglieri comunali e viene messa in discussione non prima di dieci giorni e non oltre trenta giorni dalla sua presentazione.

Perché l’opposizione non la presenta anche se deve essere ben motivata? Non ravvede i motivi? Piace chiacchierare con le telecamere accese, possibilità di non farcela perché magari all’ultimo momento ci possono essere dei “pentiti”, per la perdita della poltrona di consigliere e del gettone di presenza? Non crediamo, perché i consiglieri comunali di Mazara hanno quasi tutti redditi certi o imprese che funzionano. Ricordiamo che i motivi per cui si chiedono le dimissioni, sono: situazione di crisi finanziaria, mancata approvazione del bilancio, mancata approvazione dei provvedimenti di riequilibrio finanziario, mancata approvazione del rendiconto, situazione di dissesto finanziario, inosservanza degli obblighi di presentazione di un bilancio riequilibrato, mancata approvazione di strumenti urbanistici generali, infiltrazioni della criminalità organizzata.

In caso di rimozione, la Giunta decade e si procede allo scioglimento del Consiglio. Il Consiglio e la Giunta rimangono in carica sino all'elezione del nuovo consiglio e del nuovo sindaco. Sino alle predette elezioni, le funzioni del sindaco sono svolte dal vicesindaco o, nel caso di dimissioni, impedimento permanente, rimozione, decadenza o decesso di quest'ultimo, da un commissario in base alle disposizioni di legge.

Ma il sindaco Quinci quali carte ha ancora da giocare per riprendersi la maggioranza? Alla sua giunta mancano ancora due assessori, potrebbe chiamare qualche consigliere attualmente all’opposizione o qualche esterno vicino al partito o alla lista di qualche gruppo politico o chiamare l’opposizione e chiedere se c’è qualche loro progetto da attuare, oppure, ma questa è fantapolitica, dare un assessorato al Pd e l’altro a Fratelli D’Italia, sarebbe il primo sindaco ad unire la destra con la sinistra.

Al Sindaco ne facciamo le capacità perchè ha unito in giunta un ensemble molto criticato: Forza Italia, con l’assessore D’Angelo, vicino all’assessore del Pd, Giacomo Mauro. I cittadini sono lontani da questi giochi, non hanno nessun interesse, hanno da pensare alle bollette, alle tasse, alla burocrazia taglia gambe, al lavoro che manca, ai figli da vigilare e fare studiare, al carrello della spesa, ai problemi per accedere ai servizi sanitari e tanto altro. Alla politica non ci pensano proprio ma, al tempo delle elezioni, si vota e spesso non si sceglie il meglio perché c’è il vicino di casa candidato, il lontano parente che si fa vedere con il fac-simile, l’amico al quale non si può dire di no.Poi si è eletti, si arriva in Consiglio e succede quello che non dovrebbe accadere, come quanto detto.

“I sogni muoiono all’alba” ha scritto una volta Indro Montanelli.

Salvatore Giacalone

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