“Una punta di Sal”. Le promesse, i corrotti e gli onesti

Alcune riflessioni in vista delle prossime elezioni Politiche e Regionali del 25 settembre

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
18 Settembre 2022 10:03
“Una punta di Sal”. Le promesse, i corrotti e gli onesti

Tempo di elezioni, tempo di promesse ma anche di riflessioni. Fiumi di parole e slogan per tentare di convincere gli elettori chiamati a scegliere il partito e l’uomo, anzi prima l’uomo e poi il partito, scegliere un uomo o una donna che deve essere innanzitutto onesto e di sacri principi. Ma siamo sicuri che l’onesto sia sempre da preferire al corrotto? L’interrogativo ci porta ad una riflessione, un tema da campagna elettorale per gli elettori. Facciamo un esempio: abbiamo tre chirurghi, il primo bravissimo, ma un vero delinquente (prende tangenti sulle forniture dell’ospedale che dirige, rilascia certificati compiacenti ai mafiosi detenuti, trucca le perizie, abusa delle infermiere, usa le strutture dell’ospedale per gli esami privati… uno schifo di uomo).

Il secondo è un vecchio chirurgo, persona onestissima, incapace di appropriarsi di una matita, una vera perla di uomo, però una frana come medico: il 25% dei pazienti operati riporta menomazioni permanenti o non sopravvive all’operazione. Il terzo è un neo laureato che non ha mai fatto una sola operazione e c’è motivo di dubitare che sappia da che parte si tiene il bisturi, però è un ragazzo pieno di entusiasmo e di voglia di fare. Da chi vi fate operare? Credo che, a parte i più fanatici devoti della crociata della moralità, la maggior parte di voi, pur ingoiando il rospo, sceglierebbe il primo.

E cosa vi fa pensare che la politica sia diversa dalla chirurgia?

Noi non dobbiamo scegliere “mister onestà” o proclamare santo qualcuno, dobbiamo scegliere il miglior chirurgo o il politico più in grado di risolvere i problemi del Paese che, talvolta, richiedono la capacità di fare una grande politica. E qui già sento la solita batteria di luoghi comuni: “ma come faccio a fidarmi di un disonesto mettendogli in mano la mia vita?” “Un corrotto pensa solo al suo vantaggio personale, per cui non ha alcun interesse a fare una grande politica”, e via di seguito.

Dunque, non è necessario che un corrotto o un faccendiere non debba essere capace di sviluppare una grande politica. E, cosa più importante, non è affatto sicuro che un onesto non produca disastri molto maggiori. Il corrotto non necessariamente deve essere un incapace, o essere disinteressato verso il suo paese, anzi, se è uno intelligente, ha tutto l’interesse ad allevare al meglio la “gallina che gli dà le uova d’oro”. Il che non costituisce l’autorizzazione a rubare. Anzi è da condannare sempre e comunque.

Il punto è che un corrotto puoi sempre sorvegliarlo, ma con un ignorante della politica cosa puoi fare? Qualora arrivasse una emergenza che esige genialità, prontezza di riflessi, inventiva ecc., il governante capace, intelligente e preparato forse sarà all’altezza della situazione, anche se dovesse essere un corrotto, mentre è certo che l’inetto sbaglierà tutto provocando catastrofi, anche se fosse il più onesto degli uomini. Stendhal diceva che “l’onestà è la virtù dei mediocri”.

In politica, convinciamocene, serve un pizzico di cinismo. Questo, ripeto ancora, non vuol dire che dobbiamo tollerare, giustificare e consentire i furti ai danni del bene pubblico, ma che dobbiamo imparare a temere l’inettitudine, l’ignoranza e la stupidità come mali assai peggiori.

Poi c’è il linguaggio dei politici e anche di semplici candidati che si vestono di politici, quando si avvicinano le elezioni nazionali, regionali e comunali, che non cambia. Illusioni e delusioni, sogni svaniti. Perché cosa desidera realizzare l’elettore votando? Che si realizzino i suoi sogni. Occorre però che si sia coscienti di questo enorme investimento personale su una persona che, pur sembrandoci sincera e intima, in realtà nulla sa di noi ed è costretto da noi stessi a non essere del tutto sincero.

Perchè chiediamo a lui il posto di lavoro, un finanziamento per la nostra azienda, una sistemazione migliore per il figlio che lavora alla regione o al comune e cosi via. Ci sono forti pressioni sui politici affinché facciano promesse che non possono mantenere. Un partito che fa promesse pompose appare più ambizioso, intraprendente ed interessante agli occhi degli elettori in confronto ad un altro che non ne fa, traendone vantaggio. Il continuo succedersi di promesse in seguito disattese ha infastidito molti elettori, pertanto i politici hanno escogitato sistemi che fanno apparire le loro promesse più credibili.

Tra questi, presentare promesse sostenute da numeri oppure impostare scadenze entro le quali le promesse verranno mantenute, indicando ad esempio cosa verrà realizzato nei primi cento giorni di governo. Quando le promesse devono essere infrante, tutti i politici sanno che è meglio farlo all'inizio di un mandato. La speranza è che negli anni trascorsi prima delle successive elezioni, il disappunto dell'elettorato sarà scemato. Analogamente i politici riservano la soddisfazione di promesse popolari, sebbene poco importanti, verso la fine del loro mandato quando stanno per ricandidarsi, così da impressionare positivamente gli elettori alle future prossime elezioni.

Quando invece la promessa elettorale viene mantenuta (ad es. tagli delle tasse, del costo del lavoro ecc...) spesso si intaccano le finanze dello Stato creando deficit pubblico e conseguente debito pubblico, dando quindi la percezione di aver risolto un problema, ma avendone di fatto acuito un altro a medio-lungo termine.. Un esempio per tutti arriva da Mazara. Da circa 10 anni viene promesso il dragaggio del porto canale. Non ci sono stati candidati a sindaco che non abbiano promesso i lavori di dragaggio, né commissari regionali e assessori regionali nonché lo stesso presidente della Regione che non abbiamo garantito che entro qualche mese sarebbero entrate in scena le draghe.

Non le abbiamo ancora viste. Si continua a giocare più con le parole che con i fatti.

Salvatore Giacalone

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