“Una punta di Sal”. Il PD in “maschera”… Partito di centrosinistra o di centrodestra?

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
28 Febbraio 2021 09:23
“Una punta di Sal”. Il PD in “maschera”… Partito di centrosinistra o di centrodestra?

L’interrogativo è inquietante. Lo hanno posto in tanti dopo le ultime vicende politiche nazionali e, perché no, anche locali. Il partito democratico (PD) è di destra o di sinistra? Sul piano economico, almeno da Renzi in poi, il PD è di idee tendenzialmente più liberiste che negli altri partiti italiani, quindi sul piano economico è di destra. Sul lato sociale vuole maggiori diritti per gay e immigrati, quindi è di sinistra. Pertanto la risposta alla domanda non è univoca, dipende dai punti di vista.

Dal punto di vista economico il PD è destra, dal punto di vista sociale è sinistra, dal punto di vista della cultura politica italiana è progressista e quindi di nuovo di sinistra. Dentro il partito democratico convivono due anime: socialdemocrazia e liberaldemocrazia. Renzi rappresenta la seconda, Zingaretti la prima. In un Paese normale le due fazioni sarebbero divise in due partiti contrapposti, in Italia questo non succede perché al di fuori del Partito Democratico c'è il vuoto. Una massa enorme di elettori composta prevalentemente da inconsapevoli che, perso il collante dei grandi partiti di massa, seguono ora, dispersi e senza basi ideologiche, tutti i populismi disponibili.

Insomma, cos’è questo Partito democratico? E’ di sinistra? E’ di centro? E’ di centrosinistra? Oppure si avvia ad essere etichettato come forza conservatrice di destra liberaleggiante-liberista? A Mazara  va in scena il PD “in maschera” che si chiama “SiAmo Mazara”. Quando si chiamava PD gli eletti si spennavano come galli, ora che sono in maschera…. continuano a spennarsi. Nulla è cambiato, nemmeno gli uomini al comando di un partito che una volta riuniva le folle e sulle strade sventolava la bandiera (prima del PCI,  DS ed ora PD), ora si è ridotto ad utilizzare la “maschera” forse per non farsi contagiare dal virus di chi invece è di sinistra “anema e core” e che continuerà a votare il simbolo ma non gli uomini in “maschera” che, dicono “SiAmo Mazara”.

Mazara però si ama senza lotte intestine, a viso scoperto, tra la gente e per aiutarla a superare i momenti critici che stiamo attraversando. Cosa importa alla gente del dibattito politico in consiglio tutto interno a questa lista civica, creata, al momento delle ultime amministrative, per carpire  voti nel segno di Amo Mazara”? “Ragazzate” avrebbe detto Berlinguer che svolse un ruolo di grande importanza nello scenario nazionale perché  teorizzò e tentò di realizzare, collaborando con Aldo Moro, il “compromesso storico”.

È ricordato inoltre per aver sollevato la questione morale relativamente alle modalità di gestione del potere da parte dei partiti politici italiani. E della questione morale aveva parlato già nel 1919 Don Luigi Sturzo che  fondò il Partito Popolare Italiano e il 18 gennaio di quell’anno, è apparso l'evento politico più significativo dall'unità d'Italia: dall'albergo Santa Chiara di Roma, don Sturzo lancia "l'Appello ai Liberi e Forti” carta istitutiva del Partito Popolare Italiano: «A tutti gli uomini liberi e forti, che in questa grave ora sentono alto il dovere di cooperare ai fini superiori della Patria, senza pregiudizi né preconcetti, facciamo appello perché uniti insieme propugnino nella loro interezza gli ideali di giustizia e libertà» Sembra il discorso di Mario Draghi pronunciato recentemente per il suo insediamento a Capo del Governo.

Don Luigi Sturzo, siamo nel 1946, fu il primo a sollevare il problema della “questione morale” pubblicando già nel mese di novembre sul giornale “L’Italia” un articolo dal titolo” Moralizziamo la vita pubblica”. Continuò poi questa sua battaglia su “Il Giornale d’Italia” parlando delle tre “male bestie” che infettavano il sistema italiano: partitocrazia, lo statalismo e l’abuso del denaro pubblico. Ieri come oggi. Ma la “questione morale” non è soltanto fatta di latrocini, truffe, etc, che riguarda la cronaca nera, ma riguarda anche la moralità dell’individuo, del  suo sapere, del camminare a  testa alta senza mai voltarsi da un’altra parte.

“La questione morale” non è essere anche trasformisti ad ogni piè sospinto, è il non tradire la fiducia del tuo prossimo.  Attenzione! Cambiare idea non è un sacrilegio né ci trasforma in persone volubili o instabili. C’è di più, le persone capaci di aprire la propria mente, di essere ricettive a nuovi stimoli e che, inoltre, sono aperte al cambiamento quando lo considerano opportuno, sono tipi molto responsabili rispetto alla loro crescita personale. Le persone che cambiano idea alla leggera e senza ragione o con ragione occulta invece ci provocano diffidenza. È normale, non è facile vivere con qualcuno che oggi ci dice una cosa e poi ne fa un’altra, con chi difende a oltranza una serie di valori e l’indomani li rifiuta e opta per altri completamente opposti.

Ma in politica, purtroppo, capita spesso. Salvatore Giacalone

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