Un ferito lieve a bordo del peschereccio Airone: è un marinaio tunisino

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
17 Aprile 2015 15:30
Un ferito lieve a bordo del peschereccio Airone: è un marinaio tunisino

C’è un ferito a bordo del peschereccio italiano Airone, salvato dalla Marina militare italiana da un tentativo di sequestro da parte di uomini armati libici. È uno dei quattro marinai tunisini, membri dell’equipaggio insieme a tre connazionali, che ha subito lesioni al collo del piede a seguito delle schegge di rimbalzo

provocate dall’esplosione di un colpo d’arma da fuoco partito da un'arma di uno dei militari italiani che stava effettuando l'operazione di salvataggio, attivata accidentalmente dallo stesso marinaio mentre cercava di agevolare l'accesso a bordo del team. L’uomo, comunque, è stato ferito lievemente e le sue condozioni non destano preoccupazione. Il peschereccio al momento sta facendo rotta verso il porto di Mazara del Vallo, da cui era partito, scortato dalla fregata multiruolo Carlo Bergamini del programma italo-francese Fremm.

Nel frattempo, i militari della Marina militare hanno preso in consegna il libico catturato dall’equipaggio mentre cercava – insieme ad altri miliziani armati a bordo di un rimorchiatore – di dirottare l’imbarcazione italiana verso le coste del paese nord africano e lo hanno portato a bordo del Bergamini, insieme al ferito. L’uomo, una volta a terra, sarà consegnato all’autorità giudiziaria. Il peschereccio si trovava a circa 90 chilometri a Nord-ovest di Misurata quando è stato avvicinato da un’imbarcazione sconosciuta con a bordo uomini armati gli ha intimato l’alt e uno di loro è salito a bordo per guidare l’Airone verso un porto libico. (in foto il peschereccio Airone)

L’equipaggio, però, si è ribellato ed è riuscito a catturare il miliziano, immobilizzandolo e rinchiudendolo nella stiva. Nell’area si trovava anche un’altra nave italiana, che ha assistito alla scena e ha dato l’allarme. Immediatamente è intervenuta il personale della Marina militare, impegnato nell’ambito dell’operazione di sorveglianza e sicurezza marittima “Mare Sicuro”, che ha raggiunto l’Airone ed è salito a bordo del natante assumendone il controllo”. Il tentativo di sequestro è solo l’’ultimo di una lunga serie che ha coinvolto i nostri pescherecci nel Mediterraneo. La motivazione è derivata dalla diversa interpretazione del concetto di acque territoriali da parte dei paesi dell’area, soprattutto di quelli sulla sponda sud.

Fonte AG News

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