“Strani giorni, viviamo strani giorni” cantava il nostro Franco Battiato. In questi due anni più che negli altri periodi ci siamo dovuti fermare ad indagare più a fondo il senso della nostra esistenza. Ci siamo spesso confrontati con la mancanza più che con la presenza, con la malattia invece che con la salute, con la distanza invece che con la vicinanza e ora con la guerra invece che con la pace.
Figli di una generazione che ha vissuto il secondo dopoguerra e la ricostruzione, abbiamo sempre avuto come obiettivo la pace.
La guerra, però, ha percorso la nostra vita passandoci accanto: la guerra del Vietnam, la guerra del Golfo, i Balcani, la Cecenia, il Libano, il conflitto israelo-palestinese, la Libia e le rivoluzioni arabe, l’Iraq, l’Afghanistan e tantissimi altri conflitti compresa la guerra fredda.
Ma è tempo di dire che vogliamo la pace, adesso più che mai!
Ho scelto di dirlo attraverso le canzoni.
Basta immaginarlo diceva John Lennon
“Immaginate che non ci sia alcun paradiso
Se ci provate è facile
Nessun inferno sotto di noi
Sopra di noi solo il cielo
Immaginate tutta le gente
Che vive solo per l’oggi
Immaginate che non ci siano patrie
Non è difficile farlo
Nulla per cui uccidere o morire
Ed anche alcuna religione
Immaginate tutta la gente
Che vive la vita in pace
Si potrebbe dire che io sia un sognatore
Ma io non sono l’unico”
(Imagine, John Lennon)
La risposta non può essere solo nel vento, come disse Bob Dylan.
“Quante strade deve percorrere un uomo
Prima che lo si possa chiamare uomo?
Sì, e quanti mari deve navigare una bianca colomba
Prima che possa riposare nella sabbia?
Sì, e quante volte le palle di cannone dovranno volare
Prima che siano per sempre bandite?
La risposta, amico mio, sta soffiando nel vento
La risposta sta soffiando nel vento
Per quanti anni può esistere una montagna
Prima che sia lavata dal mare?
Sì, e quanti anni possono vivere alcune persone
Prima che sia permesso loro di essere libere?
Sì, e quante volte un uomo può girare la testa
Fingendo di non vedere?
La risposta, amico mio, sta soffiando nel vento
La risposta sta soffiando nel vento.”
(Blowing in the wind, Bob Dylan)
“La guerra è stupida” diceva Boy George.
“La guerra è stupida e la gente è stupida
E l'amore non significa niente in alcuni ambienti strani
La guerra, la guerra è stupida e la gente è stupida
E ho sentito i colpi di cuori e le dita
Guerra!
La gente riempie il mondo con stretta fiducia
Come un bambino al momento della nascita, un uomo senza difesa
Ciò che è mio è mio, io non lo darò a te
Non importa quello che dici, non importa quello che fai
Ora stiamo combattendo nei nostri cuori”
(War song, Culture Club)
Non c’è nulla di buono nella guerra, ci dice Bruce Springsteen.
“La guerra è una cosa che io disprezzo
perché significa la distruzione di vite innocenti
E migliaia di madri e le loro madri piangono
Quando i loro figli vanno a combattere a dare la vita”
“la vita è troppo preziosa per essere combattere guerre ogni giorno guerra
non può dare la vita, si può solo prendere via”
(War, Bruce Springsteen)
Ricordo negli anni ’90 le immagini della città di Sarajevo distrutta. La voglia di vivere che spuntava fuori in mezzo alle immagini di morte, come gli atleti che si allenavano tra le macerie e nonostante gli spari. E poi quel concorso Miss Sarajevo. 16 ragazze riuscirono a partecipare. Non c’erano premi, né corone ma alla fine tutte le ragazze si fecero fotografare con uno striscione che recitava “don’t let them kill us”: non lasciate che ci uccidano.
Il cantante Bono degli U2 scrisse sulla vicenda una bellissima canzone.
“C'è un tempo per mantenerti distante
un tempo per guardare altrove
c'è un tempo per tener giù la testa
per proseguire la tua giornata
c'è un tempo per la matita per gli occhi ed il rossetto
un tempo per tagliare i capelli
c'è un tempo per le compere nella via principale
per trovare il vestito giusto da indossare
eccola,
le teste si voltano per guardarla
eccola,
viene a prendere la sua corona
c'è un tempo per correre al riparo
c'è un tempo per baciare e dirlo in giro
c'è un tempo per colori diversi
diversi nomi che trovi difficili da pronunciare
c'è un tempo per la prima comunione
un tempo per gli East 17
c'è un tempo per voltarsi verso la Mecca
c'è un tempo per essere una regina di bellezza
eccola,
la bellezza gioca a fare il clown
eccola,
surreale con la sua corona
dici che il fiume
trova la via al mare
e come il fiume
giungerai a me
oltre i confini
e le terre assetate
dici che come fiume
come fiume...
l'amore giunger
l'amore...
e non so più pregare
e nell'amore non so più sperare
e quell'amore non so più aspettare”
(Miss Sarajevo, U2)
Abbiamo il dovere di dare speranze alle nuove generazioni, abbiamo il diritto di considerarci tutti fratelli.
È ora che soffi un vento di cambiamento.
“Seguo la Moskva
giù al Gorky Park
ascoltando il vento del cambiamento
una estiva notte d'agosto
i soldati passano oltre
ascoltando il vento del cambiamento
Il mondo è vicino
avresti mai pensato
che noi potessimo essere così vicini, come fratelli?
il futuro è nell'aria
lo posso sentire ovunque
soffiare con il vento del cambiamento
Portami alla magia del momento
in una notte gloriosa
dove i bambini di domani sognano
nel vento del cambiamento”
(Wind of change, Scorpions)
Il mondo è la nostra patria, un mondo che canta la pace!
di Saveria ALBANESE
La rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.
Per contatti, suggerimenti, articoli e altro scrivete a: amicidipenna2020@gmail.com