Ultime della sera: “Un genio tutto nostro è Fabrizio Mocata”

Personificazione Mazarese della musica, artista internazionale, pianista e compositore

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
04 Ottobre 2021 19:00
Ultime della sera: “Un genio tutto nostro è Fabrizio Mocata”

Tutt'uno con la musica e con lo strumento che accarezza, si identifica in esso ed in ciò che suona e in ciò che sceglie di suonare. La sua espressione ed i suoi occhi, mentre suona, sono un portale verso un mondo diverso. "Magia" dunque, volutamente scritta con la lettera maiuscola.

Se la magia accade quando i giusti ingredienti si fondono in una perfetta armonia, quale incantesimo fa scaturire Fabrizio mentre suona? Uno stato di grazia speciale, che si sprigiona attorno a chi ogni volta ha il privilegio di ascoltarlo.

Parlo di quella magia unica e ricchissima di emozioni che immancabilmente provo ad ogni suo concerto. Musica vivente e animata è quella che riesce ad imprimere Fabrizio Mocata alle partiture, dove il tango incontra il jazz e che contamina ogni genere musicale con le sue straordinarie incursioni.

Incanto, passione ed energia si materializzano attraverso le note che scaturiscono dal suo pianoforte. Suoni, ritmo, melodia, gioia e armonia, sono le linee guida di ogni suo concerto; vissuto tutto d'un fiato. Ci conduce attraverso un viaggio sonoro che solo la musica, diva immateriale, può far scaturire ...

Una tessitura compositiva profonda ed emozionale è la sua musica, capace di trasformare il concerto in una occasione meditativa, di relazione speciale che instaura con il pubblico presente, tipico di quei momenti festosi, con la voglia di divertirsi e di stare bene, insieme.

Potrebbe apparire nel tempo un'abitudine quella di assistere alle interpretazioni sorprendenti del Maestro Fabrizio Mocata, ma ogni volta, come il tango, anche lui è imprevedibile e soprattutto libero di reinventarsi con esecuzioni sempre diverse rapendoci a suon di note.

Il suo è un tango personalissimo, sorprendente, elaborato e avvolto dai colori di un artista che viaggia nell’ottica di una commistione continua, mediato dal gusto personale e da una profonda risonanza emotiva. Come dal cilindro magico tira fuori creazioni a volte estemporanee sempre però affrontate con grande genio, discrezione e misura. Esse diventano veicolo privilegiato per dare corpo alle emozioni e trasmetterle, ed ancora di più, sino a farle diventare sostanza, come accade solo nel tango, straordinaria camminata voluttuosa.

Come Astor Piazzolla, che immancabilmente esegue ai suoi concerti, dà al tango non tanto una seconda vita, ma una nuova realtà entro cui esprimersi. Magistralmente riesce a proporci in chiave jazzistica arie di Puccini, Verdi e musica sacra. Mischia al Jazz Bach, Mozart stravolgendo la tradizione. Di lui si dice che abbia inventato lo Swango.

Borges afferma che “il tango, non è assimilabile a un pensiero, ma a qualcosa di più profondo, ad un’emozione”. Il tango che esegue Fabrizio di fatto non è solo aprire il cuore all'ascolto, (Cruzando Aguas) ma uno straordinario e bellissimo strumento di terapia che non usa la stanza di analisi.

Il milonguero che esegue è molto sensuale, divertente, più di musica per un ballo è pura poesia, stile di vita. Per accorgersene basta ascoltare l’intensità e l’energia che da esso sprigiona.

In “Tango tano”, ci sono le radici comuni che si sposano per raggiungere un obiettivo: i ricordi. Come fantasma seducente che dal passato emerge appassionato e appassionante, malinconico e remoto. Cruzando Aguas è folgorata 'magia' del tango, 'osmosi' e 'affinità elettiva'.

Ero davvero indeciso, se rendere pubblici i miei pensieri su Fabrizio per paura di sembrare un po’ ridondante, ma tant’è… eccoli qua. Il filo che mi lega a lui, non è solo profonda ammirazione ed amicizia ma passa attraverso i suoi genitori: Vita che è stata mia professoressa al Liceo e Giulio che ho frequentato ai tempi del Rotaract. Fabrizio manifesta generosamente l’amore alla sua terra ed alla nostra città, tenendo concerti ad ogni occasione resa possibile dai suoi numerosi impegni. Emerito figlio di Mazara, come l’illustre nonno Francesco, eletto a soli 38 anni Sindaco, che ha dedicato la sua vita alla famiglia ed alla Città di Mazara.

di Antonio CARCERANO.

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La rubrica “Le ultime della sera” è a cura della Redazione Amici di Penna.

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