Ultime della sera: “Scossa e…riscossa !” (parte seconda)

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
01 Dicembre 2020 19:00
Ultime della sera: “Scossa e…riscossa !” (parte seconda)

Era l’estate del 1979 e, oltre che con il caldo, ero alle prese con la preparazione del mio esame di maturità. La scelta strategica era stata quella di trovarsi a Tonnarella per studiare presso il villino di Adriano e poter beneficiare del ristoro di un bel bagno dopo una certa ora. Eh si, proprio così: dopo una certa ora perché la spiaggia era interdetta in certi orari per via delle esplosioni che erano in corso da tempo per la posa sui fondali della nuova colossale opera che era in fase di completamento: il metanodotto Algeria-Italia.

Le sagome delle navi “Castoro” si vedevamo molto chiaramente al largo e la realizzazione era andata veramente di passo svelto, oltre ogni immaginazione. Questa introduzione fa da cornice alla seconda scossa di cui voglio oggi trattare ovvero quella del 7 Giugno 1981 che ha coinvolto oltre che la nostra città, alcune altre località della costa sud-occidentale. Chi l’ha vissuta di persona ricorda ancora con terrore quel sordido boato avvertito al largo verso le ore 15 con la paura di uno tsunami che per fortuna non si è verificato.

Così come, sempre per fortuna, non vi sono stati morti ma solo molti danni nel nostro centro storico dove tanti edifici, già fatiscenti, sono stati resi inagibili. Ebbene, se vogliamo, riusciamo a trovare diversi elementi di riscossa anche da questo secondo terremoto: -       La nostra Italia si trovava in forte sviluppo e la possibilità di avere una risorsa preziosa come il gas a sostegno dell’attività industriale, ha voluto dire un grande supporto. Il metano è stato portato in poco tempo a Minerbio (BO) dove si è riunito con il suo confratello russo per essere distribuito alle industrie del nord; -       In questo viaggio lungo lo stivale, il metano è arrivato in milioni di case che, finalmente, hanno potuto essere realizzate e avvalersi di uno strumento importante per il riscaldamento sin qui mai presente nelle case specialmente al Sud (in primis a Mazara dove è stato veramente introdotto il concetto del riscaldamento); -       La nostra città è risultata la sede dell’impianto di stoccaggio a terra post sbarco a riva del metano dopo il lungo viaggio sotto il mare.

Questo ha significato tanti posti di lavoro anche a livello manageriale in una struttura Snam/Agip di eccellenza Italiana; -       La nostra città ha lentamente ma in maniera preziosa ricostruito il suo centro storico grazie anche al denaro pubblico arrivato e adesso, è davvero un piacere girare per i vicoli della Casbah dove tante vecchie abitazioni sono rifiorite con i proventi del terremoto. Anche in questa circostanza, la scossa ha dato fondo a diversi aspetti di riscossa ed è giusto che la memoria faccia giustizia sul passato.

E’ affascinante poi pensare che in fondo al deserto africano qualcuno sta dando il via a grandi aliti gassosi che compiranno un meraviglioso viaggio di 2500 km e che questo viaggio unisce idealmente due continenti con un “gioioso sbarco” che avviene nella nostra bella Mazara. Ancora una volta Mazara terminal d’Europa per autostrade e GAS. Porta d’Europa, ci auguriamo, per nuove e importanti riscosse di cui tutti abbiamo bisogno soprattutto  quando questo ciclone chiamato COVID sarà passato.

  Mare CALMO

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